Un costo della vita più basso e una qualità più alta, maggiori spazi e una vicinanza alla natura. Di contro, però, una maggiore distanza dai servizi e una minore scelta lavorativa. Sono questi i pro e i contro alla base della decisione di cercare una casa in affitto in provincia. Attenzione però: non sperduta nella natura, ma massimo a un’ora dai grandi centri. In primis, da Milano.
Quanto costa affittare casa a un’ora da Milano?
La risposta arriva da Locare che ha effettuato un’analisi sulle città di provincia collegate a Milano tramite la ferrovia, con distanze che arrivano al massimo fino a un’ora di viaggio, da stazione a stazione.
La base di partenza, del confronto, è quindi la città della Madonnina. Nel comune di Milano, per un trilocale arredato di 120 metri quadrati di superficie, in media, il contratto di affitto 4+4 prevede un canone mensile d’affitto di 2.700 euro (pari a 22,5 euro al mq).
Quanto costa prendere una casa in affitto in provincia?
Secondo lo studio di Locare, da Pavia a Milano ci vogliono circa 27 minuti di treno, ma l’affitto medio in città è di circa 10 euro al mq, che si traduce in circa 1.200 euro mensile per lo stesso trilocale da 120 mq preso in considerazione.
A Lodi invece (circa 30 minuti di distanza), l’affitto medio scende a 9,5 euro al metro quadrato, per un canone di locazione mensile dell’appartamento tipo quindi di 1.140 euro.
Più cara Como (distante 36 minuti di treno) dove prendere una casa in locazione sulle sponde del lago costa 1.740 euro al mese (14,5 euro al mq).
Da Brescia (38 minuti per arrivare in Centrale), l’affitto medio è di 10 euro al mq (come Pavia) , quindi il canone mensile è sempre di 1.200 euro.
Salendo un po’ con il tempo in treno, abbiamo altre tre soluzioni: Novara, Varese e Piacenza.
La più economica è Piacenza, che però è anche la più distante da Milano (ci vogliono infatti circa 56 minuti di treno da stazione a stazione): qui il costo medio di locazione di un m2 è di 8,5 euro (il più basso tra quelli analizzati), che porta l’affitto della casa tipo a 1.020 euro al mese.
A Novara, invece (minimo 45 minuti di treno) gli affitti costano mediamente 8,6 euro al metro quadrato, di conseguenza il canone mensile per l’affitto dello stesso trilocale è di 1.032 euro.
Infine Varese (poco più di 50 minuti da Milano) dove l’affitto medio è di 1.260 euro al mese (10,15 euro al m2).
Affittare casa in provincia: una scelta ponderata
“Personalmente, credo che la scelta di vivere in affitto in provincia, a un’ora da Milano, abbia sia vantaggi che svantaggi e che la decisione finale dipenda da diversi fattori individuali”, ha detto a We Wealth Andrea Napoli, ceo & founder di Locare.
I vantaggi di affittare un immobile in provincia a un’ora da Milano
Quali sono i pro della decisione di andare in affitto fuori Milano? “Sicuramente il costo e la qualità della vita, un maggiore spazio e l’accesso alla natura – ha risposto Napoli – Fuori Milano, il costo degli affitti e il costo generale della vita sono decisamente inferiori e questo permette di risparmiare denaro e di avere un tenore di vita più elevato. Inoltre, l’atmosfera è più tranquilla e i ritmi di vita sono più rilassati e questo va a vantaggio di una migliore qualità della vita. C’è un maggiore senso di sicurezza e di comunità, che si traduce in un ambiente più adatto a famiglie con bambini. Ma non è tutto, in provincia è anche più semplice trovare appartamenti più spaziosi con giardini, cortili o terrazzi, spesso più vicini a parchi, zone verdi e paesaggi naturali ed è più facile praticare attività sportive all’aperto”.
Gli svantaggi di andare in affitto in provincia
Ci sono ovviamente anche degli svantaggi, che si possono riassumere in 5 concetti: trasporti, distanza dai servizi, isolamento sociale, minore scelta lavorativa e difficoltà di accesso a determinati servizi
“Il pendolarismo verso Milano può richiedere tempo e denaro”, ha illustrato Napoli, precisando che “la necessità di utilizzare l’auto o i mezzi pubblici potrebbe causare disagi e ritardi. Inoltre, l’accesso a negozi, ristoranti, eventi culturali e attività di svago può essere più limitato e spesso potrebbe richiedere la necessità di spostarsi in auto per raggiungere quei servizi. C’è poi il rischio dell’isolamento sociale, soprattutto se non si conoscono persone nella zona e il fatto – da considerare quando si decide di andare in affitto fuori Milano – che le opportunità lavorative sono inferiori rispetto alla grande città, con maggiore difficoltà di accesso (o qualità inferiore) a determinati servizi, come scuole, asili nido, ospedali e altri servizi”.