Rispetto a 10 anni fa, mentre in Italia i prezzi di vendita hanno registrato mediamente un calo del 6,6%, i canoni di affitto sono aumentati del 50%.
Un trend generalizzato e comune all’intero mercato europeo, visto che “nel 2023 l’aumento dei prezzi delle abitazioni e l’incremento del costo dei mutui hanno contribuito a consolidare il ruolo della locazione come soluzione, almeno teoricamente, maggiormente sostenibile, momentanea e meno impegnativa”, ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, commentando il rapporto “La casa in locazione in Italia e in Europa – Focus Milano e Lombardia” che è stato realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. nel corso del “Forum locazione – Tra mercato e società”.
Il mercato della locazione in Italia
In Italia, sono circa 6,8 milioni le case impiegate per la locazione da residenti e utilizzatori continuativi, a cui si aggiungono circa 700.000 unità residenziali a servizio della locazione breve, il 21% dello stock complessivo di abitazioni (19% se consideriamo esclusivamente la locazione ordinaria).
Dal report di Scenari Immobiliari e Abitare Co emerge poi che ogni anno vengono siglati nel nostro Paese oltre 1,1 milioni di contratti ordinari: di questi, oltre il 65% riguarda case localizzate nei comuni ad alta tensione abitativa (Ata). In particolare, nel corso del 2023 il numero di nuovi contratti di locazione in Italia ha raggiunto 1,14 milioni di unità, il 4,1% in più rispetto al 2022, ma il 5% in meno rispetto al 2019, apice di un quinquennio di crescita lenta e continuativa, generando un volume aggiuntivo di canoni di circa 7,7 miliardi di euro e interessando una superficie residenziale di oltre 96,5 milioni di metri quadrati.
Le case in locazione hanno una dimensione media di poco inferiore agli 85 metri quadrati e un canone mensile di poco inferiore ai 570 euro.
Casa in affitto: i valori dei canoni a Milano e nelle altre città d’Italia
Il livello di affitti più elevato si riscontra a Milano, dove si raggiungono valori di 176 euro al metro quadrato/anno. Al secondo posto c’è Roma, con un canone annuo medio di 151 euro al mq e poi Bologna, in terza posizione, con circa 120 euro al mq seguita da Napoli dove il canone medio è di poco superiore ai 100 euro, e da Genova, con 85 euro al mq annuo.
In particolare, analizzando più nel dettaglio le diverse microzone di queste città, si osserva come nella maggior parte dei casi quelle caratterizzate dal canone medio più elevato siano localizzate nel centro città, seguite dalle zone semicentrali e infine da quelle periferiche.
Le variazioni degli affitti medi nelle 5 principali città analizzate: Milano, Roma, Genova, Napoli e Bologna
“Le previsioni per il 2024 indicano il consolidamento del livello raggiunto: alla crescita dei volumi si affiancherà un leggero incremento dei canoni di locazione che, a livello medio nazionale, sarà di circa l’1,5%, portando il valore medio di riferimento a 82 €/mq/anno”, spiegano gli esperti di Scenari Immobiliari.
Affitto breve: l’impatto dello short rent sul mercato degli affitti e degli acquisti casa
Nel 2023, il mercato europeo dell’affitto a breve termine ha messo a segno una crescita impressionante. Secondo Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione Europea, nel terzo trimestre dello scorso anno gli ospiti hanno trascorso quasi 310 milioni di notti in alloggi prenotati con le principali piattaforme, per motivi prevalentemente turistici, in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima
In Italia, Milano è la città europea che ha visto crescere maggiormente il numero di annunci di appartamenti sul mercato dello short rent con un aumento del 48 per cento rispetto al 2022. Al contrario, sempre il capoluogo meneghino, registra un calo della domanda; infatti, rispetto al 2022 il tasso di occupazione è sceso del sei per cento.
Le criticità legate al mondo degli affitti in Italia
“Permangono delle criticità legate al rincaro degli affitti che rendono sempre più stringente la necessità di sviluppare politiche e forme di incentivazione allo sviluppo di un’offerta abitativa in locazione sostenibile”, ha commentato Zirnstein .
Dello stesso avviso anche Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co, che crede che sia opportuno, vista la forte richiesta e l’attenzione posta dagli operatori per il settore immobiliare, “ trovare una specifica collocazione normativa in termini legali e fiscali, oggi di fatto inesistente in Italia”, perché “questo potrebbe aprire importanti prospettive di sviluppo, dando vita a una vera e propria categoria di investimento”.