Etf tematici: il metaverso non è uguale per tutti
Il futuro del metaverso è ancora tutto da scrivere. Centinaia di milioni di utenti hanno iniziato a muoversi e comunicare in spazi virtuali e già quest’anno gli utenti della realtà aumentata raggiungeranno quota 1,4 miliardi in tutto il mondo (stime Statista). Secondo Gartner entro il 2026 un quarto della popolazione umana potrebbe trascorrere almeno un'ora al giorno nello spazio virtuale. Guardando ancora più avanti, Citigroup vede il metaverso popolarsi di cinque miliardi di utenti e generare ricavi tra 8 trilioni di dollari e 13 trilioni di dollari entro il 2030. “Rappresenta l’internet di nuova generazione e sarà uno dei principali temi dei prossimi decenni”, sottolinea Matthew Ball, venture capitalist che ha creato l'indice alla base del Roundhill Ball Metaverse Etf, primo e più grande Etf sul metaverso (oltre 440 milioni di dollari di AuM al 06/02/2023).
Meta e le altre: cosa vuol dire puntare sul metaverso
Da quando Facebook ha effettuato il rebranding in Meta il suo valore a Wall Street è arrivato a precipitare di circa il 60% prima della recente risalita. Il Roundhill Ball Metaverse Etf nei sui primi 18 mesi di vita ha segnato un crollo del 52%, con qualche segnale di ripresa a inizio 2023 (+27% nelle prime 5 settimane dell’anno) sulla scia del ritorno della propensione al rischio e della calda accoglienza all’ultima trimestrale di Meta.
Il metaverso non è solo Meta. Tra i player ricompresi nei vari Metaverse Index ci sono infatti colossi quali Apple, Microsoft e Nvidia che pagano un anno complicato per il settore tecnologico (-33% per l’indice Nasdaq) a prescindere dai loro piani di sviluppo di ambienti di realtà virtuale. A fare del metaverso una sorta di ‘must have’ sono stati gli emittenti di Etf che nel giro di un anno e mezzo hanno quotato 35 cloni su questo tema che, nonostante le deboli performance, stanno raggiungendo dimensioni interessanti in particolare negli Usa. A marzo dello scorso anno gli Etf sul metaverso erano arrivati complessivamente fino a 2,6 miliardi di dollari di asset in gestione, stando ai dati Morningstar, prima di sgonfiarsi complice anche il corposo calo dei mercati. Si tratta di tipologie di Etf che implicano un’esposizione su panieri tendenzialmente concentrati solo su alcuni settori/tematiche e quindi il loro spazio in portafoglio va parametrato in modo da non far dipendere troppo i rendimenti dal successo o meno di un trend del futuro di cui non si ha ancora una chiara evidenza del reale potenziale.
Trova le differenze
Altro fattore chiave è la composizione degli indici sottostanti. I criteri di selezione e ponderazione differiscono molto e quindi abbiamo ad esempio il Franklin Metaverse Ucits Etf che annovera Apple - che nei prossimi anni intende lanciare le sue cuffie AR e il suo ceo Tim Cook ha detto che il metaverso è una ‘tecnologia che influenzerà tutto’ – seguita da Nvidia e Mcrosoft tra i titoli principali; presenti anche fornitori di pagamenti virtuali quali Mastercard e PayPal, mentre Meta non figura nella top ten. Anche l’L&G Metaverse ESG Exclusions Etf non annovera Meta tra le principali partecipazioni (Broadcom, Samsung e TSCM i primi tre titoli). Di contro il Fidelity Metaverse Ucits Etf vede Tencent, Meta e Adobe ai primi tre posti. Composizione a sua volta differente quella dell’iShares Metaverse Etf con nomi meno altisonanti quali Activision Blizzard ed Electronics Artsa a guidare i titoli di maggior peso.
A testimoniare che ad oggi non siamo davanti a una visione standardizzata sul tema c’è il fatto che un singolo index provider (Solactive) da solo offre sette distinti benchmark del metaverso.
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