Mercati: la festa è ripresa? Serve ancora uno sguardo sobrio

Il mese di agosto è iniziato con il piede giusto per i mercati azionari, ma attenzione a non farsi prendere dall’entusiasmo, perché potrebbe essere solo un rally temporaneo. Ne sono convinti a Vontobel Asset Management. Ecco perché

Il mese di agosto, nonostante abbia storicamente una brutta fama, è iniziato con il piede giusto per l’azionario (l’indice S&P500 ha registrato finora un rialzo di circa il 6%). Ma attenzione a non farsi prendere dall’entusiasmo e pensare già in un ritorno del Toro, perché potrebbe essere solo un movimento temporaneo. Ne sono convinti a Vontobel Asset Management, secondo cui non è giunto ancora il momento per tornare sull’azionario con una certa serenità.

“Allo stato attuale delle cose, il quadro è ancora piuttosto cupo per le azioni”, sostiene Daniel Seiler, Head Vescore di Vontobel AM, che guarda alle incognite all’orizzonte. Le banche centrali, Fed in primis, si mostrano aggressive e pronte a stringere ancora le viti della loro politica monetaria per cercare di frenare la corsa dei prezzi, nonostante i primi segnali di rallentamento. Se da una parte infatti il calo dell’inflazione negli Stati Uniti (a luglio è scesa più del previsto, all’8,5% su base annua) riduce i timori di mosse ancora più aggressive sui tassi da parte della Fed nei prossimi mesi, dall’altra non è certo sufficiente ad avviare una svolta di politica monetaria che rimane ancora lontana. In vista per quest’anno, quindi, sono previsti ulteriori rialzi dei tassi di interesse, che dovrebbero contrastare l’ascesa dei prezzi, ma anche la crescita, innescando una recessione globale. I segnali giunti finora dal fronte macro non sono dei più incoraggianti, se si guarda agli Stati Uniti, la prima economia mondiale: nel secondo trimestre dell’anno il Pil americano ha evidenziato una nuova contrazione (-0,9% su base annualizzata), facendo scattare l’allarme di una recessione tecnica (data da due trimestri consecutivi con segno meno).

Purtroppo il passato non è di grande aiuto per decifrare il presente, che ha visto una caduta in tandem sia delle azioni sia delle obbligazioni. Se la storia non offre molte indicazioni, ecco che l’esperto di Vontobel AM ricorda il buon vecchio modello di sconti sui dividendi per cui, affinché l’azionario riprenda una tendenza al rialzo, i tassi di interesse devono diminuire oppure la crescita deve aumentare. Quale di questi due accadrà, e se accadrà nel breve termine, dipenderà dall’inflazione, principale variabile.

In entrambi i casi, però, le azioni sono in difficoltà”, avverte Seiler. Infatti, se la crescita si dimostrerà forte e pure l’inflazione, le banche centrali continueranno ad aumentare i tassi, con un impatto negativo sull’azionario; se invece la crescita si indebolirà, le banche centrali torneranno sui loro passi, ma per le azioni sarebbe comunque una cattiva notizia, “poiché il rallentamento economico non favorisce una performance azionaria interessante”.

Solo nel caso in cui le banche centrali facciano una svolta di 180 gradi e adottino politiche più accomodanti, le azioni potranno ripristinare il loro splendore. Ma ciò è improbabile che accada fino a quando l’inflazione non sarà scesa e stabilita saldamente al suo posto per un po’. E attualmente, sembra che l’inflazione non tornerà ai livelli target prima del 2023.

Come al solito, i mercati azionari cercheranno probabilmente di anticipare l’inversione di politica delle banche centrali, creando una certa volatilità lungo il percorso. Già ora, sottolinea l’esperto, sembrano voler sfruttare qualsiasi notizia positiva per recuperare. Questo comportamento potrebbe innescare piccoli rialzi in un mercato ribassista. “Di conseguenza, – conclude – è probabile che i mercati rimangano instabili per un po’ di tempo, richiedendo uno sguardo sobrio sui segnali di mercato e un posizionamento ancora difensivo”.

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