Mercato dei bond: dove trovare rendimento a breve termine

Basso rendimento su bond governativi e titoli investment grade, grandi disponibilità liquide da parte de risparmiatori e rischio inflazione in aumento: dove trovare rendimento a breve termine?

Investitori incerti sul contesto di mercato, con una crescente liquidità in stand-by, in attesa di tempi migliori. Così pandemia, indici azionari sui massimi e volatilità hanno spinto a rialzo i risparmi delle famiglie italiane, avvicinatisi alla soglia dei 2 mila miliardi di euro improduttivi. Anche i 14 mila miliardi di titoli obbligazionari globali con rendimento negativo non aiutano i risparmiatori a trovare un’asset allocation bilanciata tra equity e fixed income.
Se storicamente la volatilità dell’equity è stata controbilanciata dal mercato obbligazionario governativo o corporate investment grade (IG), oggi questo non è più possibile.
“Nel lavorare alla nostra strategia di breve termine, abbiamo tenuto conto del momento particolare dei mercati e delle necessità di proteggere il capitale sui conti correnti da inflazione ed eventuali costi-opportunità. Insieme a Banca Generali abbiamo creato un prodotto unico, diverso da quelli già presenti sul mercato, con una duration contenuta ed una maturity altrettanto bassa” spiegano Alberto Gesualdi e Edoardo Stazi, Partner e Portfolio Manager di Ver Capital.

Dialoghi su duration e maturity di breve

Politiche fiscali e monetarie ampiamente accomodanti, assieme alle migliori prospettive di ripresa economica, hanno spinto le attese inflative a rialzo. Aspettative che sembrano confermate dall’indice core dei prezzi al consumo americano, che, per il mese di aprile, ha superato ampiamente le stime, registrando l’aumento più alto dal 1982. L’attuale contesto penalizza le duration lunghe, che presentano convessità elevate. “Se analizziamo le principali categorie obbligazionarie di mercato” commenta Stazi, “per avere ritorno poco sopra lo zero su un investimento IG è necessario esporsi ad una duration media di 8 anni. L’high yield (HY), invece, presentando una convessità minore in quanto offre duration basse, rendimenti maggiori e coupon più alti, è preferita dagli investitori, poiché meno sensibile ad eventuali rialzi dei tassi di interesse”.

Strategia su bond a breve termine

Di fronte a titoli più sicuri che sul breve periodo hanno rendimenti pressoché nulli (anzi, la maggior parte di essi rappresentano un costo), “abbiamo cercato di creare un prodotto che andasse a ricercare quei titoli aventi ancora un rendimento interessante, ma estremamente corti, slegati da eventuali rischi inflazionistici” precisa Alberto Gesualdi.
La strategia short term di Ver Capital è strutturata per avere una duration massima a 24 mesi, l’unica attualmente presente sul mercato, tramite un’accurata attività di cherry picking diversificata a livello geografico tra Stati Uniti, Regno Unito e Europa senza rischi legati ai movimenti della valuta.

Money market 2.0 di ampio respiro

E’ una sorta di money market 2.0, che tende ad investire in emittenti IG nella parte meno rischiosa dell’HY, dando la possibilità ai gestori di andare a selezionare le migliori opportunità nel comparto dei bond.
A livello numerico, per comprenderne l’importanza, Stazi riporta un caso pratico: “con una duration dello 0,8, se i tassi di interesse dovessero aumentare dell’1%, l’impatto sul portafoglio sarebbe dello 0,8% e verrebbe recuperato in pochi mesi. Un rischio di tasso ben inferiore al comparto high yield stesso, dove la duration media in portafoglio si attesta al 3,5, ma soprattutto rispetto a quello relativo all’Investment grade, dove un aumento dell’1% causerebbe una discesa dei prezzi di 8 punti.”

La strategia Short Term di Ver Capital

La strategia Short Term di Ver Capital seleziona titoli con una maturity residua minore di 24 mesi, la cui bontà del credito è rappresentata spesso dal prezzo del bond sul mercato secondario. “Infatti” afferma Gesualdi “il mercato è piuttosto efficiente nelle scadenze a breve. Comprando emissioni che quotano vicino la pari con una maturity residua inferiore ai 2 anni, si minimizza non solo il rischio tasso ma anche il rischio di credito”. La volatilità delle emissioni rimane minima permettendo all’investitore di ottimizzare la gestione della propria cassa. Infatti, dalle statistiche di Moody’s emerge come la probabilità di default diminuisca all’avvicinarsi della scadenza dell’obbligazione.
Questa soluzione, conclude Gesualdi, rappresenta quindi un unicum nel suo genere avendo sia duration che maturity bassa. Sul mercato sono presenti molti fondi così detti Short Term o Duration, tuttavia questi presentano solo una duration corta (che può essere raggiunta tramite derivati o l’inserimento di bond floaters) ma le emissioni sottostanti hanno scadenze più lunghe, esponendo gli investitori ad una maggiore volatilità e rischio di credito.

 

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