Sostenibilità senza sosta, un processo in divenire

La sostenibilità è in divenire e rappresenta il tema sempre portante di governi e investitori. Un percorso che richiede il giusto tempo, anche se di tempo ve n’è poco

La sostenibilità è un percorso e, in quanto tale, aziende, governi ed economie necessitano di tempo. Un piano a medio lungo termine, che getta oggi le basi del suo futuro (necessario) successo.
Dopo una serie di trattative, si è da poco concluso il G20 di Napoli, forum dei 20 Paesi più industrializzati, riunitisi a discutere di ambiente, clima ed energia (22 e 23 luglio 2021). Nel documento conclusivo di sette pagine firmato dai partecipanti, si confermano gli obiettivi già sottoscritti nell’Accordo di Parigi, tra cui l’impegno a mantenere l’innalzamento della temperatura media globale al di sotto dei 2° Celsius.
Più combattute, invece, le trattative sugli obiettivi di decarbonizzazione e sul contenimento del livello di riscaldamento globale entro il 2030 a 1,5° Celsius. Tra le posizioni contrarie, paesi come Cina, India e Brasile, che ritengono di non potercela fare in soli dieci anni. “Nessun Paese ha messo in dubbio l’Accordo di Parigi. La convinzione c’è, ma alcuni Paesi, economicamente, rischiano di non farcela in una decade”, ha infatti affermato il ministro della Transizione ecologica italiano, Roberto Cingolani.
La discussione su questi punti è dunque rimandata a ottobre, quando a Roma si terrà il G20 dei capi di stato e di governo. Dopo un anno dal rinvio, dal 31 ottobre al 12 novembre, sarà invece la volta della 26esima Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (nota come Cop26), a Glasgow. Sarà l’appuntamento chiave per fare il punto sugli sviluppi sull’Accordo di Parigi, adottato nel corso della Cop 21, definendo progetti concreti per attuarne gli obiettivi.
La sostenibilità è in divenire e rimane un tema centrale per governi e investitori, specie in Europa, che si posiziona per essere la regione più avanti nella lotta al cambiamento climatico con il nuovo progetto Fit for 55 (riduzione di emissioni di CO2 del 55% al 2030) annunciato a metà luglio dalla Commissione europea e ora in fase di approvazione.

Sostenibilità? La nuova proposta di UniCredit

Nel mese di giugno, UniCredit ha lanciato sul mercato italiano una nuova serie di prodotti a tema sostenibilità e mega trends. Si tratta di certificati Benchmark Open End su indici tematici, principali responsabili del cambiamento epocale che viviamo. I Certificati Benchmark Open End replicano linearmente la performance del Sottostante a cui sono collegati e si adattano ad investimenti con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. Sono strumenti senza una data di scadenza predeterminata, cd. Certificati a scadenza aperta ovvero “Open End”, ed appartengono alla categoria ACEPI dei Certificati di investimento senza protezione del capitale. In linea generale, i Benchmark Open End: sono una soluzione di investimento che riflette aspettative rialziste sul tema, il settore e/o l’area geografica che l’indice rappresenta, senza meccanismi di protezione del capitale e consentono di sviluppare un’idea di investimento con un importo minimo contenuto (lotto minimo 1 Certificato)
Focalizzandosi sul tema della sostenibilità, UniCredit ha messo a disposizione degli investitori un nuovo Benchmark Open End Certificate sull’indice Stoxx ® Europe Sustainability Select 30 Net Return EUR (Isin: DE000HV8BNW3), in negoziazione sul SeDeX-MTF di Borsa Italiana. L’indice comprende 30 aziende europee appartenenti all’indice Stoxx ® Europe Sustainability, aventi minore volatilità storica a 3 e 12 mesi e maggiori dividendi nei 12 mesi precedenti. I componenti dell’indice sono pesati secondo l’inverso della loro volatilità, con un peso massimo per ciascun componente pari al 10%. In particolare, l’indice Stoxx ® Europe Sustainability da cui deriva l’indice sottostante i Certificati, comprende le azioni appartenenti all’indice Stoxx ® Europe 600 selezionate in base al loro rating di sostenibilità, tenendo in considerazione il rating dell’azienda e del settore di appartenenza.

Performance storica dell’Indice Stoxx ® Europe Sustainability Select 30

Pur non essendo un indicatore dei futuri rendimenti, la performance storica è una buona misura per valutare l’andamento dell’indice. Negli ultimi 5 anni l’indice Stoxx ® Europe Sustainability Select 30 ha mantenuto un andamento costante, una media di circa 250 punti, con sprazzi di contenuti ribassi e rialzi. Il 19 febbraio 2020 ha registrato un massimo storico, toccando i 308 punti; un mese più tardi, un drastico calo ne ha colpito l’andamento, causato dalla pandemia da Covid-19, facendolo scendere sotto i 200 punti. Tuttavia, con la ripresa economica l’indice è di nuovo tornato a crescere, raggiungendo i valori medi degli anni precedenti.


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