Diversità, equità e inclusione: una sfida a lungo termine

L’interesse per i temi della diversità, l’equità e l’inclusione sono un trend in rapida crescita, anche se i livelli di informativa societari riguardanti queste tematiche si attestano ancora su livelli bassi

12% e 24%: sono questi i livelli di informativa, calcolati da Bloomberg Finance LP, sulla diversità etnica, rispettivamente nella dirigenza e nella forza lavoro per quel che riguarda l’azionario statunitense large cap dello S&P 500 alla fine del 2019. Numeri leggermente più incoraggianti se si considera la diversità di genere nella dirigenza e nella forza lavoro, 38% e 62%. Le tendenze future potrebbero però migliorare, dato che società statunitensi hanno accettato di soddisfare le richieste degli investitori circa informazioni più dettagliate sulla diversity aziendale.
L’interesse da parte di investitori, stakeholder e shareholder, per la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI) si è acuito a seguito dell’omicidio di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis nel maggio 2020. Le proteste e gli scontri che sono susseguiti a questa vicenda hanno spostato l’attenzione mondiale su queste tematiche, con la galassia di internet mobilitatasi dietro l’hashtag #BlackLivesMatter.

Aziende e DEI: promuovere diversità, equità e inclusione

Il DEI rappresenta una sfida a lungo termine per investitori e aziende. Molte società hanno iniziato a porre queste tematiche in cima alla lista delle loro priorità e stanno compiendo degli sforzi per migliorare i loro livelli di rappresentanza nella forza lavoro. Il lavoro a distanza ha permesso ad alcune aziende di essere più flessibili riguardo ai pool di talenti da cui reclutano, prendendo in considerazione ora anche aree geografiche poco note. “Nei molti anni di impegno con le aziende su questioni ambientali, sociali e di governance (Esg)”, commenta Donna Anderson, Head of Corporate Governance, “non abbiamo mai visto aziende mostrare il tipo di unità, trasparenza e impegno su una singola questione come invece sta accadendo sul DEI”, che si prospetta quindi come importante area di crescita.

Verso investimenti responsabili: la scelta di T. Rowe Price

Ricercare società che sostengono e incoraggiano l’inclusione a livello aziendale potrebbe rivelarsi un interessante investimento. La filosofia di investimento di T. Rowe Price si concentra da diversi anni sui temi DEI e sulla cultura aziendale attraverso l’attuazione di quattro punti: la ricerca primaria, per raccogliere dettagliate informazioni all’interno delle società coinvolte; le linee guida del voto per delega, dato che “i consigli di amministrazione privi di diversità rappresentano una composizione non ottimale e un potenziale rischio per la competitività della società nel tempo”, commentano Donna Anderson e Maria Elena Drew, Director of Research, Responsible Investing di T. Rowe Price; l’impegno aziendale, attraverso la programmazione di incontri annuali in ambito Esg; infine, l’mplementazione del modello di indicatore di investimento responsabile (Riim).
L’applicazione di un modello quantitativo al DEI risulta essere molto impegnativa considerato che la maggior parte delle società ancora oggi non fornisce informazioni complete sulle politiche adottate e sui propri programmi per promuovere la diversità. Gli esperti di T. Rowe Price rimangono comunque positivi, ritenendo che “con il tempo queste informazioni diventeranno più facilmente accessibili dagli investitori e saremo in grado di estrarne ulteriori approfondimenti osservando come la composizione della forza lavoro cambia nel tempo”.

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