Mercati azionari: 3 considerazioni sulla crisi

19.3.2020
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In un mercato in preda alla volatilità, il tema dominante resta la revisione a ribasso delle aspettative per l'anno 2020. L'avvento del coronavirus ha distorto le iniziali attese degli operatori, almeno sul breve periodo, determinando l'avvio di una fase transitoria di incertezza, caratterizzata da vendite consistenti dettate dall'emotività
Anzitutto, la violenta correzione gli indici azionari in un intervallo di tempo così ridotto ha aperto lo spazio per recuperi futuri, anche significativi, legati anzitutto alle azioni di sostegno e stabilizzazione da parte delle banche centrali (Federal Reserve, People Bank of China e Banca centrale europea in primis) e dei governi (nuove politiche fiscali accomodanti, sul modello statunitense).
In secondo luogo, gli investitori dovranno fare i conti con gli effetti di più lungo termine della pandemia, che si legano alla durata della crisi sanitaria, ma che si sostanziano nelle ricadute macroeconomiche che le singole nazioni registreranno, col rischio di culminare in una fase di recessione prolungata. La ripresa successiva al sell-off potrebbe quindi assumere una forma ad U, ove la cautela è d'obbligo e ove, alle riprese di breve, possono far seguito nuove discese.
Infine, uno sguardo al credito. Il recente allargamento degli spread del credito ha alimentato i timori di possibili fallimenti societari, nonché di un imminente credit crunch, capace di accentuare un'eventuale fase recessiva. Il cordone di protezione e sostegno alle economie disposto dalle banche centrali e rivolto all'economia reale, tuttavia, porta ad accantonare, secondo gli esperti di Pictet AM, scenari estremi sul modello di quelli registrati dopo la crisi del 2008, dettati da destabilizzazione bancaria e corto circuito della liquidità.
Per saperne di più leggi le analisi del team Multi Asset Euro su Pictet AM.