Quanto è sostenibile una nazione? Lo dicono i suoi titoli di Stato

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Analizzare i titoli di Stato, considerando anche l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (Esg) diventa fondamentale oggi più che mai, vista la crisi climatica. Ma come farlo?

Integrare i fattori Esg (ambientali, sociali e di governance) ai titoli di Stato non è affar semplice per i gestori di portafoglio. Le analisi al riguardo, infatti, non sono ancora ben approfondite: il compito, quindi, continua a presentare diverse sfide. Tra le problematiche principali, le tempistiche e i dilemmi etici. Infatti, molto spesso le organizzazioni che si occupano di ottenere dati utili riguardo ai progressi Esg, come il World Bank’s Governance Indicators o la Harvard University, hanno bisogno di un lungo periodo per affinare le analisi. Inoltre, l’integrazione di questi fattori pone i gestori di fronte a un forte dilemma etico, come riportato da uno studio del World Bank Group: le nazioni con un alto reddito per capita tendono ad avere un punteggio maggiore, cioè performance migliori riguardo i fattori Esg, al contrario degli stati più poveri. Se si guarda la potenziale performance, i primi dovrebbero essere preferiti, ma sarebbe davvero giusto farlo?

Gli esperti di NN Investment Partners descrivono questo dilemma come un vero e proprio bias, tale per cui “il capitale originato da questo tipo di investimenti tende ad essere diretto lontano dagli stati più poveri” che hanno bisogno di più supporto.

Risolvere queste sfide è tuttavia fondamentale soprattutto per gli investitori in titoli di Stato che sono al contempo interessati alla sostenibilità. Anche perché, secondo Jelmer Krijthe, portfolio manager e Jaco Rouw, senior portfolio manager di NN IP, “i governi che salvaguardano lo sviluppo sostenibile, implementando una legislazione e delle istituzioni solide, saranno in grado di guidare la loro economia verso un futuro verde”.

Come integrare nel proprio portafoglio Esg

Per rispondere a queste sfide, NN IP scende in campo in prima persona, impegnandosi ad analizzare e fornire informazioni up-to-date per sviluppare portafogli sempre aggiornati sui vari paesi, considerando non solo l’implementazione dei fattori Esg e il loro mantenimento, ma anche la presenza di un progresso continuo.

L’obiettivo è quello di capire quali sono i titoli di Stato più attraenti, mantenendo un occhio di riguardo per la sostenibilità. Per fare questo, NN IP attua una ricerca su più fronti: analizzando i rischi economici e fiscali, il possibile ritorno e l’integrazione dei fattori ESG. Il focus su questo ultimo punto è fondamentale: “il cambiamento climatico, ad esempio, ha un effetto sulla spesa fiscale di uno stato e una governance di bassa qualità impatta direttamente la capacità di una nazione di ripagare i suoi debitori”, spiegano Krijthe e Rouw.

Come misurare la sostenibilità di uno stato

Tutte e tre i criteri Esg, inoltre, devono essere considerati. Per fare ciò, NN IP utilizza due parametri: l’NN IP Sovereign Esg Lens e il Climate Change Perfromance Index di Germnwatch.

Il primo assegna un punteggio a ogni nazione in base al suo livello di sviluppo e alla sua stabilità. Ovvero, misura come lo stato agisce rispetto a fattori etici e di sostenibilità, come l’impatto ambientale, la tutela dei diritti umani, ma anche l’esposizione a terrorismo, divisione interna e tumulti politici.

Il secondo, invece, si concentra unicamente sulle performance in termine di clima, guardando alle emissioni di gas effetto serra, alle policy riguardanti le energie rinnovabili e il clima e all’utilizzo delle risorse energetiche.

Dopo aver raccolto e analizzato questi dati, gli esperti di NN IP li uniscono, tenendo presente non solo la performance attuale, ma anche i progressi degli ultimi cinque anni. Per semplificare: se una nazione ha incluso nei suoi piani la promozione dei fattori Esg, ma non migliora di anno in anno (rimanendo con sì una buona performance, ma costante), allora questa avrà un voto inferiore a una nazione che migliora di anno in anno-

L’obiettivo finale è quello di rendere la scelta per l’investitore sempre più trasparente e semplice, proponendo investimenti che, oltre ad un ritorno economico, apportino un cambiamento positivo al mondo e alla società.

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