L’investimento blu contro lo spreco di acqua passa dalla tecnologia

La siccità e il bisogno crescente di acqua stanno mettendo in luce le falle del sistema. Ecco perché le nuove tecnologie che possano ridurre gli sprechi possono rappresentare un’opportunità. Anche sul piano degli investimenti sostenibili

Solo in Europa tra il 20 e il 40% delle risorse idriche disponibili vengono sprecate. Numeri, forniti dall’Agenzia europea dell’ambiente, insopportabili se si guarda anche al contemporaneo aumento della popolazione (secondo la United Nations, entro il 2050 la terra conterà circa 9,7 miliardi di persone). Combattere lo spreco di acqua, di fronte a una domanda che crescerà in maniera inesorabile, diventa quindi sempre più urgente. E secondo Legal & General Investment Management (LGIM), la tecnologia avrà un ruolo centrale, sia nel ridurre le perdite di risorse idriche sia nell’incentivare consumi più efficienti.

Spreco di acqua, ma anche di denaro

Il primo problema da affrontare è legato alle tubature. Una buona parte dell’acqua viene proprio persa nel passaggio tra gli acquedotti e le case private. Basti pensare che, solo nel Regno Unito, “ci sono più di 346.455 chilometri di tubature e, nonostante le perdite siano molto più sotto controllo rispetto al passato, ogni giorno vi è uno spreco tale da riempire circa 1.245 piscine olimpioniche”, sottolinea la società di gestione. Secondo Aude Martin, ETF Investment Specialist di LGIM, si tratta di un problema che è necessario affrontare il prima possibile: “ridurre le perdite deve essere la priorità numero uno”.

Tuttavia, immaginare di trovare e riparare ogni singola crepa nelle tubature sarebbe un processo davvero lento e inefficiente. In soccorso quindi arrivano le nuove tecnologie. Ecco alcuni esempi più interessanti, secondo gli esperti di LGIM, su cui è possibile investire nella lotta allo spreco.

1. Water logger

Si tratta di un sensore che permette alle società di servizi che si occupano della distribuzione dell’acqua di misurare la quantità di liquido che passa nelle tubature e rilevare le possibili perdite.

2. Water Sensors

Anche in questo caso si tratta di sensori, ma i fruitori dovrebbero essere i cittadini privati. Martin spiega come questi “vengano posizionati in zone residenziali e collegati al Wi-Fi. In questo modo i sensori possono inoltrare notifiche direttamente sul telefono dei proprietari qualora le perdite potrebbero danneggiare la proprietà”.

3. Smart Meters

Questa tecnologia ha lo scopo di offrire informazioni dettagliate sul consumo dell’acqua e sulle possibili perdite delle tubature sia alle società di servizi che ai cittadini privati e si tratta di “contatori intelligenti”. Secondo gli esperti di LGIM “più del 30% delle perdite dipende, anche se non intenzionalmente, dai consumatori: capita spesso che le tubature intorno alla casa siano rovinate senza rendersene conto. Gli smart meters potrebbero essere il mezzo migliore per identificarle”.

Gli aspetti positivi di questi contatori sono stati un ottimo incentivo, finora. Solo nel 2020 in Europa ne sono stati installati 20milioni e secondo le stime di Global Market Insights è un numero destinato ad aumentare di almeno il 40% entro il 2027.

Oltre a rappresentare un aiuto diretto per le aziende idriche nel riconoscere le perdite delle tubature in tempo reale, secondo Martin gli smart meters “hanno il potenziale di aiutare i consumatori a cambiare il loro comportamento, spostandosi su scelte sempre più vicine all’ambiente”. Questi ovviamente non sono gli unici , ma solo alcuni dedicati alla protezione dell’acqua come risorsa indispensabile.

“Dal momento che la richiesta di acqua dolce continua ad aumentare a livello globale, – conclude Martin – incentivare i consumatori a utilizzarla in modo accorto è il primo passo nel rispetto di una risorsa così fondamentale per noi”.

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