Stress e finanza, una piccola guida per lavorare e vivere meglio

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Forse non tutti sanno che il primo mercoledì di novembre è la Giornata nazionale di sensibilizzazione allo stress negli Stati Uniti, anche se gestire lo stress e l’impatto che può avere sulla nostra salute mentale e fisica è uno sforzo che ci impegna tutto l’anno. Per questo Janus Henderson Investors ha creato una guida per controllare al meglio la pressione che attanaglia il nostro quotidiano

Stress e settore finanziario molto spesso vanno a braccetto. Lo sostiene anche uno studio della Financial Planning Association, realizzato in collaborazione con Janus Henderson e Investopedia, secondo il quale ben il 71% di chi opera nella finanza ha riferito di aver sperimentato livelli di stress moderati o alti.

Quasi la metà degli intervistati, il 46%, ha confermato che lo stress ha un impatto negativo sulla propria salute. E si tratta di un valore sottostimato se si calcola che uno studio più ampio dell’American Institute of Stress ha evidenziato che dal 75% al ​​90% di tutte le visite mediche negli Stati Uniti sono per malattie legate allo stress come depressione, ansia e pressione alta.

Per questo gestire lo stress richiede attenzione e impegno continui e questa guida stilata da Lindsay Troxell, Senior Director, Knowledge Labs Professional Development di Janus Henderson Investors può essere un piccolo aiuto.

Il periodo più stressante che mai

L’impatto dello stress che ci portiamo dietro va ben oltre a quello che si può pensare. Non solo la maggior parte dei disturbi fisici di cui soffriamo sono legati allo stress, ma ha anche un enorme costo economico: lo stress sul posto di lavoro costa agli americani circa 300 miliardi di dollari in spese mediche l’anno. A cui va aggiunta la perdita di produttività che per l’American Institute of Stress “vale” più di 275 milioni di giornate lavorative perse ogni anno. Numeri importanti, ma non sorprendenti viste le crescenti incertezze di questo periodo. Dalla pandemia di Covid, alle tensioni geopolitiche e alla paura degli attacchi informatici, fino all’aumento dei prezzi e alla volatilità dei mercati finanziari, sembra che lo stress non ci lasci mai.

Però possiamo mettere in atto alcuni accorgimenti non solo per essere più consapevoli dello stress, ma anche per impedire che prenda il sopravvento sulle nostre vite e sulla nostra professione.

Prima di tutto, essere consapevoli

Sicuramente si parla sempre più di stress, ma c’è ancora tanta strada da fare. Spesso si sentono storie di persone che vorrebbero sollevare questo tema con il loro datore di lavoro, ma che non lo fanno per paura di essere percepite come deboli, di essere ignorate per una promozione o di essere persino derise.

È qui che entra in gioco l’importanza della consapevolezza. Più parliamo di quanto sia normale lo stress nelle nostre vite e meno sarà un argomento tabù. Parlare apertamente con il proprio team della pressione non solo aiuta a far sentire gli altri meno soli in quella che è probabilmente un’esperienza condivisa, ma incoraggia anche i membri del gruppo a prendersi cura di sé stessi invece di temere il giudizio. Alla fine, la consapevolezza dello stress è la chiave per relazioni sane sia professionali che personali.

Lo stress è soggettivo

Molte persone sperimentano lo stress sul posto di lavoro. Per altri, invece, è legato a un evento traumatico e altri ancora sono semplicemente spaventati dai problemi del mondo. Ma a parte la causa della tensione, è anche il modo in cui si risponde a essere fonte di stress. Per questo l’esperta di Janus Henderson Investors Lindsay Troxell suggerisce tre tecniche collaudate di gestione dello stress che utilizza nelle sue sessioni di consulenza:

  1. Fare un gioco di ruolo mentale prima di un evento che induce stress. Prima di una conversazione o presentazione importante, si possono riprodurre scenari nella propria mente per sentirsi meglio preparati, il che spesso porta a una riduzione dello stress perché aumenta la fiducia in sé stessi.
  2. Tenere traccia dei singoli eventi. Di solito non si pensa al proprio passato come a dei singoli eventi, ma in realtà ogni esperienza vissuta può esserlo. Se la mente stressata dà risposte emotive, meglio provare a fare una sorta di “cronaca” degli eventi passati, di quei momenti di stress che poi in realtà si sono risolti per il meglio. Questo esercizio consente di utilizzare la parte logica del cervello per gestire al meglio le risposte allo stress.
  3. Conoscere i modelli di pensiero che inducono stress. Per gestire lo stress, si deve prestare attenzione ai modelli che lo creano. Per esempio, se si pensa sempre a quanto siano difficili o impegnative le persone che inviano email, la pressione negativa aumenterà con ogni email ricevuta. Invece, se si sceglie di pensare a qualcosa come “questo è un lavoro impegnativo ma sono pronto”, si cambia atteggiamento e si riduce lo stress.

L’importante è il primo passo

Non tutto lo stress vien per nuocere: infatti, un sano livello di tensione può motivare a raggiungere gli obiettivi. Inoltre, ci sono molti fattori di stress che semplicemente non possono essere eliminati. La buona notizia è che, gestendo le proprie reazioni a queste pressioni, ci si può via via liberare dalle conseguenze sulla salute mentale e fisica che possono creare. Anche l’esperta di Janus Henderson Investors ha sperimentato personalmente il burnout da stress per ben tre volte, ma grazie ai programmi “Un pieno di energie, pronti a ogni sfida” e “Gestire lo stress, puntando al successo” di Janus Henderson si è ripresa da questi episodi più rapidamente. E questo grazie a una combinazione di consapevolezza e tecniche di gestione dello stress che l’esperta consiglia a tutti di provare.

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