La terapia giusta per affrontare i mercati nel 2023? I titoli del settore sanitario. È la risposta di Janus Henderson Investors (JHI), che indica principalmente due aspetti a favore di questo comparto: le doti difensive dell’healthcare che potrebbero tornare utili anche l’anno prossimo, in vista della recessione, permettendo di sovraperformare il mercato, ma anche le opportunità interessanti di rendimento che potrebbero offrire alcune aziende, soprattutto nel campo delle biotecnologie.
Una cura contro il virus recessione
L’healthcare è un settore difensivo e in quanto tale tende a sovraperformare il mercato durante le fasi di ribasso e nei periodi di rallentamento economico. Lo abbiamo visto nel 2022, con l’indice settoriale S&P 500 Health Care Equipement & Services Industry che ha registrato un -5% da inizio anno rispetto al -15% dell’indice S&P 500. Ma anche in passato, durante la crisi del Covid o lo scoppio della bolla dei dot.com.
In vista del prossimo anno, queste caratteristiche difensive continueranno probabilmente ad attrarre gli investitori. “In vista del 2023, con l’inflazione che rimarrà ancora elevata e lontana dal target del 2%, e le banche centrali che proseguiranno la loro stretta monetaria per cercare di domarla, riteniamo che gli investitori potrebbero continuare a gravitare verso settori difensivi come quello sanitario”, sostiene Andy Acker, Portfolio Manager di JHI.
Generalmente le aziende dell’healthcare hanno una domanda resistente e quindi una maggiore visibilità sul loro potenziale di guadagno e una capacità di aumentare i prezzi per compensare l’aumento dei costi. “Pertanto, anche se le principali economie dovessero entrare in recessione nel 2023, riteniamo che il settore sanitario possa offrire agli investitori un porto sicuro”.
Opportunità di rendimento dal biotech
Tuttavia, non tutti i titoli del settore sanitario presentano le stesse identiche caratteristiche e quindi gli investitori dovranno essere comunque selettivi. In che modo? Un aspetto da valutare riguarda la ricerca e l’innovazione: “Il settore continua a innovare e molti progressi sono troppo difficili da ignorare per gli investitori”, afferma Acker. Questa dinamica è stata particolarmente vera per le aziende biotecnologiche a piccola e media capitalizzazione. A partire dalla seconda metà del 2022, infatti, una serie di dati positivi sugli studi clinici in grandi categorie di malattie come il cancro, l’obesità, i vaccini contro la polmonite, le malattie del fegato e l’Alzheimer hanno risvegliato l’interesse per questi titoli.
In prospettiva, “anche se l’aumento dei tassi d’interesse continuerà a rappresentare un vento contrario per le biotecnologie, riteniamo che il sentiment nei confronti del settore sia migliorato e che il mercato debba continuare a premiare l’innovazione”. Proprio su questo fronte, infatti, i prossimi mesi potrebbero essere ricchi di novità. Basti pensare che circa una dozzina di richieste di nuovi farmaci sono in attesa di approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) entro la fine del 2022 e altre 54 sono previste per il 2023. Alcuni di questi farmaci, ricorda l’esperto di JHI, potrebbero essere rivoluzionari, tra cui le prime terapie geniche per la distrofia muscolare di Duchenne (una malattia genetica fatale che provoca la perdita dei muscoli nei bambini). Si potrebbe anche assistere al lancio di due nuove terapie per l’Alzheimer e di un trattamento contro l’obesità. Sempre nel 2023 potrebbero essere immessi sul mercato nuovi dispositivi medici, tra cui quelli innovativi per il monitoraggio continuo del glucosio.
“A nostro avviso, è importante concentrarsi sulle società con profili di rischio/rendimento interessanti”. Come quelle che hanno ricevuto feedback positivi dagli studi clinici o con farmaci promettenti lanciati di recente. “Più in generale – conclude Acker – il settore sanitario è ancora a sconto rispetto all’S&P 500, nonostante abbia resistito meglio della maggior parte dei settori nel 2022. Per capitalizzare questo sconto, riteniamo che sia importante per gli investitori cercare aziende con un’elevata visibilità degli utili, un forte free cash flow, prodotti differenziati e/o pipeline promettenti”.