Rimpianti finanziari, ecco i 7 più comuni (e come evitarli)

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Imparare dai rimpianti finanziari delle persone più anziane può aiutarci meglio a pianificare il nostro futuro e ad evitare di doversi pentire un domani delle proprie decisioni finanziarie passate. Ecco i 7 rimpianti più comuni e cosa fare per non averli

“Impara dagli errori degli altri. Non puoi vivere abbastanza a lungo per farli tutti da solo.”, diceva Eleanor Roosevelt, attivista, politica e moglie del 32esimo presidente statunitense F.D. Roosevelt. Quanto detto dalla first lady statunitense può essere un utile consiglio anche quando si tratta di pianificare la gestione delle proprie finanze, e in particolare, quando si fanno piani per quando si andrà in pensione.
Quando si tratta di finanza personale – spiega Ben Rizzuto, Retirement Director di Janus Henderson Investors possiamo imparare molto da chi ci ha preceduti, soprattutto partendo da ciò che si sono pentiti di non aver fatto potrebbero rimpiangere. Imparare dai rimpianti altrui può essere uno dei modi più utili per migliorare la nostra vita. Conoscendo che cosa gli attuali pensionati avrebbero fatto diversamente ieri cambiare ieri per migliorare la propria condizione finanziaria oggi, è possibile tracciare un percorso che ci aiuti ad evitare di commettere i medesimi errori”.

Nel 2022, il National Bureau of Economic Research (NBER) statunitense ha pubblicato i risultati di uno studio condotto su un campione di oltre 1700 over 50enni in pensione, volto a individuare i più comuni rimpianti derivanti da scelte finanziarie giudicate come erronee ex post dai rispondenti. Vediamo quindi insieme i 7 errori più comuni commessi in sede di pianificazione finanziaria e previdenziale e come fare per evitare di ripeterli.

1. Risparmiare di più.

Il 57% dei rispondenti rimpiange di non aver risparmiato di più. Una volta iniziato ad accantonare, per evitare di compiere questo errore occorre non smettere e assicurarsi di aumentare periodicamente l’importo che si sta risparmiando. “Anche se questo potrebbe richiedere un po’ di sforzo e pianificazione, ci sono strumenti per renderlo più facile, come ad esempio piani di risparmi forzosi”, spiega Rizzuto.

2. Assicurarsi contro invalidità e non autosufficienza

4 intervistati su 10 rimpiangono di non aver scelto di stipulare un’assicurazione di assistenza a lungo termine (note come Long Term Care, LTC). Questo genere di polizza serve per proteggersi dal rischio di non autosufficienza in età avanzata, quando risulta particolarmente cruciale avere una somma per pagare una badante o una casa di cura o per ricevere la necessaria assistenza. Sebbene la previdenza sociale possa aiutare a coprire molte delle spese sanitarie probabilmente non sarà però sufficiente a coprirle tutte.

3. Non aver integrato la pensione con una rendita vitalizia

Il 33% ha rimpianto di non aver inserito nei propri portafogli strumenti finanziari che danno diritto ad una rendita vitalizia, come una polizza vita o un piano individuale pensionistico (PIP). Sebbene spesso offrano rendimenti inferiori rispetto ad altri strumenti, costruire una fonte di reddito integrativo alla pensione sicuro e garantito potrebbe valerne la pena di aver pagato un premio più alto per avere la tranquillità di un reddito pensionistico garantito.

4. Aver anticipato il pensionamento…

Il 23% ha rimpianto di aver anticipato il pensionamento. Richiedere il pensionamento anticipato significa accettare un assegno decurtato rispetto a quanto accadrebbe in caso di pensionamento “standard”. Il funzionamento del sistema pensionistico può risultare difficile da capire, ma conoscerne le regole può aiutare a muoversi con maggiore accortezza.

5. …e non aver invece lavorato più a lungo

Anche se l’idea potrebbe far storcere il naso a molti, il 37% dei rispondenti si rammarica di non aver lavorato più a lungo. Eppure le ragioni a favore sono molteplici. “Oltre che contribuire a mantenersi più attivi e consentire una maggiore interazione sociale – commenta l’esperto – ritardare il pensionamento permette di guadagnare e risparmiare più a lungo, incrementando inoltre l’assegno pensionistico”.

6. Sottostimare la durata della vita

Dai risultati della ricerca è emerso che il rammarico dei rispondenti è aumentato una volta appreso quanti sarebbero stati gli anni chealla luce delle statistiche sulla durata della vita, avrebbero trascorso in pensione. Dopo tutto, più a lungo si vive, più soldi saranno necessari per vivere dignitosamente la propria pensione. Se si considera che in Italia l’età pensionabile è di 67 anni e l’aspettativa di vita media supera gli 84, è importante tenere conto che la probabilità di dover spendere tanto e a lungo una volta andati in pensione è alta, è che occorre farsi trovare finanziariamente pronti.

7. Non aver conseguito una piena indipendenza finanzia

Sebbene solo un rispondente su 10% abbia dichiarato di dover dipendere finanziariamente dall’aiuto di terzi, quello dell’autonomia finanziaria nella vecchiaia è un argomento molto importante per gli investitori. “L’indipendenza finanziaria dipende da tutti gli elementi trattati finora – spiega Rizzuto – ma riguarda anche il livello generale di fiducia finanziaria di una persona. Parte di questa fiducia può derivare dall’importo che si è risparmiato e investito, ma può anche derivare dall’avere un piano finanziario scritto e definire chiaramente i propri obiettivi a breve, medio e lungo termine, nonché dalla collaborazione e comunicazione con il proprio partner e la famiglia in materia di finanze”.

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