Come Milano, anche Dubai cavalcherà l’effetto-Expo

Con un anno di ritardo, Expo 2020 apre i battenti a Dubai, uno dei sette emirati che compongono gli Emirati arabi uniti. L’evento potrà essere un’opportunità di crescita senza precedenti per il paese, sulla scia del cosiddetto ‘effetto-Expo’

Ha aperto i suoi battenti da poco più di un mese ed è già un’edizione da record: è Expo 2020 Dubai, che dal 1° ottobre 2021 accoglierà i visitatori di tutto il mondo fino al 31 marzo 2022. Tuttavia, i 438 ettari dedicati all’esposizione universale e gli oltre 25 milioni di turisti (di cui 17 milioni stranieri) previsti nell’arco dei sei mesi faranno dell’evento non soltanto il simbolo dell’apertura dell’Occidente sui mercati del Medio Oriente ma anche un’opportunità di crescita senza precedenti per l’emirato. Obiettivi confermati dal tema scelto, Connecting minds, creating the future, una visione che coincide con quanto fatto finora a Dubai per incentivare attività economiche ed eccellenze in ogni settore.

Dubai, un’economia basata sul turismo e l’immobiliare

Ad oggi, l’emirato ospita circa 3,4 milioni di residenti e grazie alla visione dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum la sua economia è trainata principalmente dal settore turistico e immobiliare. Dopo una contrazione del 10,9% del Prodotto interno lordo (Pil) anno su anno nel 2020, secondo quanto riportato dal Dubai statistics center, la crescita economia del paese ha visto un balzo del +11% nei primi tre mesi del 2021 rispetto al trimestre precedente. Cifre che sostengono le previsioni di crescita per quest’anno del 3,1% e del 3,4% per il 2022, secondo le stime del Dipartimento di sviluppo economico dell’emirato.

‘Effetto-Expo’ a Dubai, dagli investimenti al Pil

In questo contesto, il contributo dell’esposizione universale all’economia del paese sarà centrale, sull’onda dell’ormai riconosciuto ‘effetto-Expo’. Secondo la ricerca The economic impact of Expo 2020 Dubai di EY, l’evento e il suo indotto potranno dare un impulso alla crescita dell’attività economica degli Emirati arabi uniti (Eau) di 33,4 miliardi di dollari e alla creazione di 905 mila posti di lavoro (stime calcolate sul periodo 2013-2031), con un incremento del Pil dell’1,5% durante i sei mesi di apertura. Tra i principali beneficiari vi saranno i settori delle infrastrutture e dei trasporti, oltre che quello immobiliare. “Per far fronte al previsto aumento della popolazione residente, sono in programma enormi investimenti privati per la realizzazione di abitazioni, uffici ed edifici commerciali, con implicazioni positive per il settore immobiliare”, afferma Fabio Raffaeli, imprenditore immobiliare e fondatore di InvestireaDubai.com. Il report di EY stima infatti che il settore potrà beneficiare di investimenti di oltre 7,3 miliardi di dollari. “Circa 45 mila nuove unità abitative dovrebbero essere immesse sul solo mercato di Dubai entro fine anno e i prezzi dovrebbero essere sostenuti grazie alla domanda crescente, risultato dei nuovi posti di lavoro creati grazie a Expo 2020”, conclude Raffaeli. “L’evento è l’ennesima garanzia per investitori e aziende che hanno scelto Dubai. Una manifestazione di questo genere non può che generare benefici su tutti i fronti alzando ulteriormente la soglia di eccellenza che caratterizza le attività pubbliche e private presenti nell’emirato”.

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