Goldman Sachs, idee di investimento 2022: la rivoluzione della sostenibilità

In questo secondo approfondimento tratto dalle Investment Ideas 2022 di Goldman Sachs sulle principali opportunità di investimento identificate per il 2022, parliamo della rivoluzione della sostenibilità e delle sue implicazioni per gli investitori

Siamo solo agli inizi di una rivoluzione della sostenibilità che potrebbe avere la portata della rivoluzione industriale e la velocità della rivoluzione digitale. Ad affermarlo sono gli esperti di Goldman Sachs Asset Management, segnalando che “gli investimenti che prendono in considerazione fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sono l’area in più rapida crescita dell’asset management”. Secondo i dati Morningstar, aggiornati a settembre 2021, i flussi cumulati di capitale a livello mondiale indirizzati verso fondi azionari ESG hanno toccato i 650 miliardi di dollari, contro i circa 250 di quelli non-ESG.
“I governi, le aziende e i consumatori stanno già prendendo decisioni maggiormente improntate alla sostenibilità con reali conseguenze sui settori e sui modelli di business”.

Investimenti sempre più sostenibili 

Con il consolidarsi della pratica di divulgazione di informazioni non finanziarie da parte delle aziende, molti gestori di portafoglio hanno incorporato i fattori ESG nei processi di definizione del rischio e di due diligence. “I mercati rispecchiano una crescente differenza tra le società con rating ESG elevati e quelle con pratiche aziendali potenzialmente più rischiose in questo senso, e ciò avrà implicazioni per tutte le asset class”, sottolineano gli esperti. Le imprese più virtuose e in grado di dimostrare il proprio comportamento socialmente responsabile e sostenibile, potrebbero infatti ottenere un vantaggio competitivo e risultare più “attraenti” e affidabili. I rating che determinano l’accesso al credito, sia per le aziende che per i governi, potrebbero dunque risentirne.
“Le società leader sul fronte ESG presentano già multipli mediamente più elevati rispetto a quelle che, da questo punto di vista, sono rimaste indietro”.
I dati elaborati da Goldman Sachs mostrano un contesto di crescita (sia lato offerta, che lato domanda) che potrebbe portare a maggiori flussi di capitale verso società e fondi che incorporano i fattori ESG. Secondo quanto riportato da Bloomberg nel suo 1H 2022 Sustainable Finance Market Outlook, i volumi di debito “sostenibile” hanno superato 1,6 mila miliardi di dollari nel solo 2021, più che raddoppiando il valore di fine anno 2020.
A nostro avviso, i blue bond a sostegno degli oceani saranno il prossimo step”, aggiungono da GS. Infine, gli esperti evidenziano come questa tendenza si sia diffusa anche nel settore pubblico e non sia rimasta confinata agli investimenti privati.

Regolamentazioni sempre più sostenibili

I fattori ESG sono stati identificati per la prima volta ufficialmente nel 1995 dalla Commissione Europea con l’emanazione della Direttiva 214/95/UE (Non- Financial Reporting Directive, NFDR). È tuttavia solo adesso che governi e istituzioni si trovano a fare i conti con la conversione di tali principi in normative.
Il Vecchio Continente si sta concentrando sulla tassonomia condivisa e sulla standardizzazione della terminologia ESG, con l’obiettivo di rendere i prodotti di investimento più trasparenti.
“La normativa che contrasta il greenwashing e considera l’ESG come parte dell’obbligo fiduciario può favorire maggiori flussi di capitali verso gli investimenti sostenibili”, evidenziano gli esperti.
Anche negli Stati Uniti, il Dipartimento del lavoro ha recentemente emesso una proposta di regolamento che riconosce la rilevanza finanziaria dei fattori ESG, che può portare a migliori rendimenti rettificati per il rischio a lungo termine.
Inoltre, passi importanti come lo sviluppo del quadro del Sustainable Accounting Standards Board (SASB) stanno migliorando la qualità delle informazioni e la credibilità negli investimenti sostenibili ed ESG a livello globale.

Portafogli sempre più sostenibili

Il mondo ESG è  in rapida espansione e, secondo gli esperti di GS, “rimane comunque essenziale adottare un approccio proprietario e basato sui fondamentali che guardi all’investimento ESG in maniera attiva, poiché i dati sono ancora in gran parte incoerenti e soggettivi”. L’engagement diventa così fondamentale nel processo di investimento, sia per raccogliere le informazioni, sia per influenzare il cambiamento. “Prevediamo che i fattori ESG diventeranno più importanti per il successo degli investimenti e la generazione di Alpha”.
Gli investitori hanno un’ampia varietà di opzioni tra cui scegliere: strategie ESG-enhanced, che mirano a sovraperformare sia gli indici standard che la propria categoria di fondi; strategie tematiche, che investono in fornitori di soluzioni ambientali e sociali; strategie a impatto, che mirano a generare un impatto considerando obiettivi specifici. Inoltre, le strategie possono essere personalizzate, ad esempio, per il grado di riduzione del carbonio rispetto a un benchmark dichiarato. “In tutte le asset class, molti fondi non si limitano a realizzare investimenti in linea con criteri ESG e di sostenibilità, ma stanno anche ottenendo per l’intero portafoglio le classificazioni ufficiali come prodotti orientati all’ESG ai sensi del Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (“SFDR”) dell’Unione Europea”.

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