Prevenire è meglio che curare: la tecnologia aiuta la sanità

Migliorare i risultati per i pazienti, ridurre i costi sanitari, generare opportunità per le aziende. Sono alcuni tra i risultati che la tecnologia sta apportando al mondo della sanità. Un esempio è nei dispositivi di monitoraggio domestico connessi a Internet

Post 2020, il futuro della sanità potrebbe ricalcare un vecchio adagio: “prevenire è meglio che curare”. Un contesto in cui la tecnologia giocherà un ruolo fondamentale, prevedono gli esperti di Capital Group. Un esempio? I dispositivi di monitoraggio domestico connessi a Internet stanno riscuotendo grande interesse tra medici e pazienti. Basti pensare che il loro fatturato, al 2019 di 628 milioni di dollari, è previsto in crescita annua del 31% nei prossimi cinque anni, con una stima al 2024 di 2,4 miliardi di dollari.

La telemedicina esplode grazie al Covid-19

Se nel 2020 “l’attenzione mondiale si è concentrata sulla velocità dello sviluppo del vaccino anti Covid-19”, nel 2021 l’industria sanitaria sarà sempre più interessata ai benefici della telemedicina. “I progressi nella tecnologia medica e i cambiamenti comportamentali dei consumatori concorrono all’obiettivo di migliorare i risultati per i pazienti, ridurre i costi sanitari e generare opportunità per le aziende”. Anche se l’offerta di servizi digitali applicati all’ambito sanitario non è una novità, è il tasso di adozione da parte di potenziali pazienti a incentivare lo sviluppo del settore. In conseguenza al Covid-19, è stata proprio l’assenza di contatto diretto tra medico e paziente il motore principale per questi servizi.

Controllare i propri dati da remoto

La digitalizzazione in ambito sanitario, tuttavia, non si riduce alla telemedicina. I dispositivi di monitoraggio domestico agevolano sia il paziente che il medico, che non sono più costretti a spostarsi fisicamente. Un vantaggio che si traduce in aumentata tempestività nel soccorso. L’assistenza ospedaliera potrebbe essere sempre più flessibile e puntuale, così come il monitoraggio di pazienti dalle condizioni croniche, diabetici (grazie ai dispositivi per il controllo continuo del glucosio e le pompe per insulina) o che presentano disturbi cardiaci (grazie ai cardiofrequenzimetri indossabili che rivelano i battiti cardiaci irregolari e altri segnali di malattie cardiache).

Le opzioni per gli investitori

Sebbene “siamo ancora nelle prime fasi dello sviluppo di dispositivi economicamente efficienti”, i prossimi anni potrebbero essere cruciali. A costituire un vantaggio sarà “il gran numero di dati sanitari che questi dispositivi saranno in grado di inviare ai medici per aiutare i pazienti a gestire le proprie cure”, commenta Wolf.
Diverse aziende potrebbero soddisfare la crescente domanda di monitoraggio da remoto. Ad esempio DexCom o Insulet, i cui dispositivi monitorano da remoto lo stato di salute e la somministrazione di farmaci per i diabetici, con progetti che nel futuro includono l’invio di allarmi nel caso in cui il dispositivo registri parametri al di sotto di una certa soglia di sicurezza. Ma anche Tandem, che sviluppa tecnologie mediche per la terapia per infusione di insulina. O ResMed, che supporta il trattamento dell’apnea notturna e di altre condizioni respiratorie tramite il collegamento di dispositivi specifici al cloud. O, ancora, iRythm, azienda che mira alla diagnosi precoce di aritmie cardiache combinando tecnologie a biosensori indossabili con il cloud e il machine-learning.

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