Make money not war: come eliminare le armi dal proprio portafoglio

Gli investitori possono svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre la produzione e la diffusione di armi controverse. Basta fare le scelte giuste

Se i legislatori non limitano il finanziamento delle armi, ci pensano gli investitori. L’assenza di una regolamentazione universalmente accettata e condivisa in merito, infatti, potrebbe essere in parte compensata dall’impegno dei gestori più responsabili. Insight, società parte di BNY Mellon Investment Management, ha adottato una politica globale che permette di riconoscere ed evitare investimenti diretti in società coinvolte nella produzione, vendita o manutenzione di munizioni a grappolo e mine antiuomo.

Il contesto legislativo

Negli ultimi decenni, diversi movimenti di protesta hanno tentato di fermare e vietare la produzione di alcune tipologie di armi specifiche considerate “controverse”. Molti paesi hanno adottato convenzioni internazionali in tal senso e, più recentemente, diverse istituzioni finanziarie hanno iniziato a limitare o escludere il finanziamento di società operanti nel settore. Non esiste, in ogni caso, una definizione universalmente accettata di armi controverse e quindi quella utilizzata dai vari attori pubblici e privati differisce.
Esistono, però, due importanti convenzioni internazionali che riguardano specificamente le munizioni a grappolo e le mine antiuomo. La Convention on cluster munitions (Ccm), firmata del 2008, limita la produzione, l’uso e lo stoccaggio di munizioni a grappolo e dei componenti di queste armi. La Convention on the prohibition of the use, stockpiling, production and transfer of anti-personnel mines and on their destruction (1997), invece, spesso definita Convenzione sulle mine antiuomo, mira ad eliminare le mine antiuomo nel mondo.
Il 15 ottobre 2017, il Global Compact delle Nazioni Unite (Ungc), ossia la più grande iniziativa mondiale per la sostenibilità aziendale, ha ufficialmente annunciato la decisione di escludere le aziende produttrici di armi (e di tabacco) dalla partecipazione all’iniziativa.

Gli investitori si fanno sentire

Al di là delle regolamentazioni, anche gli investitori responsabili nel settore finanziario tradizionale hanno un ruolo importante da svolgere nell’esclusione delle società coinvolte con la produzione di armi controverse.
All’inizio del 2019, un gruppo di investitori istituzionali che gestiscono 6,8 mila miliardi di dollari di asset ha invitato i fornitori di indici globali “a escludere le armi controverse dai loro indici tradizionali al fine di allineare i loro prodotti a quella che è diventata una pratica standard”. Gli investitori attivi che escludono le società coinvolte in armi controverse spesso, infatti, devono affrontare errori di tracciamento e altri costi quando seguono gli indici tradizionali che includono queste società. Questa iniziativa degli investitori dimostra che sono necessari maggiori sforzi per portare pienamente all’esclusione delle armi controverse.
Non è necessario essere degli esperti: esistono, infatti, diverse piattaforme di ricerca che consentono di scoprire se i propri risparmi vengono utilizzati per finanziare aziende non sostenibili o moralmente problematiche e trovare opzioni alternative.

Un impegno coerente e costante

In linea con queste convenzioni internazionali e in seguito alla loro ratifica nel diritto interno da parte di diversi paesi, Insight ha adottato una politica globale che si impegna ad evitare investimenti diretti in società che progettano, producono, vendono o si occupano della manutenzione di munizioni a grappolo e mine antiuomo. In aggiunta, questa politica non consente nemmeno l’investimento in società che intraprendono attività di ricerca e sviluppo per progettare queste tipologie di armi o che violano i requisiti delle convenzioni.
Questo approccio si applica a tutte le classi di asset.

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