Unicredit: così private e corporate banker aiutano le pmi a crescere

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Unicredit annuncia una serie di misure a favore delle aziende italiane, dal valore complessivo di 10 miliardi di euro. Orcel: “Non ci limiteremo a erogare credito, ma metteremo a disposizione team di esperti che le affiancheranno nel loro percorso di crescita”

Unicredit annuncia la nuova edizione del piano “Unicredit per l’Italia”, con nuove soluzioni e 10 miliardi di credito aggiuntivo

Orcel: “Oggi offriamo un ulteriore supporto alle imprese del Paese, in particolare alle più piccole, affinché possano accelerare il loro percorso di crescita”

Le imprese italiane hanno dimostrato quella che Andrea Orcel, ceo di Unicredit, definisce come “una straordinaria resilienza”. In un contesto di tassi elevati, inflazione e continue tensioni geopolitiche hanno consentito all’Italia di archiviare il 2023 con una crescita superiore alle aspettative. “Il nostro ruolo come banca è sostenere il loro cammino e intendiamo farlo con un nuovo pacchetto di misure dedicato”, aggiunge Orcel, intervenuto in collegamento da New York in occasione di una conferenza stampa dedicata al lancio della terza edizione del piano “Unicredit per l’Italia” interamente dedicata ai settori produttivi e dei servizi. “Oggi offriamo un ulteriore supporto alle imprese del Paese, in particolare alle più piccole, affinché possano accelerare il loro percorso di crescita”, spiega Orcel. “Non ci limiteremo a erogare credito ma metteremo a disposizione dei nostri clienti delle squadre di esperti che li affiancheranno”. 

La prima edizione risale infatti al 2022, quando la banca allocò un platfond da 8 miliardi per consentire a famiglie e imprese di affrontare i rincari energetici e delle materie prime; poi nel 2023 furono stanziati 10 miliardi per sostenere i consumi e fornire nuove risorse per lo sviluppo di specifici settori. Oggi, Unicredit fa uno step in più. “Questo nuovo piano da 10 miliardi di euro lo abbiamo definito di crescita inclusiva. In due direzioni: includendo tutti i comparti del nostro tessuto economico e coinvolgendo una serie di partner, perché riteniamo che fare squadra in questo momento sia fondamentale”, racconta Remo Taricani, deputy head of Italy di Unicredit. 

Nel dettaglio, le risorse saranno così distribuite: 

  • un miliardo alle microimprese, con un focus su under 35 e donne; 
  • mezzo miliardo al terzo settore;
  • un miliardo all’agribusiness;
  • e un miliardo al turismo.

“Gli ulteriori 6,5 miliardi di euro andranno a ciò che definiamo come made in Italy, quindi tutti quei settori in cui si concentra gran parte dell’export italiano”, spiega Taricani. Parallelamente, il 40% delle risorse sarà destinato alle imprese del Mezzogiorno.

In più, il platfond è stato costruito con una particolare attenzione alla transizione verso modelli di business più sostenibili attraverso una consulenza specializzata. “Ci piace considerare la transizione ecologica come un abilitatore economico”, interviene Annalisa Areni, head of client strategies di Unicredit Italy. “Fare banca significa anche fare educazione: insieme a Cerved stiamo lavorando a un questionario che metteremo a disposizione di tutte le nostre imprese, in modo da delineare un percorso di transizione e delle soluzioni finanziarie specificamente concepite per incentivare il raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità”, dichiara Areni. Importante infine il ruolo dei private banker, in tandem con i corporate banker. “In Italia si contano 20mila imprese familiari che rappresentano il cuore del nostro sistema economico, per cui il confine tra gestione della famiglia e gestione dell’impresa è molto labile”, spiega Taricani. Poi conclude: “Avere un modello organizzativo in cui private banker e corporate banker lavorano insieme nella gestione del patrimonio a 360° è fondamentale”.

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