Un patrimonio ingente non è sinonimo di competenza e conoscenza, nonostante la ricchezza possa influenzare positivamente il livello di cultura finanziaria. Infatti, sebbene esista una correlazione tra ricchezza e competenza finanziaria, come evidenziato dalla Financial Education Research Unit del centro Baffi dell’Università Bocconi, questa non influisce così tanto da affermare che essere ricchi sia sufficiente per essere educati sotto il profilo finanziario.
Al contrario, un più alto standing patrimoniale implica di regola una maggiore complessità nella gestione della ricchezza, soprattutto quando si parla di pianificazione successoria. In questa delicata fase, infatti, si intrecciano interessi finanziari personali, aziendali e spesso anche emotivi. Una combinazione di fattori che, in assenza della competenza necessaria per gestirli, può portare alla dispersione del patrimonio.
“Per questo motivo – spiegano gli esperti di Octium –gli individui HNW necessitano di professionisti competenti al proprio fianco, capaci di adottare le miglior strategie e gli strumenti più appropriati per soddisfarne le esigenze di pianificazione e tutela”.
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I rischi di una scarsa cultura finanziaria per gli HNWI
La mancanza di consapevolezza finanziaria tra gli HNWI può derivare da fattori differenti: ritmi di lavoro e di vita sempre più frenetici, la maggiore attenzione dedicata alla creazione o all’accumulo del patrimonio piuttosto che alla sua gestione o, più semplicemente assenza di interesse al tema.“Tuttavia, l’educazione finanziaria è cruciale per una gestione finanziaria sana – osservano gli esperti – specialmente quando si tratta di pianificare la successione e proteggere il patrimonio per le future generazioni”.
È in questo contesto che, secondo Octium, devono intervenire i professionisti della gestione patrimoniale. “In primo luogo, ignorare l’importanza di una corretta pianificazione finanziaria e successoria potrebbe determinare una mancanza di diversificazione all’interno degli asset che compongono il patrimonio, circostanza che lo espone a rischi eccessivi. In secondo luogo, devono essere considerati gli aspetti fiscali della successione: una mancata conoscenza degli oneri impositivi che insistono sul patrimonio trasferito e che gravano sugli eredi, potrebbero erodere il patrimonio, oltre che creare problemi di natura extra-finanziaria a questi ultimi. Infine, la mancanza di pianificazione potrebbe appesantire, talvolta in maniera anche grave, il processo di trasmissione del patrimonio, creando dissapori tra gli eredi e provocando spesso una dispersione del patrimonio stesso”.
I vantaggi del Private Insurance
Tra gli strumenti che il wealth management mette a disposizione della clientela di elevato standing patrimoniale e dei professionisti che li assistono, vi sono quelli del Private Insurance e in particolare le polizze vita unit linked. “Questi– spiegano gli esperti – svolgono un ruolo cruciale in ogni processo di pianificazione successoria. Le polizze vita, infatti, se costruite e adattate alle caratteristiche ed esigenze patrimoniali di ciascun cliente, possono aiutare gli advisor e i clienti da questi assistiti a risolvere o evitare del tutto le problematiche accennate poc’anzi”.
Questi strumenti, infatti, permettono ai sottoscrittori di diversificare il proprio capitale investendolo in diverse categorie di sottostanti, in linea con il profilo e la propensione al rischio del cliente. Allo stesso tempo, la polizza tutela quanto investito sotto il profilo legale da ipotesi di pignoramento e sequestro.
Ma non è tutto. “Anche sotto il profilo della pianificazione fiscale, le polizze vita possono essere utilizzate per mitigare gli oneri fiscali gravanti sul patrimonio. Infatti, le somme accantonate in polizza costituiscono un patrimonio separato dall’asse ereditario e sono perciò esenti dall’imposta di successione”, aggiungono gli esperti.
Infine, il sottoscrittore di un contratto assicurativo può liberamente individuare il beneficiario della polizza. In questo modo, egli potrà utilizzare la polizza vita per allocare in maniera più flessibile il patrimonio che egli intende lasciare ai propri cari, siano essi eredi per legge o per volontà del de cuius “Inoltre – osservano gli esperti – dal momento che il capitale in polizza non è considerato parte dell’asse ereditario, esso potrà essere immediatamente trasferito ai beneficiari indicati, evitando le complessità e i ritardi associati alla successione tradizionale”.
In conclusione
Una scarsa cultura finanziaria può avere gravi conseguenze sulla pianificazione successoria e sulla gestione del patrimonio, soprattutto in presenza di grandi patrimoni. Le polizze vita unit linked, come forma di Private Insurance, offrono un mezzo efficace per migliorare la gestione finanziaria, consentendo una maggiore diversificazione, ottimizzando la pianificazione fiscale e semplificando la trasmissione del patrimonio. “Dal momento che le polizze vita giocano un ruolo fondamentale nella tutela del patrimonio e del futuro finanziario delle generazioni a venire, gli HNWI e i professionisti che li assistono possono trovare nei Private Insurance come Octium un prezioso alleato per l’implementazione di una strategia successoria ottimale”, concludono gli esperti.