Principe (Fidelity Int.): nel 2024 preferenza su azionario e bond investment grade

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Le previsioni di consensus per il 2024, con soft landing e allo stesso tempo banche centrali molto attive nel ridurre il costo del denaro, sono viste da Fidelity International come incoerenti tra loro. L’inflazione sarà inoltre dura da domare e questo avrà conseguenze sulle scelte d’investimento

Soft landing e banche centrali super attive nel tagliare i tassi. L’attuale consensus di mercato poggia su queste due previsioni che appaiono non poco in conflitto tra loro. Lo sottolinea Fidelity International nel corso della presentazione alla stampa del suo Outlook 2024. “Un altro potenziale elemento di criticità è l’eccessivo ottimismo circa la capacità di tenere a bada l’inflazione, che invece potrebbe tornare a mordere a intermittenza nel corso dell’anno”, sottolinea Donatella Principe, Director-Market and Distribution Strategy di Fidelity International.

Dodici mesi fa le previsioni economiche erano pessime, la recessione era vista come uno scenario base e dalle banche centrali ci si aspettava dei tagli dei tassi. “Nulla di tutto ciò è accaduto- taglia corto Principe- il Pil Usa non andava così bene dal 2014, il mercato del lavoro statunitense segnala una grande forza. La stessa Europa, benché più fragile degli Usa, sembra essere riuscita a evitare la recessione”.

Invece di tagli dei tassi nel corso del 2023 oltreoceano si è assistito ad altri quattro rialzi, in Europa i rialzi sono stati ben sei da parte della Bce. Quest’anno parte con aspettative molto forti di soft landing o addirittura no landing e in contraddizione con questo c’è parallelamente aspettativa di tagli dei tassi sia di Fed che Bce.

“Più passa il tempo più si accumula il momentum negativo legato alla stretta monetaria.
Il pivot non vuol dire fine dell’higher for longer. Anche quando si inizierà a tagliare i tassi non si potrà parlare di politica monetaria espansiva. Nel 2026, stando ai dots della Fed, i tassi rimarranno più alti rispetto a quelli neutrali per il sistema”, ha argomentato la strategist di Fidelity International.

Oggi il mercato sconta 5-6 tagli dei tassi sia in Usa che da parte della Bce, questo appare incoerente con previsioni economiche di soft landing. “Incoerenza tra le due previsioni e anche con quello che dicono le banche centrali”, sottolinea Donatella Principe, ricordando come gli ultimi dots della Fed indicano solo tre tagli nel 2024 e anche le dichiarazioni di Jerome Powell sono coerenti con tali previsioni. Dal canto suo la Bce, per bocca della Lagarde, si mostra ancora più abbottonata, escludendo un taglio tassi fino all’estate.

Sul fronte inflazione, le banche centrali sono riuscite a far scendere l’inflazione, ma non bisogna dimenticare che di Fed e Bce vedono la stabilizzazione dell’inflazione non così agile da raggiungere e gli ultimi dati lo confermano. “A questo si aggiunge la variabile geopolitica che può incidere sui prezzi, anche se la dipendenza dal petrolio delle nostre economie è notevolmente più bassa rispetto agli anni ’70”, continua la Principe.

Di fronte a un mercato che sconta più di 150 tagli dei tassi da parte di tutte le banche centrali nel 2024, la previsione di Fidelity International è che l’economia riuscirà ad evitare l’hard landing, ma con un posizioniamo fuori consensus indica il materializzarsi di una recessione ciclica.

L’inflazione più alta a lungo, le implicazioni sui portafogli

L’inflazione, a detta di Fidelity International, sarà strutturalmente più alta in futuro anche guardando alle Quattro D (demografia, decarbonizzazione, deglobalizzazione, debito). “L’alto debito potrebbe spingere le banche centrali a tollerale un’inflazione strutturalmente più alta, ad esempio 3-3,5% rispetto a 2%. Questo pone un problema di rendimento reale del portafoglio. I governativi non bastano, servono azioni e bond high yield”, asserisce Donatella Principe.

Il 2024 sarà poi un anno record con test elezioni per il 40% della popolazione, il 60% del Pil e l’80% della market cap globale. “Immaginiamo tutte le possibili ricadute di un ritorno di Trump alla Casa Bianca sullo scenario economico globale – avverte Donatella Principe – e in generale la presenza di un contesto in cui il mondo si sta dividendo in blocchi, ci sono guerre fredde e calde con tutto quello che può derivare come effetto volatilità sulla percezione dei mercati”.

A livello di asset allocation, Fidelity International indica un acquisto del rischio con moderazione, con preferenza su azionario e la ricerca di qualità sull’obbligazionario, più investment grade e meno high yield in quanto i primi presentano un premio per il rischio notevolmente più attraente.

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