Mercati: che fare su azioni e obbligazioni? La view di ODDO AM BHF

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Dopo le turbolenze del sistema bancario statunitense la volatilità sui mercati è tornata sotto controllo, ma le incertezze sono ancora molte. In un simile contesto, secondo ODDO BHF Asset Management, è interessante analizzare i segnali dei mercati azionari e obbligazionari per capire come posizionarsi

La volatilità dei mesi scorsi, in scia alle turbolenze del settore finanziario statunitense, sembra essersi placata (l’indice Vix si è riportato già da aprile sotto i 20 punti) e i mercati ora appaiono in una fase di attesa per i possibili nuovi sviluppi. Le incognite infatti non mancano, tra mosse delle banche centrali, tensioni geopolitiche e segnali macro contrastanti. In questa fase, come muoversi su azioni e obbligazioni? Ecco la view di ODDO BHF Asset Management, secondo il quale in un contesto simile potrebbe essere utile analizzare le anticipazioni dei mercati azionari e obbligazionari.

Azionario: i 4 fattori che sostengono i rialzi

Guardando al mercato azionario, si osservano performance positive soprattutto grazie a una stagione dei conti serena. Secondo Laurent Denize, CIO di ODDO BHF Asset Management, sono quattro i fattori che possono e potranno ancora sostenere questo andamento:

1. Uno slancio macroeconomico incoraggiante. Guardando al bicchiere mezzo pieno, si osserva che l’attività imprenditoriale è robusta nei servizi (indice Pmi composito globale) e il mercato del lavoro si dimostra in buona salute, soprattutto negli Stati Uniti.

2. L’atteggiamento delle banche centrali si è evoluto, facendosi meno aggressivo. Nel prossimo futuro, la Fed potrebbe prendersi una pausa nella stretta dei rialzi dei tassi, dopo il notevole inasprimento che ha già effettuato, mentre la Bce rimane alla finestra a osservare i segnali macro.

3. I risultati trimestrali delle aziende dovrebbero raggiungere livelli record. “Con il 60% delle società che hanno già comunicato i risultati, gli utili complessivi hanno raggiunto i massimi da 15 anni”.

4. Il calo dei prezzi del petrolio e l’indebolimento del dollaro contribuiscono positivamente agli utili della maggior parte delle società europee.

Obbligazionario: attenzione a questi rischi

Il comparto obbligazionario non sembra condividere lo stesso entusiasmo. Se è vero che negli ultimi mesi sembra esserci stata una spinta incoraggiante dal settore macroeconomico, è anche necessario considerare che la ripresa è limitata ad alcuni settori e il costo della vita rimane su livelli elevati, intaccando i redditi reali. Inoltre, se si decide di mettere il focus sugli Stati Uniti, la situazione è ancora ben lontana dall’essere rosea, con un soft landing che diventa meno probabile. L’impatto dell’aumento dei tassi di interesse infatti comincia a farsi sentire, come hanno dimostrato le difficoltà incontrate dalle banche regionali statunitensi. Infine, sottolinea l’esperto di ODDO BHF AM, l’inasprimento delle condizioni di credito provocherà un forte aumento dei tassi di insolvenza nei prossimi anni.

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Che fare quindi?

Gli esperti di ODDO BHF AM preferiscono rimanere cauti, soprattutto sull’azionario: “Le aziende hanno dimostrato un’impressionante capacità di resistere all’attuale contesto, ma questo potrebbe essere il loro canto del cigno. Con l’inasprimento delle condizioni finanziare e la fine dei risparmi in eccesso, ci sembra che si stia preparando una flessione dei margini, proprio nel momento in cui le valutazioni sono ancora a livelli elevati”. Andando ad analizzare gli indici si denota una dispersione molto forte sia negli Stati Uniti, dove il 30% della performance dell’S&P500 è trainato dai GAFAM (i giganti Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft), sia in Europa, che vede i beni di lusso sostenere il mercato. Ed è anche importante sottolineare che “questa performance positiva è stata aiutata dal riprezzamento dei multipli in reazione al recente calo dei tassi a lungo termine”. Ma questi tassi di mercato potranno scendere solo se l’economia peggiorerà notevolmente, costringendo le banche centrali a un dietrofront. Uno scenario, quello di una debole crescita, che avrebbe un impatto negativo maggiore del beneficio derivante dalla riduzione dei tassi.

Il consiglio di ODDO BHF AM, dunque, è quello di mantenere ancora un orientamento conservativo sulle azioni globali, indipendentemente dalla regione di riferimento anche se, visti i recenti miglioramenti, un brusco calo dell’attività economica è improbabile. E suggerisce due eventuali opzioni per gli investitori:

  • vendere una parte del portafoglio azionario per prendere una maggiore posizione nell’obbligazioni ad alto rendimento a breve scadenza.
  • coprire una parte dei portafogli azionari acquistando opzioni put, sfruttando il recente calo della volatilità.

Insomma, optare per un atteggiamento difensivo: “ci concentriamo sui titoli growth e sull’esposizione alle obbligazioni societarie e governative sul tratto breve della curva. Riteniamo che le recenti tensioni bancarie siano solo un ulteriore segnale di una prossima contrazione economica”, conclude Denize.

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