Dal Medioevo a oggi: la demografia definisce il mercato

La demografia definisce la vita, dalla politica all’economia, passando anche per l’aspetto sociale. Ma ora che la vita diventa sempre più lunga, come viene ridefinito il mercato? Ne ha parlato Fidelity International durante l’evento “Crisi e opportunità tra storia e futuro” che hanno tenuto al Salone del Risparmio

Che sia sempre più giovane o vecchia, che aumenti rapidamente o crolli radicalmente, la popolazione gioca un ruolo cruciale nella storia del pianeta, dal punto di vista sociale, politico e anche economico. Analizzare il passato, il presente e il futuro senza considerare i movimenti demografici offre una visione solo parziale e spesso erronea.
Questo è stato il tema centrale dell’evento “Crisi e opportunità tra storia e futuro”, che Fidelity International ha tenuto durante il Salone del Risparmio. L’obiettivo era quello di capire l’impatto del calo o della crescita demografica dal Medioevo, insieme allo storico Alessandro Barbero, fino al giorno d’oggi, insieme a Nicola Palmarini, esperto in innovazione e longevità.

Medioevo: la popolazione europea si dimezza, cosa succede al mercato?

Verso la fine del Medioevo l’Europa ha dovuto affrontare un calo rapido e violento della popolazione. Nel 1348 in Italia arriva una pandemia di peste dall’Oriente, si tratta di una malattia terrificante, molto contagiosa, la prende la maggioranza della popolazione e la maggior parte di chi viene infettato, muore. Così, nel giro di pochi mesi, un terzo della popolazione viene sterminata. Appena questa ondata si placa la popolazione torna subito al lavoro, i sopravvissuti hanno accumulato ricchezza che viene utilizzata per far ripartire velocemente la società. Questo però non basta a proteggersi da una nuova ondata di peste, anzi da varie. Infatti fino all’inizio del 1400 ogni 10 anni la peste si ripresenta. Alla fine del Medioevo la popolazione in Europa era dimezzata rispetto a quella del 1300.

Ma cosa succede se la popolazione si dimezza? I braccianti e gli artigiani diminuiscono e quindi iniziano a richiedere una paga più alta. Ma non solo una paga più alta, con metà della popolazione defunta, la ricchezza ora è caduta nelle mani dei sopravvissuti, così i lavoratori cambiano stile di vita: “avendo più soldi in tasca mangiano a sufficienza e iniziano a permettersi la carne (prima non potevano permettersela), così i macellai hanno sempre più lavoro, ogni giorno in città arriva sempre più bestiame e quindi sono di più quelli che allevano il bestiame. Ma non solo carne, avendo più soldi i contadini vanno più spesso in osteria, il mercato delle osterie e del vino prospera, anche lo stato ha entrate crescenti date dalle tasse sul vino”, ha spiegato Barbero. Insomma, l’economia rifiorisce di colpo.

Da una popolazione giovane ad una sempre più anziana

I cambiamenti demografici non hanno però attraversato solo il Medioevo, ma tutte le epoche. Oggi la qualità della vita è molto più alta e le aspettative di vita si sono alzate in modo consistente. Spesso ormai si sente parlare di silver economy eppure, secondo Palmarini è un’idea già vecchia e superata. Vivere a lungo non è più un’eccezione, ma è diventata normalità, proprio per questo non si può più parlare di una economia di vecchiaia, bensì di economia di vita. “Noi siamo gli esploratori di una dimensione che il pianeta non aveva mai visto prima, è la prima volta che si trovano in contemporanea 7 diverse generazioni, non era mai successo prima. Costruire delle logiche dell’economia intorno a questo argomento è fondamentale, non ci piace parlare di morte, ma è necessario ragionare sul futuro”, spiega l’esperto.


Gli over50 si trovano di colpo con 50mila miliardi di ore libere, più del doppio di quelle che avevano previsto. Questo significa che nelle loro mani si trovano grandi opportunità, ma anche sfide. Ma a cosa servono le ore libere se non ci si arriva in salute? In questa prospettiva investire sulla qualità di vita fin dalla giovinezza può essere fondamentale, infatti gli elementi che influenzano la longevità sono tantissimi e non influiscono solo dai 50 anni in poi, ma iniziano dall’infanzia.
I cambiamenti demografici, anche in questo caso, non possono che avere un effetto anche sul mercato. Mario Baronci, PM Multi Asset di Fidelity International, ha spiegato che se fino a qualche anno fa le persone lavoravano per quarant’anni, per poi vivere tranquilli nei vent’anni successivi, ora questo non è più possibile. Gli anni che passano tra la pensione e la dipartita continuano ad aumentare, proprio per questo diventa fondamentale investire pensando al proprio futuro.

Ma pensando alla vita che si allunga, il ruolo degli investimenti diventa fondamentale per migliorare anche il modo in cui si arriva alla vecchiaia. È proprio per questo che il settore dell’healthcare continua a crescere, basti pensare che l’Arabia Saudita ha deciso di investire d’ora in poi, ogni anno, 1miliardo di dollari dedicati alla ricerca, con l’obiettivo di “hackerare le modalità di vita”. Si tratta anche di un ambito che occupa uno spicchio sempre più importante dei portafogli degli investitori, eppure l’healthcare non è l’unico settore ad offrire opportunità. Fattori sociali e climatici giocano un ruolo fondamentale, passando anche per la prevenzione di tutte quelle malattie silenziose che, in realtà, causano la morte prematura di moltissimi individui, come l’obesità.

Oggi parlare di longevità nella costruzione di un portafoglio per il futuro non è solo una possibilità, ma una strada da seguire. Cambiare il proprio piano di investimento e allinearlo alle prospettive di vita è fondamentale, perché non farlo includendo anche le nuove opportunità legate a questa tematica?

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia