Bond: investment grade o high yield? Come scegliere

3 MIN

Nel panorama del reddito fisso, le obbligazioni societarie stanno mostrando rendimenti interessanti. Ma come muoversi tra le diverse possibilità, considerato il contesto attuale? Gli esperti di Jupiter Asset Management forniscono una risposta, indicando dove guardare con maggior interesse per cogliere le migliori opportunità e limitare i rischi

I rendimenti interessanti invogliano a guardare alle obbligazioni societarie. Per i bond di tipo investment grade (ovvero emessi da società con rating solido), i rendimenti hanno toccato i massimi del decennio e per i più rischiosi high yield si è arrivati addirittura a vedere percentuali a doppia cifra. Ma come orientarsi in questo mare magnum? La selezione dei titoli è il primo fondamentale passo, ma dipende da molti fattori, come la propensione al rischio, il capitale a disposizione, la duration. Oltre che ovviamente al contesto. Gli esperti di Jupiter Asset Management provano a fornire qualche indicazione utile per cogliere le migliori opportunità e allo stesso tempo proteggersi dai rischi.

LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Quanta parte di portafoglio dedicare a questa asset class?
Come selezionare i corporate bond?
Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
TROVA IL TUO ADVISOR

Il contesto, occhio a questi due rischi

Innanzitutto, per capire come muoversi all’interno di questa asset class, è importante avere chiaro il contesto. “L’atmosfera sui mercati del reddito fisso rimane di elevata incertezza, in quanto gli investitori sono alle prese con un duplice rischio”, avverte Hilary Blandy, gestore degli investimenti Fixed Income di Jupiter AM, facendo riferimento ai tassi e all’inflazione. Sebbene, infatti, i prezzi abbiamo iniziato a rallentare la corsa (anche se a velocità diverse), non è escluso che nei prossimi mesi le pressioni sull’inflazione possano tornare ad aumentare, considerati anche i recenti rialzi del petrolio, così come la costante crescita dei salari. Dall’altra parte, il rapido inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali dei mercati sviluppati si sta diffondendo solo ora nell’economia reale e questo potrebbe innescare una recessione, che rappresenterebbe una potente forza deflazionistica. “Fortunatamente – prosegue l’esperta – in questa situazione di incertezza, gli investitori obbligazionari possono trarre conforto da un dato certo: i rendimenti sono attualmente elevati rispetto alla storia sia nell’investment grade che nell’high yield”.

Insomma, il contesto è incerto, ma con rendimenti elevati e vari strumenti a disposizione che possono aiutare a gestire il rischio, come l’esposizione alla duration e la selezione del credito, il momento rimane favorevole.

Obbligazioni investment grade (IG bond), il momento è quello giusto

Il balzo dell’inflazione e la poderosa stretta monetaria da parte delle banche centrali hanno pesato sulle obbligazioni investment grade nel corso del 2022 e inizio 2023, a causa della loro duration relativamente lunga e quindi della maggiore esposizione alla volatilità dei tassi. Ma, ora che il ciclo dei rialzi dei tassi da parte delle principali banche centrali è vicino al picco e l’inflazione ha intrapreso la discesa, il vento sta cambiando offrendo un’interessante opportunità di investimento. “Le obbligazioni investment grade sono ora scambiate vicino ai livelli più bassi dalla crisi finanziaria globale, il che offre agli investitori la rara opportunità di ottenere rendimenti elevati in una parte relativamente sicura del mercato del credito, mentre si profila una potenziale recessione”, sostengono Adam Darling e Harry Richards, gestori degli investimenti Fixed Income di Jupiter AM.

Insomma, secondo i due esperti, il momento è quello giusto. Perché anche se il percorso verso la riduzione dei tassi d’interesse non è lineare, “l’attuale rendimento a scadenza delle obbligazioni investment grade rappresenta un punto di partenza molto migliore per gli investitori rispetto a 12-18 mesi fa, offrendo un profilo di payoff più asimmetrico in diversi scenari di tassi”. Inoltre, in caso di recessione, i rischi sarebbero limitati per i bond IG che vantano un basso tasso di insolvenza.

“In questo contesto riteniamo che gli asset a più lunga duration, come le obbligazioni societarie investment grade, possano ottenere risultati migliori in termini di rendimento assoluto e relativo rispetto ad altre asset class”, concludono unanimi.

Le obbligazioni high yield (HY bond), una selezione attenta è d’obbligo

Il rischio di un rallentamento economico non è certo da sottovalutare, soprattutto per le obbligazioni di tipo high yield, visto che sono le più rischiose in quanto emesse da società con rating bassi. “A nostro avviso, il mercato potrebbe essere eccessivamente ottimista circa gli effetti tardivi della politica monetaria: i rialzi dei tassi d’interesse sono uno strumento potente, ma si propagano lentamente nell’economia globale, causando danni sempre maggiori man mano che i governi, le imprese e i consumatori devono progressivamente rifinanziare il proprio debito. – avverte Adam Darling, anche lui gestore degli investimenti Fixed Income di Jupiter AM – L’enorme inasprimento monetario operato dalle banche centrali negli ultimi 12 mesi si sta ripercuotendo solo ora su consumatori e imprese ed è probabile che si verifichi una recessione, potenzialmente anche molto presto”.

Di fronte a questo scenario, quindi, meglio non abbassare la guardia, ma, anzi, mantenerla alta e muoversi nell’ottica di un possibile aumento della volatilità nel mercato high yield, ovvero di una maggiore dispersione delle performance tra emittenti e settori. Non per niente, l’agenzia Standard & Poor’s ha recentemente fatto suonare un campanello d’allarme, stimando un tasso di default su 12 mesi per i corporate bond più speculativi pari al 3,75% entro giugno 2024, in aumento dal 3% di giugno 2023.

Ecco perché in questo caso una selezione attenta dei bond è d’obbligo. “I rendimenti offerti dal segmento high yield sono effettivamente elevati rispetto alla loro storia e hanno un potenziale interessante; ma in questo contesto la capacità di selezione sarà ancora più importante per evitare i titoli più deboli”, specifica l’esperto di Jupiter AM, che dà alcune indicazioni ben precise.

Dal punto di vista settoriale, data la visione macro recessiva, meglio stare alla larga dai settori più ciclici del mercato, come le società di beni di consumo discrezionali e gli industriali, mentre il comparto sanitario e i beni di consumo, settori tradizionalmente difensivi, appaiono più attraenti. Guardando dal punto di vista del rating, “le BB sembrano le meno interessanti. – prosegue Darling – Le B e potenzialmente anche alcune opportunità tattiche nelle BBB appaiono invece più intriganti se si considerano le valutazioni attuali”.

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia