AI ed energie rinnovabili: corsa al rame

Transizione sostenibile e intelligenza artificiale hanno un elemento in comune: il ruolo fondamentale del rame. Ma come viene utilizzato questo metallo che sta diventando sempre più prezioso?

Dalla costruzione di armi 10.000 anni fa, alle componenti base per lo sviluppo di internet e dell’energia. Un metallo naturale, resistente, malleabile e riciclabile al 100%, di cosa stiamo parlando? Chiaramente del rame.
Nella vita quotidiana il rame accompagna gli uomini fin dalla preistoria, da monili a oggetti di uso quotidiano, da circuiti elettrici a monetine, da strumenti musicali a infissi. Insomma, questo metallo comune sembra diventare ogni giorno più prezioso. Oggi più che mai sta giocando un ruolo chiave nel progresso tecnologico dell’umanità, dall’intelligenza artificiale alla riduzione delle emissioni di carbonio.

Corsa all’oro? No, inizia la corsa al rame

Il rame è alla base dell’elettricità, infatti date le sue proprietà di alta conducibilità e leggerezza è un materiale indispensabile per la creazione di cablaggi e reti elettriche. Ma la richiesta è destinata a crescere: l’intelligenza artificiale e le fonti di energia rinnovabili necessitano da una parte di infrastrutture come i data center che siano in grado di elaborare un’enorme quantità di dati e, dall’altra di turbine eoliche e batterie per i veicoli elettrici.
Il legame tra elettricità, rame, transizione sostenibile e trasformazione digitale è sempre più stretto.

La domanda per questo metallo continua a crescere, superando anche l’offerta, facendo così salire i prezzi. Eppure non si tratta dell’unico problema legato al commercio del rame. “La risposta dell’offerta di rame è notoriamente lenta, infatti una miniera di rame richiede circa 10/15 anni per essere esplorata, sviluppata e messa in funzione”, spiega Alber Chu, portfolio manager di Man Group. E, se questo non bastasse, l’instabilità politica delle regioni in cui queste miniere si trovano sta ulteriormente rallentando l’estrazione. Basti pensare che si stima che nell’ultimo anno il 3/5% dell’offerta globale di rame sia stata interrotta a causa dell’instabilità presente in Congo, Kazakistan, Mongolia e America Latina.

Intelligenza artificiale: più data center e sempre più energia

La febbre dell’intelligenza artificiale ha attraversato tutto il mercato, ma come assicurare una diffusione rapida? Il segreto è nei data center. I servizi sempre più sofisticati di AI che vengono offerti dai fornitori di cloud pubblico fanno sì che i requisiti di potenza dei data center siano destinati a salire vertiginosamente nei prossimi anni.
Secondo un recente report di Newmark, il consumo energetico dei data center negli Stati Uniti è destinato a raggiungere i 35 GW entro il 2030, ovvero quasi il doppio rispetto al 2022. Dati basati sulle stime di crescita dell’intelligenza artificiale che, visto il ritmo attuale, potrebbero anche superare di gran lunga le aspettative. Basti pensare che John Gray, COO di Blackstone, in una recente call con gli investitori ha dichiarato che, secondo le sue previsioni, nei prossimi cinque anni le aziende del settore tech hanno in programma un investimento di mille miliardi di dollari nell’AI e che gran parte di questi fondi sarà indirizzato proprio ai data center.

Ma cosa centra il rame? Questo metallo ha due funzioni chiave nell’espansione dell’intelligenza artificiale: per prima cosa per la distribuzione di energia, la messa a terra e le interconnessioni nei data center il rame è fondamentale, inoltre è necessario per la generazione energia, basti pensare che per ogni giga byte di potenza applicata si stima che siano necessarie circa 65mila tonnellate di rame.
Per fare un esempio, Chu stima che ogni anno, solo negli Stati Uniti, vengano costruiti tra i 3 e i 5 GW di potenza applicata ai data center. Così è facile capire come mai la richiesta di rame è altissima e destinata a crescere ancora.

Energie rinnovabili: quanto rame serve per costruire una turbina eolica?

Vista la popolazione in crescita, la domanda di energia non è destinata a diminuire ancora per molto tempo. Ma questo non significa che il gas o il carbone siano le uniche fonti efficienti. Le energie rinnovabili stanno prendendo sempre più piede, dai pannelli solari alle turbine eoliche, passando anche per le batterie elettriche. Anche in questo caso, il rame è una componente imprescindibile.
Per costruire una turbina eolica terrestre sono necessarie circa 4 tonnellate di rame, se invece si pensa alle turbine eoliche in mare aperto le tonnellate salgono a quasi 10, per quanto riguarda i pannelli solari, invece, vengono utilizzate quasi 5 tonnellate.

Fonte: Visual Capitalist

Inoltre, con la crescita di domanda per i veicoli elettrici e soprattutto per le loro batterie, la richiesta di rame non sembra pronta a rallentare. “Un veicolo tradizionale con motore a combustione interna utilizza una frazione del rame contenuto in un veicolo elettrico: 48 libbre per un motore a combustione contro 183 libbre per la batteria di un veicolo elettrico. Un’auto ibrida contiene 88 libbre di rame”, spiega l’esperto.

Insomma, da qualunque lato si guardi, che sia la rotta verso un mondo a zero emissioni nette o l’introduzione dell’intelligenza artificiale, non ci sono dubbi sul fatto che il rame continuerà ad essere molto richiesto: nel giro dei prossimi trent’anni la domanda potrebbe crescere di circa sei volte rispetto a quella di oggi. Il mercato del rame si sta avviando verso un deficit significativo? Non ci sono quindi dubbi che per gli investitori che guardano al potenziale dell’AI e delle energie rinnvabili, il mercato di questo metallo non può essere ignorato.

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia