La mossa di Microsoft è stata presentata, inoltre, come parte degli investimenti che Big Tech intende dedicare al metaverso: la realtà aumentata che vedrebbe proprio nei videogiochi una delle sue applicazioni naturali e potenzialmente più redditizie
Microsoft, protagonista nella “partita” globale del gaming con la console Xbox, andrebbe ad aggiudicarsi la casa proprietaria della prominente saga videoludica Call of Duty – gettando fra gli appassionati e gli investitori il dubbio che la concorrenza di Microsoft, in futuro, potrebbe non avere più accesso a una versione del gioco compatibile con le proprie piattaforme. Call of Duty potrebbe, insomma, diventare un’esclusiva dell’offerta Microsoft e della console Xbox. Interrogato su questo punto il chief executive del comparto gaming di Microsoft, Phil Spencer, si è limitato a dire che “l’obiettivo è quello di consentire al contenuto di raggiungere quanti più giocatori sia possibile”.
A risentire della possibile perdita di Call of Duty e del potenziamento della concorrenza rappresentata da Microsoft è stato soprattutto il titolo Sony: la casa giapponese, proprietaria della console PlayStation, ha ceduto oltre il 12% nella seduta del 19 gennaio. Altri nomi attivi nel gaming in Giappone sono stati influenzati in Borsa in seguito all’annunciata acquisizione di Activision: ad esempio, la sviluppatrice di videogiochi Konami ha registrato un rialzo dell’1,72% in chiusura di seduta. Fra i trader è emersa l’idea che Sony potrebbe cercare acquisizioni in grado di controbilanciare la mossa di Microsoft – una scommessa che ha premiato gli sviluppatori di giochi in Giappone che potrebbero finire nel mirino di Sony.
L’operazione di Microsoft, inoltre, arricchirebbe l’offerta di giochi disponibile per il servizio di abbonamento Xbox Game Pass, disponibile anche su Windows e smartphone, e ne potenzierebbe notevolmente l’attrattiva.
Alla chiusura dell’accordo, Microsoft potrà contare su 30 studi di sviluppo di giochi interni e diventerà la terza potenza nel mondo del gaming per ricavi, dopo Tencent e la stessa Sony.
Un passo per potenziare il metaverso di Microsoft
La mossa di Microsoft è stata presentata, inoltre, come parte degli investimenti che Big Tech intende dedicare al metaverso: la realtà aumentata che vedrebbe proprio nei videogiochi una delle sue applicazioni naturali e potenzialmente più redditizie. “Il gioco è la categoria più dinamica ed eccitante nell’intrattenimento su tutte le piattaforme oggi e giocherà un ruolo chiave nello sviluppo delle piattaforme metaverse”, ha detto in una nota Satya Nadella, presidente e ceo di Microsoft, “stiamo investendo profondamente in contenuti di livello mondiale, nella comunità e nel cloud per inaugurare una nuova era del gaming che mette i giocatori e i creatori al primo posto e rende il gioco sicuro, inclusivo e accessibile a tutti”.
Dal punto di vista finanziario l’operazione di Microsoft ha potuto approfittare del forte ribasso che le azioni Activision avevano sperimentato dallo scorso luglio, quando uno scandalo legato alle molestie sessuali a lungo ignorate dalla dirigenza aveva dato il via ad un calo del 27%. Agli azionisti della sviluppatore di software, comunque, è stato riconosciuto un premio del 45% sul prezzo di chiusura precedente all’annuncio, con una valorizzazione di 95 dollari per azione. In seguito al balzo del 18 gennaio (+25,88%), il titolo Activision è ritornato ai massimi da inizio settembre, mentre le azioni Microsoft, al contrario, hanno reagito alla notizia con un calo del 2,43%.
La concentrazione nel mondo del gaming è in atto già da diverso tempo, complice la crescente massa di investimenti necessaria per sviluppare giochi di successo e creare una comunità di utenti che li supporti. Il secondo affare più consistente, prima del colpo di Microsoft su Activision era stato annunciato appena una settimana prima, con la fusione, da oltre 11 miliardi di dollari, di Take-Two Interactive (l’azienda dietro alla saga Grand Theft Auto) e Zynga (nota per i giochi “social” come Farmville).