We Wealth ha raggiunto il responsabile del Wealth & Private Banking Italy di UniCredit, Renato Miraglia, per fare il punto sulle novità della struttura dedicata ai grandi patrimoni, in seguito alla riorganizzazione dell’organigramma italiano della banca.
Dott. Miraglia, lo scorso luglio UniCredit ha avviato una riorganizzazione del management del Gruppo per l’Italia. Cosa è cambiato per la clientela Wealth e Private?
Con la nuova organizzazione siamo ancora più vicini ai nostri clienti Wealth e Private. Garantiamo l’alta qualità del nostro modello di servizio su tutto il territorio nazionale grazie alla presenza capillare dei banker, con oltre 700 relationship manager attivi nelle nostre 176 Filiali in 132 città, ai nostri specialisti di wealth advisory e alle forti relazioni al servizio delle famiglie imprenditoriali e delle loro aziende.
UniCredit prevede di servire in modo piuttosto omogeneo i vari segmenti, da mass market a private. Come ci si riesce in modo efficace? Quali obiettivi vi ponete per il segmento dedicato ai grandi patrimoni?
In UniCredit pensiamo che per servire i diversi segmenti di clientela occorrano modelli di servizio dedicati e specialistici. Penso a “BuddyBank” per clienti più giovani e “smart”, o al Wealth e Large Corporate per famiglie imprenditoriali con esigenze più sofisticate. Ciò che si può “omogeneizzare” è l’infrastruttura a servizio di questi modelli che richiedono forti investimenti per poi essere personalizzati sui bisogni dei clienti. Il nostro impegno per i grandi patrimoni italiani è continuare ad essere tra i leader dell’industria Wealth & Private, lavorando sulla personalizzazione dei servizi ma facendo leva su tutte le risorse che un grande gruppo bancario italiano ed europeo può mettere a disposizione.
Quali sono le sinergie interne che possono esserci fra le diverse competenze di UniCredit, nell’obiettivo di servire il cliente in modo olistico? E qual è la differenza fra questo approccio e una semplice attività di cross selling?
La capacità di ascolto del cliente contraddistingue il nostro approccio e ci consente di proporre non il singolo prodotto, ma un servizio consulenziale più ampio, che va oltre le esigenze tradizionali. Questo approccio alla consulenza è perseguito dando ai clienti dei diversi segmenti l’accesso ai migliori servizi grazie alla completa integrazione tra le linee di business del Gruppo. Ciò permette in maniera osmotica di mettere a disposizione del cliente, oltre al Banker personale, figure più specializzate su diversi ambiti, dal Corporate Banking ai Consulenti Protezione, dagli specialisti di Wealth Advisory, esperti su passaggio generazionale e valorizzazione di beni artistici e immobiliari, ai servizi offerti da Cordusio Fiduciaria.
Da anni si parla di consulenza finanziaria mediata dalla tecnologia, sempre più “smaterializzata”. Che cosa significa per una banca estremamente presente sul territorio poter garantire una prossimità fisica con i clienti?
Per noi la relazione personale resta l’essenza del servizio al cliente, ma non è pensabile, soprattutto nell’execution, non mettere a fattor comune il valore aggiunto delle nuove tecnologie come la consulenza in remoto, il banking e l’analisi dei portafogli.
Nello scenario che stiamo vivendo come evolve, dal vostro punto di vista, il profilo del banker?
Per un private banker la preparazione su mercati finanziari, costruzione dei portafogli e strumenti di investimento è la base. Oggi queste competenze devono essere integrate da conoscenza di tecniche, strumenti e opportunità per una lettura allargata del patrimonio. Occorre conoscere le basi del Corporate banking e le possibili interazioni tra patrimonio e azienda familiare, oltre a doti di ascolto e problem solving.
In che modo UniCredit si sta impegnando per formare i banker del futuro?
Il 2022 è stato dedicato ad un’attività di recruiting che ci ha permesso di inserire poco più di 60 nuovi professionisti all’interno della rete di banker e specialisti di UniCredit. Alcuni più esperti, altri più giovani con cui abbiamo iniziato un percorso di sviluppo all’interno del nostro modello di business. Va in questa direzione l’iniziativa Executive Master in Wealth Management e Private Banking portata avanti con l’università Bocconi, percorso su cui vogliamo continuare a investire per formare i nostri senior banker di domani.