Escludendo l’impatto della Russia, UniCredit registra nel terzo trimestre del 2022 ricavi netti pari a 4,2 miliardi di euro, in crescita del 6,8% anno su anno
Le commissioni risultano in calo dell’1,8% anno su anno a 1,6 miliardi di euro per effetto delle commissioni su investimenti, principalmente sulla raccolta gestita in Italia
Riviste al rialzo le stime sull’anno in corso: previsti ricavi superiori a 17,4 miliardi e un utile netto superiore a 4,8 miliardi
UniCredit archivia i primi nove mesi dell’anno con un utile netto record di 4 miliardi di euro. Indice di un “cambio di passo in termini di eccellenza operativa”, nelle parole del ceo Andrea Orcel, che consente al gruppo di “migliorare ulteriormente” la guidance relativa all’esercizio 2022. Posizionandolo in netto anticipo anche rispetto agli obiettivi del piano industriale.
UniCredit, riviste al rialzo le stime sul 2022
“UniCredit ha ottenuto ancora una volta risultati finanziari eccezionali”, esordisce Orcel. “Si tratta del settimo trimestre consecutivo di crescita e dei migliori primi nove mesi dell’anno, almeno da un decennio”. Escludendo l’impatto della Russia, l’istituto di Piazza Gae Aulenti registra infatti nel terzo trimestre del 2022 ricavi netti pari a 4,2 miliardi di euro, in crescita del 6,8% anno su anno. L’utile netto risulta pari a 1,3 miliardi mentre il margine d’interesse si attesta sui 2,2 miliardi. Sempre al netto della Russia, i costi operativi risultano in contrazione del 3,1% anno su anno. Il Cet1 ratio del gruppo è pari al 15,41%. Commissioni in calo dell’1,8% anno su anno a 1,6 miliardi di euro, per “effetto delle commissioni su investimenti, principalmente sulla raccolta gestita in Italia”, si legge in una nota dell’istituto. In un contesto di tassi d’interesse favorevole e considerando il basso costo del rischio e la riduzione dei costi superiore alle aspettative, UniCredit rivede al rialzo le stime sull’anno in corso, prevedendo di chiudere il 2022 con ricavi superiori a 17,4 miliardi e un utile netto superiore a 4,8 miliardi.
Orcel: “Affrontiamo il futuro con fiducia”
“Siamo in netto anticipo sugli obiettivi del piano, nonostante il prudente consolidamento delle linee di difesa”, dichiara l’amministratore delegato. “UniCredit ha approcciato questo periodo di incertezza macroeconomica con un modello di business redditizio, una solida qualità dell’attivo, coperture adeguate, una migliorata generazione organica di capitale e una robusta situazione patrimoniale. Siamo intervenuti tempestivamente e abbiamo potenziato in modo proattivo le nostre linee di difesa esistenti, rafforzando le nostre solide fondamenta. Di conseguenza, siamo pronti ad affrontare il futuro con fiducia”, aggiunge. Esprimendo convinzione rispetto al buon posizionamento della banca per affrontare “qualsiasi contesto economico, garantendo una crescita di qualità, una distribuzione sostenibile del capitale e una creazione di valore” per tutti gli stakeholder europei.
L’outlook: pil mondiale al +1,9% nel 2023
In occasione della presentazione dei risultati, UniCredit ha diffuso anche l’outlook economico sul 2023. Si stima un aumento del prodotto interno lordo mondiale dell’1,9% nel 2023, a fronte del +2,7% del 2022. Un rallentamento (che si configurerebbe di fatto come una recessione globale, nelle previsioni dell’istituto) che rifletterebbe non solo il caro-energia in Europa ma anche un irrigidimento delle condizioni finanziarie e quella che viene definita una “perdita di slancio” anche negli Stati Uniti. Stringendo la lente d’ingrandimento sull’area euro, si prevede una crescita del pil di circa il 3% quest’anno, una stabilizzazione nel 2023 (0,2%) e una crescita superiore all’1% nel 2024. In Italia, infine, ci si attende un’espansione del pil del 3,3% entro la fine dell’anno e una stagnazione nel 2023.