Tagliare l’Irpef non offrirà alcun vantaggio a quel 20% di famiglie più povere – che già non la pagavano perché incapienti. A beneficiare di una riduzione da 1,6 miliardi sarà il 10% di famiglie più abbienti
Dalle stime dedicate al lavoro dipendente si apprende che le riduzioni di imposte più elevate andranno in assoluto ai dirigenti (circa 368 euro) e a seguire agli impiegati (266 euro) e agli operai (162 euro).
Se l’obiettivo è individuare “vincitori e vinti” della riforma, l’Upb suggerisce di “considerarne l’impatto assumendo come oggetto di analisi i singoli contribuenti non in isolamento, ma inseriti nel loro nucleo familiare… tenendo conto di tutte le risorse economiche a disposizione dei membri del nucleo, imponibili ed esenti, e delle economie di scala connesse con l’ampiezza della famiglia”.
Si apprende così che il 25% dei tagli complessivi (circa 1,9 miliardi) si tradurrà in riduzioni di imposte “per il 50% dei nuclei famigliari in condizione economica meno favorevole”.
Il vantaggio sarà nettamente più elevato per le famiglie benestanti: al 10% più ricco, infatti, andrà il 22% del taglio fiscale (1,6 miliardi).
Tagliare l’Irpef, inoltre, non offrirà alcun vantaggio a quel 20% di famiglie più povere – che già non la pagavano perché incapienti (con redditi non superiori alla no tax area). A tal proposito, ha concluso l’Upb, se “le future politiche sociali vorranno ulteriormente sostenere i redditi delle famiglie più povere dovranno affidarsi a strumenti diversi dall’Irpef, quali trasferimenti monetari diretti o meccanismi di imposta negativa”.
Come saranno distribuiti i tagli? L’Ubp ha sintetizzato i provvedimento nel grafico in basso: “a fronte di una riduzione media di imposta per i soggetti avvantaggiati di 264 euro, per circa la metà di essi il beneficio è inferiore a 185 euro, mentre un contribuente su 8 (il 12,5%) beneficia per più di 500 euro”.
“L’effetto aliquote/scaglioni”, ha precisato l’Upb, “raggiunge il livello più elevato tra i 40.000 e i 50.000 euro”.
Dalle stime dedicate al lavoro dipendente si apprende che le riduzioni di imposte più elevate andranno in assoluto ai dirigenti (circa 368 euro) e a seguire agli impiegati (266 euro) e agli operai (162 euro). La gran parte del budget per i tagli alle imposte dei dipendenti andrà agli impiegati (con il 51,8% dei circa 2 miliardi di risorse destinate). Tuttavia, i dirigenti riceveranno il 3% dei tagli pur rappresentando demograficamente solo l’1,8%.