Due recenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), pronunciate il 15 febbraio 2024 nei casi Jarre c. Francia e Colombier c. Francia, offrono importanti spunti di riflessione sul tema delle successioni internazionali.
In particolare, le pronunce mettono in luce l’importanza della pianificazione patrimoniale e fiscale in un contesto giuridico sempre più globale, caratterizzato da una crescente mobilità transfrontaliera di persone e capitali, in cui le differenze tra ordinamenti possono incidere in modo significativo sui diritti degli eredi.
Cos’è la successione legittima e come funziona in Italia
In Italia, la successione necessaria è disciplinata dagli articoli 536 e seguenti del codice civile.
Chi sono i legittimari e quali diritti hanno
I successori necessari (cosiddetti legittimari) sono coloro che compongono il nucleo più stretto della famiglia (ossia il coniuge, i figli o, in mancanza, gli ascendenti) ai quali spetta una quota di riserva del patrimonio (la legittima) predeterminata dalla legge, a prescindere dalla volontà del disponente.
Cosa succede se viene lesa la quota di legittima
La quota di legittima non può dunque essere lesa né da disposizioni testamentarie né da atti di liberalità (come donazioni) compiuti in vita dal defunto. In caso contrario, gli eredi possono tutelare i diritti di legittima attraverso specifici rimedi giudiziari, come l’azione di riduzione. Tale rimedio consente infatti al legittimario leso o totalmente pretermesso di impugnare le disposizioni testamentarie o eventuali donazioni effettuate in vita dal de cuius, nella misura in cui ledano la riserva ereditaria prevista dalla legge.
Perché all’estero le regole sono diverse
Tuttavia, in molte giurisdizioni straniere, il diritto successorio consente una piena libertà dispositiva del patrimonio, senza riconoscere ai familiari più stretti alcuna quota di riserva né strumenti di tutela comparabili a quelli previsti dall’ordinamento italiano.
In questo scenario, le pronunce della Cedu introducono nuove riflessioni sulla libertà di disporre del proprio patrimonio e sull’importanza di operare scelte consapevoli in ambito successorio.
Le sentenze della Cedu: cosa cambia per le successioni internazionali
I casi Jarre e Colombier analizzati dalla Corte europea
Le vicende esaminate dalla Cedu nelle sentenze Jarre c. Francia e Colombier c. Francia riguardano le successioni dei celebri compositori francesi Maurice Jarre (noto per le colonne sonore di film di successo quali Il dottor Živago e Ghost) e Michel Colombier (autore, tra i tanti successi, delle colonne sonore di Purple Rain, interpretato da Prince).
Entrambi risiedevano in California al momento della morte e avevano conferito l’intero patrimonio in trust regolati dal diritto californiano. I due artisti avevano designato le rispettive mogli come uniche beneficiarie dei trust, escludendo così i figli dalle rispettive successioni.
I figli dei compositori, residenti francesi, avevano promosso procedimenti giudiziari in Francia, invocando l’applicabilità dell’articolo 2 della legge del 14 luglio 1819 sul “droit d’aubaine et de détraction”, che consentiva agli eredi francesi esclusi da un’eredità regolata da una legge straniera un diritto di prelievo compensativo sui beni siti in Francia. Tuttavia, nel 2011 tale norma è stata dichiarata incostituzionale e abrogata retroattivamente dalla Corte Costituzionale francese.
I ricorrenti sostenevano dunque che l’esclusione dalla successione violasse l’ordine pubblico internazionale, invocando l’art. 35 del Regolamento (Ue) n. 650/2012 in materia di successione. Tuttavia, i giudici francesi hanno ritenuto legittima l’applicazione del diritto californiano, che non riconosce alcuna quota di legittima ai figli.
La libertà di testare prevale sulla legittima? Cosa ha stabilito la Cedu
La Cedu ha confermato questa interpretazione, escludendo che la volontà di Jarre e Colombier di escludere i figli dalle loro successioni fosse contraria all’ordine pubblico internazionale. Non sono state infatti ravvisate violazioni degli articoli 6, 8 e 1 del Protocollo n. 1 della Cedu, che tutelano rispettivamente il diritto a un equo processo, il rispetto della vita familiare e il diritto di proprietà.
Richiamando la storica sentenza Marckx c. Belgio del 13 giugno 1979, la Cedu ha ribadito che non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori e che le norme sulla successione necessaria non rientrano tra i principi di ordine pubblico internazionale.
La pianificazione patrimoniale e successoria dopo le sentenze Cedu
Le sentenze della Cedu dimostrano le complessità che possono sorgere da successioni internazionali, testimoniando l’importanza di una pianificazione patrimoniale e successoria strategica, soprattutto in situazioni caratterizzate da elementi di internazionalità.
Quali Paesi garantiscono la legittima agli eredi (e quali no)
La legge applicabile alla successione – e quindi la scelta del Paese in cui risiedere abitualmente o della legge da indicare nel testamento per disciplinare l’intera successione – può infatti avere conseguenze rilevanti sui diritti degli eredi.
Un cittadino italiano che voglia, ad esempio, sottrarre la devoluzione del suo patrimonio alle regole sulla successione necessaria, potrebbe decidere di trasferire la sua residenza abituale in un Paese che riconosce la piena libertà testamentaria. Se l’obiettivo è invece quello di tutelare i familiari più stretti ed evitare l’insorgenza di contenziosi tra gli eredi, sarà opportuno tenere conto delle quote riservate ai legittimari dalla legge applicabile alla successione nell’operare scelte dispositive del patrimonio.
La successione nei diversi Paesi: le principali differenze
Diversi Paesi dell’Unione Europea (come Italia, Francia, Spagna e Germania) prevedono normative di tutela dei legittimari e limiti alla libertà testamentaria e alla disposizione del patrimonio. Molti Paesi di common law (come gli Stati Uniti e il Regno Unito) consentono invece una maggiore (se non assoluta) libertà testamentaria e dispositiva, con minori tutele per coniuge e figli.
I principi affermati dalla Cedu confermano che la quota di legittima non è garantita come diritto fondamentale a livello europeo e che la successione necessaria non ha carattere di ordine pubblico internazionale. Tali pronunce suggeriscono quindi di affrontare per tempo e con consapevolezza le implicazioni delle scelte successorie in contesti internazionali.
Cosa prevede il Regolamento (Ue) n. 650/2012,
Il principale strumento di riferimento in materia di successioni internazionali è il Regolamento (Ue) n. 650/2012, applicabile a tutte le successioni apertesi dopo il 17 agosto 2015. Esso consente al testatore, ai sensi dell’art. 22, di effettuare una professio iuris, cioè di scegliere che alla sua successione si applichi la legge dello Stato di cui ha la cittadinanza al momento della scelta o della morte. In mancanza di scelta, la legge applicabile sarà, ai sensi dell’art. 21, quella dello Stato di residenza abituale del defunto (anche se si tratta della legge di un Paese extra-Ue).
L’importanza di una pianificazione successoria e patrimoniale mirata
Nei casi più complessi (come ad esempio in presenza di beni o investimenti in più Paesi, doppia cittadinanza o residenza in giurisdizioni diverse negli ultimi anni di vita) una pianificazione successoria e patrimoniale mirata, costruita con l’assistenza di professionisti esperti in diritto internazionale privato e successorio, può dunque rappresentare uno strumento efficace per tutelare la volontà del de cuius, proteggere i diritti degli eredi e prevenire contenziosi ereditari e fiscali potenzialmente lunghi e costosi.