Nel corso dell’asta Williams (18 lotti) le artiste hanno registrato aggiudicazioni di gran lunga più alte dei loro colleghi maschi….
L’asta Live Streamed che tutto il mondo dell’arte attendeva con ansia, prima importante traccia Live dopo il lockdown, ha conseguito il 100% di venduto e il “premio” dei white gloves [tutto esaurito, ndr].
Ginny Williams è stata una donna notevole e una collezionista singolare e coraggiosa: con i suoi capelli rosso acceso, lo sguardo acuto e la grande comunicatività era solita affascinare tutti gli interlocutori.
Decisa e appassionata, Ginny è ricordata prima di tutto come collezionista e poi come dealer, una gallerista diversa da molti: comprendeva gli artisti, viveva da vicino il loro lavoro, lo collezionava e era sempre pronta a promuoverne la ricerca artistica.
In un momento cruciale della sua vita il suo interesse si focalizza prevalentemente sulle artiste, sulle donne d’avanguardia: in primis, Agnes Martin, Joan Mitchell, Lee Krasner, O’Keeffe, Kusama e Louise Bourgeois, delle quali spesso divenne amica.
Williams è una delle pioniere nell’apprezzamento della produzione delle artiste e ha collezionato molti dei più grandi nomi del modernismo, come ad esempio, Helen Frankenthaler.
La luminosa e monumentale Royal Fireworks (stima $ 2/3 milioni) di Helen Frankenthaler è un capolavoro degli anni ’70. Riconoscendo il ruolo significativo di Frankenthaler all’interno dell’astrazione americana, Williams fece conseguire un nuovo record all’artista, quando acquistò in asta il dipinto nel 2011. Con i suoi ampi e toni saturi, Royal Fireworks dal 1975 esemplifica la maturità dell’artista, la sua padronanza del colore e della forma, e tutto ciò su vasta scala. L’opera – un capolavoro nel suo genere – è stata venduta a New York a $ 7 milioni e 900.000.
Si tratta di una composizione semplice con linee orizzontali continue ammorbidite da sottili incoerenze.
Questo lavoro del 1985 riflette la lunga indagine della Martin sulla natura dell’astrazione e sul ruolo dell’artista, concretizzando e mixando, con maestria, la poesia discreta e delicata del segno con la geometria modernista.
Ma il suo grande amore fu il lavoro proto-femminista di Louise Bourgeois che la portò ad acquisire molti dei pezzi più antichi e più significativi della produzione della Bourgeois. Ne raccolse oltre 40, tra sculture e disegni.
Ginny si divise tra Denver, New York e Washington, lavorando sulla East Coast – in prevalenza – e fu attiva nei board del Guggenheim a New York e della Hirschhorn a Washington, DC.
Ma GW fu una soprattutto un’autentica conoscitrice che condivise con gli altri il suo gusto artistico, anche grazie a preziose donazioni.
Tra le altre opere in asta dalla collezione della leggendaria Williams, il meglio della produzione artistica d’avanguardia realizzata da Joan Mitchell (aggiudicazioni brillanti, con Straw venduto a $ 8,806.500) e Lee Krasner, frequentemente e – riduttivamente – detta “la moglie di Jackson Pollock ” inclusa con due lavori realizzati subito dopo la morte del marito, di cui citiamo Echo andata in una nuova raccolta ad oltre 9 milioni di dollari.
La Evening Live Streaming Sale con Olly Barker l’auctioneer in studio a Londra e la partecipazione dal vivo degli specialist di New York, Hong Kong e Londra – ha presentato solo 18 lotti – della raccolta della Williams che consta di ben 450 pezzi.
Sotheby’s ha nel “lontano” 2019 presentato “Female Triumphant” un’asta di lavori di artiste dal Cinquecento al XIX secolo e la vendita “ Women, For Tomorrow’s Women”, un’asta di arte contemporanea organizzata in collaborazione con la Miss Porter’s School e promossa da Agnes Gund e Oprah Winfrey e questo nuovo, clamoroso successo – ricco di record per le artiste presentate – segna un nuovo entusiasmante punto di arrivo.
L’asta della collezione di Ginny Williams si è rivelata – e si rivelerà in futuro – una preziosa occasione per raccontare la sua storia di fotografa, mecenate e dealer che si è’ sempre sentita in primo luogo una collezionista.
Dalla sua galleria di Denver che Winny aprì alla fine degli anni ’50, la Williams collaborò con il Guggenheim Museum e con la Hirshhorn di Washington, DC, sollecitandoli ad acquisire opere di artiste donne.
E come collezionista, concentrandosi via via e sempre di più sull’acquisizione di opere di artiste donne, ebbe un occhio attento ai loro lavori più importanti e rappresentativi, produzione che tuttavia per molti anni, come è noto, non ebbero grandi fortune di mercato.
La vendita del 29 giugno 2020 ha rappresentato un felicissimo tributo per la Williams e insieme un doveroso risarcimento – a livello di quotazioni di mercato – per il gruppo delle “sue” artiste.