E’ in sede di “prima visita” che ci conosciamo reciprocamente, che attraverso molte domande e aneddoti cerchiamo di capire insieme quali siano le esigenze e le prospettive da un lato e come si coniugano con le mie competenze da un altro.
La pianificazione si erge su argomenti che spaziano dalla sfera lavorativa, alla sfera familiare, alla società, ai progetti futuri, fino alla emersione di esigenze latenti, derivanti da una riflessione che cerco di stimolare raccontando esperienze pregresse e di come a volte la mia consulenza possa “aver aiutato” a colmarle, talvolta col supporto di altri professionisti interpellati ad hoc come legali, notai o consulenti tributari ed assicuratori.
Definiti gli obiettivi, più o meno chiari che siano, iniziamo a parlare di pianificazione, quindi della gestione del patrimonio.
Non ho ancora ascoltato una persona che mi dica “Dottore, io voglio perdere”, banalmente però ne ho sentite molte afferenti bisogni di SICUREZZA e PROTEZIONE per i loro investimenti.
Vorrei riflettere su questo: cerchiamo sicurezza e protezione quando parliamo di progetti di investimento che riguardano una buona fetta del nostro capitale, tuttavia non sono pochi i casi in cui riscontro la mancanza di applicazione di questi concetti in un ambito diverso (e ben più importante): la SALUTE.
Nell’annus horribilis in cui tutte le attività ospedaliere erano orientate, giustamente, alla gestione della pandemia, sono tuttavia innumerevoli i casi in cui visite specialistiche, interventi chirurgici ed ovviamente ricoveri sono stati rimandati: solo ciò che fosse stato estremamente urgente o “scadenze cliniche” è stato accolto dalle varie USL territoriali.
Da qui il trasferimento su strutture private di gran parte delle prestazioni, giustamente ed ovviamente a pagamento.
Aggiungo un altro dato del 24ore: il 68,7% degli italiani ritiene di non aver bisogno dei consigli di un assicuratore, né di doversi affidare a fonti informative esterne (fonte indagine Ivass condotta da Università di Milano Bicocca).
Questa indagine ha fatto emergere l’eccesso di fiducia che in molti hanno in merito alle conoscenze assicurative che si pensa di avere, rispetto all’esattezza delle risposte fornite alle domande poste.
Spezzo un lancia a favore però di tutti coloro ai quali non sono state fornite le prestazioni assicurative “pattuite”: non sono pochi i casi in cui la non assicurazione deriva non certo da scarsa conoscenza, piuttosto da una sfiducia nel settore, fortemente motivata da esperienze personali molto negative e svilenti.
Ciò premesso, spesso siamo molto interessati a non esporre alla volatilità dei mercati il nostro patrimonio, ma a ciò fa da contraltare la mancanza di remore (molto comprensibile a mio parere) nell’essere disposti a spendere tutto quanto disponibile nel momento del bisogno di cure o spese mediche varie.
Tutti noi diciamo: giustamente.
Io aggiungo: PROGRAMMIAMOLO o quantomeno INFORMIAMOCI.
Spesso le polizze sanitarie, coperture infortunistiche, polizze per il recupero di spese per visite specialistiche, costano meno se stipulate in giovane età, mentre ne avremo bisogno (probabilisticamente parlando) quando invecchieremo (o quando la famiglia aumenta di numerosità).
Un po’ per esperienza negative, un po’ per scarsa conoscenza, un po’ per presunta troppa conoscenza un dato emerge: l’italiano è sotto assicurato.
Quando riflettiamo sulla sicurezza e la protezione del nostro patrimonio, non dimentichiamoci della tutela della nostra persona, della nostra famiglia. Possiamo pianificare quanto vogliamo, essere degli ottimi investitori in termini di gestione del rischio, della disciplina, del mantenere i nervi saldi, ma ricordiamoci che le FONDAMENTA vere, le BASI di ogni pianificazione finanziaria sono fatte dalla TUTELA DELLA PERSONA/FAMIGLIA.
Se non ci pensiamo, l’intera pianificazione finanziaria potrebbe risentirne potrebbe CROLLARE.
Ci sono spese CERTE che sosterremo nel corso degli anni, spesso in aumento man mano che trascorre il tempo.
Non è facile quantificarle con esattezza, tutt’altro, ma facile però pensare a coprire almeno in parte questi BISOGNI CERTI e, quantomeno, valutarne i costi di copertura.
Non dico di “regalare” polizze sanitarie ai propri figli (se lo facciamo però, non è che gli stiamo proprio facendo un torto….), ma in una pianificazione finanziaria non è neanche un qualcosa di avulso.
Credo che una buona consulenza finanziaria non possa prescindere dalle coperture assicurative della persona o almeno da una sua valutazione congiunta.