Joe Capobianco
Nato e innamorato di Roma, padre dei due giovani romani Dario e Flavio, condivide con la moglie Fulvia, emiliana, la passione per la buona cucina. Da sempre sensibile al tema dell’experience, è convinto che convivialità e buon gusto siano il collante di molte relazioni professionali. Sul lavoro si è occupato del tema della consulenza finanziaria e patrimoniale nei settori della distribuzione, produzione, regolazione e consulenza strategica. Attualmente è responsabile della formazione di Credem Euromobiliare private banking e membro della Commissione Ocf per il gender gap e il passaggio generazionale.
A business breakfast – J.K. Place Rome Hotel
Una business breakfast la concepisco “calda”, nell’atmosfera intima di una “bella casa lontano da casa”. Non tutti gli ospiti però sono uguali e, a seconda dei casi, sento più opportuno accoglierli in un coffee-bar confidenziale, in un salotto newyorkese anni ‘50 con buona musica e libri irresistibili oppure in prossimità della sala da pranzo dominata da giochi di verdi d’altri tempi. Tutto questo lo trovo al J.K. Place di Roma, all’interno splendidamente pensato dall’architetto Michele Bönan.
Un’ora da solo in un bel posto – Caffè delle Arti
Tra opere d’arte, natura, centro storico di fronte e benessere “pariolino” alle spalle, pini italici, sculture, architetture, avventori famosi della Roma che fu e del gossip che avanza è facile distrarmi o, al contrario, ritrovare la concentrazione secondo i desiderata e il volgere dello sguardo. Nei rari giorni di pioggia o freddo ci si coccola all’interno, con leggerezza, grazie ad alti soffitti, dipinti, statue, oggetti di design, decorazioni floreali, piante di banano e tanta, tanta, luce.
Un lunch formale con un cliente – Ristorante Bulgari Hotel Roma
Scegliere un ristorante per un lunch formale con un nuovo cliente non ammette errori. Personalmente gioco sul sicuro invitandolo in una delle ultime strutture di altissimo livello aperte nel centro storico di Roma: il Bulgari Hotel di Roma. Al quinto piano, con una vista spettacolare sul Mausoleo di Augusto, ospita Il Ristorante – Niko Romito. Avvolti da pareti in mogano su cui spiccano ritratti con gioielli Bulgari indossati da muse come Marisa Berenson e Monica Vitti, si possono gustare piatti iconici della tradizione italiana.
Un pranzo in pieno relax – Cuccurucù
Nell’oasi verde del parco Capoprati, in un antico casale con verande e un giardino affacciati sul Tevere, tra la movida di Ponte Milvio e il quartiere Prati, io e molti altri romani ci rifugiamo nel ristorante Cuccurucù. Un parcheggio custodito elimina anche lo stress del trovare un posto per l’auto. E una cucina romana con piatti tipici del territorio, forno a legna per la pizza, fritture classiche, ottime carni alla brace, un pesce che non tradisce e dolci fatti in casa ti fanno fare pace con tutti i tipi di stress.
Un aperitivo trendy – Pacifico Roma
Si presenta come Peruvian nikkei cusine, grill, raw bar & pisco bar. Un gioiellino da scoprire, nasconde i suoi diversi ambienti tra le mura interne e il cortile esterno del bellissimo liberty Hotel Palazzo Dama. All’interno trova spazio il “Pisco Bar”, aperto fino a tardi, mentre al centro di un giardino all’italiana, tra ulivi e alberi di limone, trova posto un suggestivo pool garden. Con l’allungarsi delle giornate coinvolgerei il giovane ed energetico startupper nelle serate con DJ del mercoledì.
Un luogo ideale per incontri informali – Baja
Cosa c’è di più semplice di un’antica chiatta portuale ormeggiata sulle rive del fiume Tevere? Tra pavimenti in legno e soffitti arredati da vecchie curatissime canoe di fiume, spazi al chiuso, in veranda o all’aperto, è sempre il posto giusto per un aperitivo, un pranzo o una cena, coccolati dalla musica. Il mio spazio preferito? La sera, con il panorama arancione dei tipici lampioni di Roma, due occhi luminosi di fronte e voci amiche di fianco, dolcemente cullato dal movimento del Tevere.
Una cena per incuriosire Felice a Testaccio
Dove consumare la migliore cacio e pepe della capitale. Più il vostro cliente è vestito elegantemente, più l’esperienza è elettrizzante grazie al brivido che percorrerà la sua schiena nel momento in cui il cameriere avvierà la mantecatura dei tonnarelli direttamente nel suo piatto a tavola. Felice, poi, è una storia nella storia. Iniziò la sua attività ai fornelli nel 1936. Ancora oggi il ristorante è in mano alla famiglia Trivelloni. Monte Testaccio, a sua volta, risale agli antichi Romani e al Porto di Ripa Grande sul Tevere.
Una cena gourmet – ilSanlorenzo
Distintiva è la materia prima, la capacità manageriale e il carisma di Enrico. Un cigar club, due privè incastonati nelle fondamenta del Teatro, e opere contemporanee degli artisti della Scuola di San Lorenzo completano la suggestione di un menù a base di pesce forse senza eguali a Roma. Menzione speciale al suo soutè di vongole Veraci di Sabaudia alla Brace, agli spaghetti ai ricci di mare (quando è periodo) e al babà (con crema alla vecchia maniera).
L’ultimo locale alla moda – Six Senses
Un’oasi a via del Corso e un’esperienza dei sensi (neanche a dirlo). Consiglio il suo bar, ma anche il ristorante che – saggiamente – ha un menù equilibrato al quale non manca nulla, dalla pizza ai piatti gourmet che talvolta strizzano l’occhio alla cucina romana. Nelle sue varie componenti, è in effetti una continua reinterpretazione di Roma in chiave gentile e sostenibile. Anche la spa sembra una rivisitazione delle terme romane e il rooftop è un inno a Roma con vista a 360° e un piccolo giardino con piante aromatiche mediterranee.
The place to be and be seen – Da Pierluigi
È dagli anni ’80 “the place” per eccellenza a Roma. I suoi barmen sono tra i migliori professionisti della capitale. Provare per credere. La sala, con i tavoli in stile ‘900, è davvero elegante; ma sono i due ambienti della wine cellar a emozionare, per il legno, la predominanza del color ambra, le bottiglie e i cristalli. La sua private room è un’ambizione che si apre solo su richiesta. La vita esplode però all’esterno, nella meravigliosa Piazza de’ Ricci. È qui il vero tripudio del gusto e del glamour.
Articolo tratto dal n° di marzo di We Wealth.
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