Prima o poi sarebbe successo: qualcuno avrebbe addobbato il satellite terrestre di opere d’arte. Il primo a quanto pare sarà Jeff Koons. L’artista 67enne ha annunciato il progetto Moon Phases, una collezione di sculture con nft collegati creata in collaborazione con Pace Verso, la piattaforma web3 della sua nuova Pace Gallery (risale a fine 2021 il divorzio dai suoi storici galleristi Larry Gagosian e David Zwirner). I manufatti risiederanno in eterno nell’Oceanus Procellarum, area di quasi 2600 chilometri quadrati sull’asse nord sud del corpo celeste
Non si sa ancora nulla sull’aspetto di queste sculture. Stando alle dichiarazioni dello stesso Koons, le opere d’arte saranno ispirate alle conquiste tecnologiche dell’uomo e alla sua fascinazione senza fine per la Luna. La particolarità è che, per la prima volta nella storia umana, verranno inviate fisicamente sul nostro satellite naturale. Il lancio avverrà in concomitanza del cinquantesimo anniversario dell’ultima missione umana sulla Luna (Apollo 17, 19 dicembre 1972). Parte del ricavato della vendita andrà a beneficio dell’associazione Doctors Without Borders (Medici senza confini). L’intenzione di Koons era quella di creare «un progetto nft storicamente significativo, radicato nel pensiero filosofico umanistico. Le nostre conquiste nello spazio rappresentano il potenziale senza limiti dell’umanità», come afferma lui stesso.
«Le esplorazioni spaziali ci hanno aperto la prospettiva della nostra capacità di trascendere i vincoli terrestri. Queste sono le idee al cuore del mio progetto nft, che può essere inteso come la continuazione e la celebrazione degli obiettivi aspirazionali dell’umanità dentro e fuori del nostro pianeta». La collaborazione dell’artistar non di esaurisce con Pace Gallery. La complessità di questa realizzazione coinvolge anche NFMoon, società di tecnologia e arte digitale fondata da Patrick Colangelo; 4Space, prima compagnia spaziale ad andare sulla Luna fondata e presieduta da una donna (Chantelle Baier) e infine Intuitive Machines, società che ha progettato il modulo lunare Nova-C che fisicamente piazzerà il carico sulle rocce dell’Oceanus Procellarum. Sempre di Intuitive Machines sarà CubeSat, l’involucro termico trasparente che proteggerà le sculture.
Jeff Koons, Palazzo Strozzi, Firenze 2021. Foto Teresa Scarale
Seppur il primo artista a piazzare delle sue opere sulla Luna, Jeff Koons non avrà il primato di aver mandato a spasso nello spazio le sue creazioni. Lo ha battuto infatti il collega ghanese Amoako Boafo, il quale nell’agosto 2021 ha fatto viaggiare tre sue opere a bordo di una navicella Blue Origin (la linea spaziale di Jeff Bezos), sperimentando la resistenza di nuovi materiali al transito atmosferico. Marc Glimcher, presidente e ceo della Pace Gallery, non può che chiosare: «Il progetto nft collegato alla Luna, le cui dimensioni sono in linea con la monumentale carriera di Jeff Koons e il suo impatto sul mondo dell’arte, confermano la sua eredità per il mondo come uno dei più grandi creativi visionari».