Oggi, occupano sedute tematiche nelle aste più prestigiose e sono l’oggetto commerciale di società create ad hoc per il loro commercio. Ad essere scambiati, sono sia esemplari di nuova estrazione che “vintage”, come per esempio quelli di Yves Saint Laurent e del suo compagno Pierre Bergé (cristalli di rocca, piriti, ametiste, quarzi), parte di una leggendaria asta da Christie’s nel 2009.
La pandemia sembra aver accresciuto il valore di cristalli e minerali (ma il trend era già in atto da sei anni almeno). Se il valore dei diamanti nell’anno del covid è diminuito del 25 per cento (per poi tornare a salire nel 2021), non certo si è contratto quello di quarzo, ametista, citrina, malachite. Anzi. James Hyslop, capo del dipartimento di scienze naturali di Christie’s, ricorda che la prima vendita della storia dedicata esclusivamente ai cristalli, tenuta dalla casa d’aste nel 2014, ha incassato 800.000 pound.
La poesia di collezionare cristalli. Qui, una roccia spaziale, considerata “il più bell’oggetto extraterrestre conosciuto”. Pallasite ritrovata a Fukang, nella regione autonoma dello Xinjiang Uyghur (44°26′ N, 87°38′ E). Prezzo di vendita: $30 mila, stima: $3,5-4,5 mila. Courtesy Christie’s
Nell’ottobre 2020, la stessa tipologia di asta, 1,4 milioni di sterline. Lo scorso ottobre 2021, 1,8 milioni (“Science and Natural History”, vendita online svoltasi dal 12 al 26 ottobre 2021). La tendenza al rialzo non lascia adito a dubbi: i minerali decorativi sono una nuova nicchia del collezionismo. Ma chi è che compra cristalli e quarzi? Rob Lavinsky, fondatore di una delle tante società rivenditrici del mondo anglosassone, The Arkenstone, in un’intervista dichiara al Ft che gli acquirenti di queste pietre sono una nuova categoria emergente nel mondo del collezionismo, e non l’evoluzione di un gruppo già esistente e che magari negli anni addietro accumulava pietre dilettantescamente.
Collezionare cristalli non in senso classico: dal nostro satellite, una sfera di “lunite”
I clienti arrivano «dal mondo degli altri collezionabili come arte, vino, gioielli, auto, monete, antiquariato, e non hanno problemi a spendere 10.000, 100.000, 500.000, un milione di dollari o più per un pezzo di elevata qualità», racconta. Fra i collezionisti più noti attualmente ci sarebbero il fondatore del Cirque du Soleil Guy Laliberté e l’imprenditore e filantropo libanese Salim Eddé, che ha aperto un museo dei minerali a Beirut. Quello che riscontrano i mercanti di cristalli naturali è che i collezionisti sono alla ricerca di «oggetti dalla bellezza scultorea, come fossero opere d’arte» (es. Stuart Wilensky). Il mercante newyorkese ritiene che il dinamismo di questo mercato sia determinato dal «non sapere mai cosa restituirà il sottosuolo domani. I più richiesti comunque sono i minerali multicolori come tormaline, calciti, ametiste, quarzi, fluoriti».
Una fluorite cinese di 4,5 cm di larghezza può costare circa 4 milioni di dollari, ma una combinazione di fluorite rosa e quarzo grigio dalla Svizzera può arrivare a 855.000 dollari. L’asta di Christie’s Science and Natural History (ottobre 2021) di cui si accennava all’inizio ha registrato una vendita pari al 100% del valore dei lotti (anche se non l’interezza dei lotti) e visto la vendita di autentiche chicche come due splendide ammoniti iridescenti “con lo status di gemma” per oltre 56.000 sterline.
Ma il collezionismo di rocce e cristalli guarda “verso l’infinito e oltre”, per citare Kubrick: il catalogo della stessa asta mostrava anche rocce spaziali, intagliate da asteroidi e meteoriti precipitate sulla Terra (per lo più in Siberia).
E se si torna indietro nel tempo di qualche mese, a febbraio 2021, sempre Christie’s con l’asta “Deep Impact: Martian, Lunar and Other Rare Meteorites” vendeva il 100% dei lotti, incoronando una “fetta di Luna” (la quarta più grande presente sulla Terra) come oggetto più costoso della seduta. La roccia, ottenuta dal meteorite Tisserlitine 001, ha totalizzato 525 mila dollari, da una stima iniziale di 250-300 mila. Forse però in quel caso il lotto esteticamente più suggestivo era una porzione del cosiddetto meteorite Fukang, ovvero una “pallasite” ritrovata a Fukang, nella regione autonoma dello Xinjiang Uyghur (44°26′ N, 87°38′ E). Il prezzo di aggiudicazione? “Solo” 30.000 dollari, ma comunque quasi dieci volte la stima di partenza.