Il mercato delle polizze vita continua a essere funestato da forti riscatti e da un saldo negativo di 8,5 miliardi tra nuovi premi e oneri nel primo semestre del 2024, anche se le riserve tecniche sono in miglioramento e la gravità dei deflussi è in deciso alleggerimento. Lo evidenziano i nuovi dati compilati dall’Ania sui flussi e le riserve del comparto assicurativo vita.
Come già osservato nel primo trimestre, sono stati soprattutto i riscatti sulle polizze di ramo III, avvenuti in un contesto di mercato in ripresa, a penalizzare il bilancio finale del settore – probabilmente per una prosecuzione delle prese di beneficio. Complessivamente, i nuovi premi contabilizzati nel semestre sono aumentati del 16,3% su base annua, raggiungendo 55,5 miliardi di euro, anche se le uscite totali sono cresciute del 9,6%, toccando i 64,1 miliardi, di cui 49,9 miliardi in riscatti e altri rimborsi (+13,1%).
Secondo trimestre di buone speranze
I segnali più evidenti di inversione di tendenza si notano soprattutto nei dati relativi al secondo trimestre, con un incremento dei premi del 24,5% a fronte di un aumento degli oneri dell’8,8%, che ha prodotto un saldo negativo di 2,9 miliardi – il deflusso netto meno severo dalla fine del 2022. A fronte di questo bicchiere mezzo pieno, si rileva che il deflusso netto cumulato dalle polizze vita dall’inizio del 2023 alla fine di giugno 2024 ha superato i 30 miliardi di euro.
Sono le ramo III a guidare i nuovi deflussi
Dietro a questo numero, alimentato da una serie record di trimestri in rosso, si distinguono almeno due fasi. Inizialmente, a trainare riscatti e deflussi netti sono state le polizze di ramo I, messe in difficoltà dall’impennata dei rendimenti dei Btp, che per mesi hanno rappresentato un’alternativa alle polizze vita, decisamente meno remunerative. Da alcuni mesi, tuttavia, i deflussi netti delle polizze di ramo I sono nettamente meno significativi rispetto a quelli delle polizze di ramo III, più direttamente collegate all’andamento dei mercati finanziari e prive di garanzie sul mantenimento del capitale. Nel primo semestre del 2024, infatti, dalle polizze di ramo I sono fuoriusciti, al netto dei nuovi premi, 1,89 miliardi, contro un rosso di 6,63 miliardi per le polizze di ramo III. Questi dati si confrontano con una tendenza opposta registrata nello stesso periodo del 2023, quando i deflussi erano pari, rispettivamente, a 8 miliardi per le polizze di ramo I e a 2,3 miliardi per quelle di ramo III.
Nuovi premi in forte ripresa
Nonostante i riscatti restino consistenti, la vendita di nuove polizze vita procede a ritmo sostenuto: l’andamento dei premi contabilizzati mese per mese mostra come la raccolta dei primi sei mesi del 2024 sia stata sempre superiore (tranne che a febbraio) rispetto agli stessi mesi del biennio precedente, secondo quanto riportato dall’Ania. In particolare, nel mese di giugno si registra un volume di premi superiore di quasi 2 miliardi di euro rispetto al mese corrispondente del 2023 (cfr. Fig. 2). Nel dettaglio dei rami, le gestioni separate, grazie agli aumenti dei rendimenti, hanno registrato un incremento del 12,3% nella raccolta di nuovi premi nel semestre, mentre le polizze unit linked hanno segnato un balzo del 31% rispetto alla prima metà del 2023.
Pur senza mai destare preoccupazioni a livello generale, nonostante le turbolenze legate al caso Eurovita, la solidità del settore assicurativo monitorato da Ania è migliorata: le riserve tecniche, a fine giugno, sono aumentate dello 0,9% rispetto alla fine del 2023, raggiungendo 843,2 miliardi. L’impatto dei riscatti sulle riserve, passato da un valore medio dello 0,52% nel 2021 allo 0,89% nel 2023, è sceso leggermente allo 0,86% nel giugno 2024.
In generale, i dati del secondo trimestre, nonostante la massiccia ondata di riscatti sulle polizze di ramo III, hanno mostrato una maggiore fiducia nel comparto delle polizze vita nel suo complesso. Questo ha ridimensionato la portata dei deflussi netti, puntando verso un nuovo equilibrio, mentre le banche centrali riducono i tassi d’interesse, chiudendo la finestra di opportunità che per mesi ha favorito la rotazione dalle polizze vita verso i più remunerativi Btp.