La riforma, tra le altre cose, inciderà sulla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche e sull’incentivazione all’investimento o al trasferimento di capitali in Italia per la promozione di attività economiche sul territorio italiano
Nel corso dell’audizione alla Camera del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, sono state molte le precisazioni e le occasioni di approfondimento in merito al progetto di riforma fiscale.
Vediamo più nel dettaglio quali sono, tra gli altri, i punti di più rilievo.
I punti principali della riforma del fisco
La riforma del Fisco, spiega Ruffini, è contemplata quale riforma di accompagnamento dal Piano nazionale di ripresa e resilienza come parte integrante della ripresa economica del Paese e propedeutica al raggiungimento degli obiettivi dello stesso PNRR.
Il testo del disegno di legge è formato da venti articoli strutturati entro cinque aree tematiche. Gli ambiti principali di intervento riguardano:
- le linee guida per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente
- i principi e i criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione sui redditi, dell’IVA, dell’IRAP e per la razionalizzazione degli altri tributi indiretti
- i princìpi e le regole fondanti la revisione generale degli adempimenti tributari, dell’attività di accertamento, dei procedimenti di riscossione, rimborso e contenzioso tributario, nonché del sistema sanzionatorio amministrativo e penale
- i criteri per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema fiscale attraverso la puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzate per settori omogenei
- gli effetti finanziari delle norme contenute nella delega e la loro eventuale copertura.
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Gli obiettivi della riforma
L’azione riformatrice intende promuovere, attraverso una riorganizzazione del sistema fiscale tributario:
- lo stimolo alla crescita economica mediante la riduzione del carico fiscale e l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi, anche al fine di sostenere famiglie
- lavoratori e imprese
- la prevenzione e riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale, anche attraverso la piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, il potenziamento dell’analisi del rischio e dell’utilizzo delle tecnologie digitali e delle soluzioni di intelligenza artificiale, il pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e dalla
- la trasmissione telematica dei corrispettivi
- la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario anche con riferimento: a un utilizzo efficiente da parte dell’Amministrazione finanziaria dei dati ottenuti attraverso lo scambio di informazioni
- l’eliminazione di micro-tributi per i quali i costi di adempimento dei contribuenti risultino elevati a fronte di un gettito trascurabile
- la riduzione degli oneri documentali, anche mediante il rafforzamento del divieto per l’Amministrazione finanziaria di richiedere al contribuente documenti già in suo possesso, nuove e più efficienti forme di erogazione di informazioni e di assistenza
- l’adeguamento dei principi dell’ordinamento tributario nazionale agli standard di protezione dei diritti stabiliti dal diritto dell’Unione europea, tenendo conto dell’evoluzione della giurisprudenza eurounitaria in materia tributaria.
Inoltre, la riforma inciderà
- sulla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società come criterio di collegamento personale all’imposizione, al fine di renderla coerente con la migliore prassi internazionale e con le convenzioni sottoscritte dall’Italia per evitare le doppie imposizioni
- sull’incentivazione all’investimento o al trasferimento di capitali in Italia per la promozione di attività economiche sul territorio italiano, nel rispetto della disciplina europea sugli aiuti di Stato e dei principi sulla concorrenza fiscale non dannosa e con la previsione di misure idonee a prevenire ogni forma di abuso.