L’Italia ha rispettato l’impegno a conseguire i primi 51 obiettivi entro il 2021 al fine di presentare la domanda di pagamento della prima rata di rimborso da 24,1 miliardi
Il Mise ha destinato 516 milioni di euro alla digitalizzazione del tessuto produttivo, come previsto dal decreto attuativo del “Piano voucher per le imprese” firmato da Giorgetti
Per il 2022 il Pnrr prevede l’approvazione di 66 riforme (23 con atti legislativi e 43 con atti normativi secondari) e il raggiungimento di 102 obiettivi
Gli obiettivi raggiunti nel 2021
Come ribadito da Draghi nella premessa alla prima relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, l’Italia ha infatti rispettato l’impegno a conseguire i primi 51 obiettivi entro il 2021 al fine di presentare la domanda di pagamento della prima rata di rimborso da 24,1 miliardi di euro. Il Mise, in particolare, ha ricordato che lo scorso anno sono entrati in vigore i nuovi crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0 con un ampliamento della platea di imprese beneficiarie, la durata del credito d’imposta su base biennale e le tipologie di investimenti immateriali agevolabili. Inoltre, sono stati messi sul piatto 750 milioni di euro per i contratti di sviluppo per favorire gli investimenti nell’industria, nel turismo e nella tutela ambientale. Senza dimenticare, a tal proposito, le riforme delle discipline dei contratti di sviluppo e degli accordi di innovazione “per premiare i progetti d’investimento che oltre a puntare sullo sviluppo industriale e la sostenibilità ambientale si impegnano a tutelare i lavoratori di aree territoriali e aziende in crisi”, spiega il Mise in una nota.
Il Piano voucher per le imprese
Intanto, il ministero ha destinato 516 milioni di euro alla digitalizzazione del tessuto produttivo, come previsto dal decreto attuativo del “Piano voucher per le imprese” firmato da Giorgetti. Un intervento che rientra nella Strategia italiana per la banda ultralarga e che potrebbe estendersi a una platea di imprese beneficiarie che si aggira tra 850mila e 1.400.000. Le aziende potranno richiedere un unico voucher (dal valore minimo di 300 euro fino a un massimo di 2mila euro e con una durata del contratto da un minimo di 18 mesi a un massimo di 36 mesi) per un incremento della velocità di connessione da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s. Per il passaggio a connessioni a 1 Gbit/s, il valore del voucher può essere accresciuto fino a un massimo di 500 euro al fine di coprire una parte dei costi sostenuti dalle imprese beneficiarie e giustificati dagli operatori.
Le sfide per il nuovo anno
Come anticipato in apertura, per l’anno in corso il Pnrr prevede l’approvazione di 66 riforme (23 con atti legislativi e 43 con atti normativi secondari) concentrate prevalentemente nel secondo trimestre. Entro il 30 giugno è attesa la riforma della carriera degli insegnanti e del codice appalti pubblici mentre entro il 31 dicembre un sistema di formazione di qualità per le scuole, un sistema di certificazione della parità di genere e meccanismi di incentivazione per le imprese, e la legge annuale sulla concorrenza 2021. Quanto agli obiettivi da centrare per ottenere la seconda a la terza rata dei fondi per 40 miliardi di euro complessivi sono ben 102: 47 entro il 1° semestre e 55 nel 2° semestre.