Oggi, per un cittadino del luogo, iscrivervisi costa 260.000 dollari Usa: cifra conveniente, ad ogni buon conto. Un espatriato deve infatti pagarne circa 370.000. Fino a un anno fa, “bastava” il 40% in meno; poi le esigenze del nuovo mondo post pandemico hanno fatto alzare la domanda di attivita? ricreative all’aperto. Il golf del paese ha accolto e continua ad accogliere la capacita? di spesa degli high net worth locali (stranieri inclusi) impossibilitati a muoversi oltre confine durante le misure di confinamento anti covid.
Ma il trend era gia? in atto: fino al 2015, le quote di ammissione ai golf club costavano il 90% in meno. E se si allarga lo sguardo agli ultimi 20 anni – dicono i soci attuali – le quote di iscrizione sono aumentate del 300% (dati Bloomberg). Un eccellente investimento, superiore a quelli dell’S&P 500, per chi ha ceduto propria membership, tenendo conto che al Sentosa Golf Club le tessere associative si possono rivendere come veri e propri asset. Le tariffe sono in aumento anche negli altri club, anche se in misura inferiore rispetto al Sentosa. Per dire, al Singapore Island club la tariffa d’iscrizione ammonta a 167.000 dollari (+84% sul 2001).
Da Tanah Merah Country Club si spendono invece 124.000 dollari Usa, mentre al Laguna National Golf & Country Club 126.000 dollari. Eppure, avere tessere tanto costose non garantisce l’accesso al club: i turni del weekend vanno esauriti settimane prima. Cosi?, molti acqui- stano una seconda iscrizione pur di aumentare la possibilita? di accedere ai campi nei giorni e negli orari desiderati. E i prezzi continuano a salire. Performance che rendono questo asset ultra appetibile ai ricchi della regione.
Un altro indicatore che mette insieme stile di vita e grado di benessere raggiunto dai ricchi di Singapore e? quello dei ristoranti stellati. Da quando la guida Michelin ha fatto il suo debutto nel piccolo stato (era il 2016), le stelle attribuite alla ristorazione gourmet sono proliferate, con un picco proprio durante le misure di confinamento, segno dell’esigenza estrema di una clientela non disposta a rinunciare alle proprie abitudini alimentari gourmet nemmeno a domicilio.
Attualmente, sono 41 i ristoranti con una stella, cinque quelli bi-stellati e tre con tre stelle Michelin. Zen, l’ultimo tri-stellato (settembre 2021), e? un ristorante che a dispetto del nome e? specializzato in cucina scandinava grazie alle abilita? dello chef-proprietario Bjorn Frantzen. Il menu degustazione, bevande escluse, costa 356 dollari Usa. Si aggiunge ai due “storici” Les Amis (chef Sebastien Lepinoy. Qui, un cono gelato da asporto costa 40 dollari Usa) e Odette (chef Julien Royer). Varie le assegnazioni di seconde e prime stelle. “Ogni anno Singapore raggiunge il livello successivo”, commenta il direttore internazionale delle guide Michelin, Gwendal Poullennec. “Constatiamo molta energia e impegno. Usciamo da un anno molto difficile. Ma nonostante questo, siamo rimasti molto impressionati” dal miglioramento della risto- razione high end di Singapore.