In Egitto una missione archeologica ha riportato alla luce una nave tolemaica. Finora solo un’altra imbarcazione, dalle caratteristiche simili, è riemersa dalle acque
Alcuni sommozzatori egiziani negli scorsi giorni si sono imbattuti in una scoperta di notevole importanza storica. Duranti gli scavi marini, coordinati dall’istituto Europeo di Archeologia Subacquea, nella città sommersa di Heracleion situata nella baia di Abukir, a 13 km a nord est di Alessandria, i cacciatori di antichità hanno trovato sotto 15 piedi di argilla e detriti quel che resta di una rara nave militare risalente all’epoca tolemaica. Riemersa dalle acque anche un’area funeraria greca del IV secolo.
Lunga più di 80 piedi (25 metri), la nave in origine era a fondo piatto ed era dotata sia di remi che di una grande vela. Pur essendo costruita in stile greco classico incorporava inoltre alcune tradizioni egiziane di costruzione navale. Una rarità a quanto sostengono gli archeologici. Come ha scritto infatti l’archeologo subacqeuo Franck Goddio sulla pagina Facebook del ministero delle antichità, la nave recuperata sarebbe una delle due sole navi superstiti conosciute di questo tipo. L’altra, databile al 235 a.C. e ribattezzata la Nave di Marsala, è stata rinvenuta in Sicilia nel 1971.
Luogo della scoperta è Thônis-Heracleion, la più grande città portuale in Egitto prima della fondazione di Alessandria d’Egitto da parte di Alessandro Magno nell’anno 331. La città era situata in una posizione strategica, essendo stata costruita alla foce di un ramo occidentale del fiume
Nilo, e controllando così l’ingresso nel paese.
La città fu distrutta dai terremoti e affondò sotto le onde del Mediterraneo nell’VIII secolo. Fu riscoperta dal team IEASM di Goddio tra il 1999 e il 2001.
Per i greci era conosciuta come Heracleion (lo storico Erodoto ne scrisse nel V secolo a.C.),
ma l’Egitto la chiamava Thônis. Una placca scoperta durante gli scavi ha aiutato gli esperti a capire che i due nomi erano riferiti alla stessa città.
“Questa scoperta illustra in modo straordinario la presenza dei mercanti greci che vivevano in quella città” si legge in una dichiarazione del Ministero delle Antichità egiziano. “Hanno costruito i loro santuari vicino all’enorme tempio di Amon. In seguito questi furono distrutti e i loro resti sono stati trovati mescolati con quelli del tempio egiziano”. Secondo le prime ricostruzioni la nave fu probabilmente affondata quando il Tempio di Amon crollò: tant’è che i resti della nave sono stati scoperti sotto 15 piedi di argilla e detriti dell’edificio.
Il professor Ehab Fahmy, capo del Dipartimento Centrale delle Antichità Sommerse, ha fatto sapere che la missione ha trovato anche i resti di un’area funeraria greca risalente all’inizio del IV secolo a.C. La necropoli si trova all’ingresso del canale nord-orientale della città. Qui furono inumati i mercanti greci che vivevano ad Heracleion.
Alcuni sommozzatori egiziani negli scorsi giorni si sono imbattuti in una scoperta di notevole importanza storica. Duranti gli scavi marini, coordinati dall’istituto Europeo di Archeologia Subacquea, nella città sommersa di Heracleion situata nella baia di Abukir, a 13 km a nord est di Alessandria, …
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