- Secondo una recente analisi del Committee for a responsible federal budget, il piano economico del tycoon innescherebbe un aumento del debito federale di 7,5 miliardi
- Diodovich: “Una vittoria del repubblicano Donald Trump potrebbe impattare positivamente alcune aziende italiane, in particolare quelle che operano nel settore della difesa”
“Abbiamo fatto la storia, è la più grande vittoria politica di tutti i tempi. Rimetteremo a posto il Paese, aggiusteremo i confini. E faremo di nuovo grande l’America”. Con queste parole Donald Trump festeggia in Florida, al Convention center di Palm Beach, davanti ai suoi sostenitori. Dopo aver conquistato la Pennsylvania e superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari, il risultato è matematicamente definitivo. Cosa succede adesso sui mercati finanziari?
Il piano economico di Trump
I temi al tavolo sono diversi. Innanzitutto, quello del debito. Secondo una recente analisi del Committee for a responsible federal budget (Crfb) visionata dal Financial Times, il piano economico del tycoon potrebbe causare un aumento del debito federale due volte superiore rispetto al balzo atteso se vincesse Kamala Harris. Stando ai calcoli dell’ente non profit, entro il 2035 crescerebbe infatti di 7,5 miliardi di dollari se l’ex presidente repubblicano mettesse in atto le politiche promesse. Oltre a promettere una proroga dei tagli fiscali approvati nel 2017, Trump ne ha annunciati di fatto di nuovi: da una riduzione dell’aliquota fiscale sulle aziende a interventi sui redditi da straordinari, mance e pensioni.
Senza dimenticare la promessa di eliminare il tetto alle detrazioni fiscali per i pagamenti delle imposte statali e locali. Come dichiarato a We Wealth da Danilo Zanni, ceo e fondatore di IoInvesto scf, un incremento del debito pubblico statunitense potrebbe condizionare la stabilità economica e soprattutto i tassi d’interesse. “Se il debito crescesse rapidamente, sarebbe logico pensare a un conseguente aumento dei tassi per attrarre investitori. Questo causerebbe ripercussioni sui mercati azionari e obbligazionari”, osserva l’esperto. “Gli investitori dovrebbero quindi considerare investimenti in settori più resilienti – come le utility e i beni di consumo – e diversificare i portafogli per affrontare un contesto di maggiore incertezza economica”, suggerisce Zanni.
Mercati emergenti a rischio?
Ad analizzare i potenziali effetti sull’economia e sui mercati finanziari di una vittoria di Trump è stato anche un recente studio di Goldman Sachs dal titolo Trade, Trump, geopolitics and Europe. Tornando con la mente alle tariffe introdotte nel 2018-2019, la banca d’affari ricorda come i mercati emergenti incassarono le performance peggiori, in particolare la Cina. L’Europa si collocò nel mezzo, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna subirono i minori contraccolpi. L’analisi per settori azionari evidenzia invece che i difensivi come utility, healthcare o le cosiddette “Granolas” (le farmaceutiche Gsk e Roche, l’olandese Asml, le svizzere Nestlé e Novartis, la danese Novo Nordisk, le francesi L’Oréal e Lvmh, la britannica AstraZeneca, la tedesca Sap e infine Sanofi) tendono a essere i principali beneficiari dell’aumento del rischio commerciale. Sul versante opposto, i titoli ciclici (come automotive, industria e finanza) tendono a essere correlati negativamente con l’incertezza in tema di dazi.
I settori azionari favoriti
Più in generale, osservando la linea adottata dai repubblicani in campagna elettorale, Gamma Capital Markets ha rivelato a We Wealth come i settori favoriti da una vittoria di Donald Trump sarebbero energia tradizionale, telecomunicazioni e finanza. Ma c’è anche il tema dei rapporti tra Stati Uniti e Cina da considerare. Per Gabriel Debach, market analyst di eToro, il protezionismo di Trump verso la Terra del Dragone potrebbe di fatto accentuare le tensioni internazionali, danneggiando settori fortemente dipendenti dall’export come il tech. “Le azioni della difesa potrebbero registrare un aumento con una vittoria repubblicana, dato che ci si attende che la spesa per la difesa diventi una priorità per il partito”, aggiunge tra l’altro l’analista.
Btp: cosa succede se vince Trump
Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, una vittoria del repubblicano potrebbe avere un impatto positivo anche su alcune aziende italiane attive in questo comparto. “Trump ha infatti storicamente sostenuto un incremento della spesa militare anche durante il proprio mandato”, afferma lo strategist. “Crediamo che possa aumentare le pressioni nei confronti dei paesi europei a pagare tutti i contributi alla Nato e che possa, inoltre, aprire alla possibilità di portare le spese militari della Nato dal 2% al 3% del Pil, tenendo conto del forte aumento delle tensioni geopolitiche (guerra Russia-Ucraina, crisi in Medio Oriente e tensioni Cina-Taiwan)”. Aziende italiane come Leonardo, dice Diodovich, potrebbero beneficiare di maggiori investimenti nel comparto.
Al contrario, per Diodovich l’eventuale implementazione di politiche protezionistiche come i dazi potrebbe avere ricadute negative su altri settori del mercato azionario italiano come il lusso e l’agroalimentare, a causa di una forte esposizione negli Stati Uniti. Quanto all’obbligazionario, secondo lo strategist una vittoria di Trump potrebbe innescare un “forte ritorno delle pressioni inflazionistiche”. Di conseguenza, la Federal Reserve potrebbe tornare ad assumere un atteggiamento “hawkish” (da falco) innescando un aumento dei rendimenti dei Treasuries e un calo dei prezzi. “In questo scenario anche i prezzi del Btp potrebbero essere influenzati”, sostiene lo strategist. “Un aumento dei tassi statunitensi potrebbe rendere i titoli del Tesoro Usa più attraenti, portando gli investitori a spostare capitali dai Btp italiani, con conseguente aumento dei rendimenti e diminuzione dei prezzi dei bond governativi italiani”.
(Articolo aggiornato il 6 novembre)