L’81% delle imprese a livello globale include oggi le tematiche della diversità e dell’inclusione tra gli obiettivi in agenda
Solo il 64% tiene traccia della rappresentanza di genere all’interno dell’azienda e ancor meno delle assunzioni, delle promozioni e dei licenziamenti
+ 3% della rappresentanza femminile entro il 2030
Eppure, sebbene le aziende dichiarino di garantire pari accesso alle donne ai ruoli critici, le proiezioni indicano che ci vorranno 10 anni anche solo per aumentare la rappresentanza femminile all’interno delle organizzazioni del 3%. Oggi, infatti, solo il 52% delle imprese afferma che le donne siano equamente rappresentate nei ruoli di manager e meno della metà (il 44%) in ruoli di responsabilità nella gestione dei profitti e delle perdite. L’81% delle intervistate, inoltre, dichiara di concentrarsi sul miglioramento della d&i, ma unicamente il 64% tiene traccia della rappresentanza di genere all’interno dell’azienda e ancor meno delle assunzioni, delle promozioni e dei licenziamenti. Solo il 42% possiede una strategia pluriennale documentata e il 50% ha fissato obiettivi di d&i formali e quantitativi. Per di più, sebbene la tecnologia potrebbe consentire un’adeguata implementazione di pratiche, processi e programmi che supportino la d&i, solo il 30% delle organizzazioni sta sfruttando questa opportunità.
La finanza rosa stenta a decollare
Intanto, anche sul versante del mondo finanziario la parità di genere stenta ancora a decollare. Stando ai dati raccolti da Il Sole 24 ore su 12 istituti di credito, le donne rappresentano il 47% dei dipendenti del panel, ma se si considera la posizione di manager l’imbuto tende a stringersi sempre di più. Restano un’eccezione Intesa Sanpaolo e Banca Mps, che registrano rispettivamente una percentuale del 39 e del 30%. Sul fronte opposto Unicredit, con il 14% del management e zero donne ai riporti diretti del ceo. Nella c-suite (termine che indica le cariche più alte all’interno della società che solitamente iniziano con la lettera “c”, come chief executive officer, chief financial officer, chief operating officer e chief information officer, ndr), invece, le donne sono sottorappresentate in quasi tutte le banche, riportando una media del 10%. Per l’istituto guidato da Carlo Messina si parla del 6%, che potrebbe salire al 42% con l’integrazione con Ubi Banca. Seguono Fineco Bank con il 25%, Carige con il 22% e Bper con l’8%.