«L’operazione non è concordata, ma non è ostile», specifica subito l’amministratore delegato di Bper Banca Gianni Papa sulla proposta di acquisizione di PopSo, «una operazione a carattere industriale», avanzata nella serata del 6 febbraio 2025. «PopSo è il partner ideale per metterci insieme. È un’operazione in amicizia». La rete modenese è «già forte di operazioni come quella su Carige», mentre annuncia di aver presentato un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sull’interezza delle azioni della Banca Popolare di Sondrio. Le azioni sono quelle ammesse alla negoziazione su Euronext Milano: l’offerta riguarda dunque le 453.385.777 azioni ordinarie di PopSo, incluse le 3.630.116 sue azioni proprie. Ciò si traduce in 20 azioni della Popolare di Sondrio per 29 azioni di nuova emissione di Bper (prezzi considerati: 6,570 euro per azione Bper e 9,527 per azione PopSo, incorporante un premio del 6,6%).
L’offerente, specifica Papa, si è fissata una “condizione soglia” per la riuscita dell’operazione, pari al 50% più un’azione. «Ma anche il 35% più un’azione sarebbe da noi considerata accettabile». Con questa quota la PopSo entrerebbe a far parte del gruppo. In questo secondo caso non ci sarebbero le sinergie auspicate, ma non ci sarebbero nemmeno i costi di fusione, e in ogni caso sarebbe una via per la fusione: «puntiamo al 100%», chiarisce a più riprese Gianni Papa.
Bper – PopSo: un’operazione di carattere industriale dice il ceo Papa
Si tratta indubitabilmente di una «operazione a carattere industriale», prosegue il ceo. Le due reti provengono «dal mondo delle banche popolari e presentano modalità simili per quanto riguarda lo svolgimento del business. Bper è una banca innovativa con forte presenza sul territorio. Gli elementi positivi per gli stakeholder ci sono tutti, gli attori saranno protetti e valorizzati nei loro interessi in un polo dalla forte identità italiana». La rete modenese punta all’ottimizzazione delle sinergie, avendole in maniera prudenziale stimane in 90 milioni di euro. Con l’acquisizione di PopSo «sfruttiamo le economie di scala, incrementiamo la massa critica con una stima di 7 miliardi di euro di ricavi consolidati, accrescendo i margini operativi. Questo ci consentirà di investire di più in tech per proteggere ulteriormente la clientela tramite la cyber security».
Gli effetti sul private banking e sul wealth management (nel segno di Arca sgr)
Quali le sinergie nella fascia alta di mercato? Ci risponde Papa: «Con PopSo abbiamo già le fabbriche prodotto nel wealth management: abbiamo Arca sgr, di cui siamo i maggiori azionisti. Anche loro ne sono azionisti importanti. Sicuramente andremo a sviluppare ulteriormente tutta l’attività di private banking e wealth management che è uno dei pilastri che noi abbiamo indicato nel nostro piano industriale B:DYNAMIC 2025-2027 come motori della crescita. I territori in cui opera la Popolare di Sondrio sono territori importanti, ricchi, ricchi di imprenditoria e quindi ci prefiggiamo di incrementare la nostra presenza anche in quelle zone, offrendo i servizi di Banca Cesare Ponti e di Bper».
L’operazione PopSo nello scacchiere del risiko italiano
L’offerta di Bper si colloca in un periodo incandescente del risiko bancario italiano. Come scrive la banca nella sua nota ufficiale, “con un’accelerazione fortissima in questi ultimi mesi, il settore finanziario e bancario italiano è stato caratterizzato da un’importante fase di consolidamento nella quale sono coinvolti sia operatori domestici che internazionali”. È diventato dunque di fondamentale importanza per Bper e “più in generale per gli operatori bancari di medie dimensioni, attuare un processo aggregativo che permetta di conseguire obiettivi di rafforzamento competitivo e dimensionale in linea con le tendenze in atto, preservando al tempo stesso le specificità che ciascun istituto esprime a livello locale sia in termini di competenze che di legami con il territorio di riferimento”.
Papa rifiuta di commentare la “confusione di mercato” citata dal ceo Carlo Messina nella presentazione dei risultati della “sua” Intesa Sanpaolo. «Non mi avventuro in definizioni. Ma il mercato italiano ha bisogno di attori forti». Se tutte le operazioni in atto dovessero compiersi, «in Italia si verrebbero a formare quattro grosse entità, che ci porrebbero a livello di paesi europei come la Francia e la Spagna. Si andrebbe a rafforzare il sistema bancario italiano. Sarà poi il mercato a definire quello che succederà». Si tratta di una mossa difensiva? «In realtà manterremo i marchi nei territori in cui il brand è importante per i clienti. Si pensi a quanto fatto per Carige in Liguria, al Monte di Lucca in Toscana. O al Banco di Sardegna nell’Isola. Per PopSo ci proponiamo di mantenere il marchio nelle aree storiche»
Papa: “L’ops Bper-PopSo? Un acceleratore del nostro piano industriale”
La valorizzazione di Bper si colloca oggi fra i 9,7 e i 9,8 miliardi. E l’appeal dell’acquisizione è aumentato negli ultimi mesi. «Sicuramente quanto è successo sul mercato ha accelerato le nostre mosse», ribadisce Papa. «Questa ops è un’accelerazione del nostro piano industriale, avremo risultati ancora più importanti rispetto a quelli previsti. L’operazione è forte nei territori più avanzati d’Italia (e quindi d’Europa), come la Lombardia, territorio in cui raggiungeremo una quota di mercato del 45%».
Il prezzo offerto a PopSo non è troppo basso? «Un’operazione ha senso solo se crea valore per i portatori di interesse. Diversamente, non ha senso farla. La quotazione attuale di PopSo rappresenta già bene il valore intrinseco della banca. A ciò si aggiungeranno le predette sinergie».