Eurovita conta circa 350 mila clienti, le cui polizze dal febbraio scorso sono state bloccate in via precauzionale dall’autorità di vigilanza, per evitare il tracollo della compagnia
I tratti del piano di salvataggio sono rimasti quelli descritti nelle indiscrezioni pubblicate nelle settimane scorse: le cinque grandi compagnie assicurative italiane (Generali, Intesa Vita, Poste, Unipol e Allianz) daranno vita, in modo paritetico, a una società di nuova costituzione (una newco) che acquisirà i dipendenti e le polizze dell’attuale Eurovita
L’Ivass, come ampiamente anticipato, ha ufficializzato il rinnovo sul congelamento dei riscatti sulle polizze Eurovita al prossimo 31 ottobre, “per tenere prudenzialmente conto dei possibili tempi tecnici richiesti dalla realizzazione” del piano di salvataggio.
“L’Ivass”, si legge in una nota, “prende atto dell’intesa raggiunta da cinque grandi compagnie assicurative e da 25 banche distributrici per risolvere la crisi di Eurovita, annunciata oggi. Sulla base dell’accordo, le polizze Eurovita verranno trasferite a una nuova entità in via di costituzione partecipata dalle cinque compagnie”.
Disposta dunque, anche “la proroga degli effetti della sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita Spa”.
Eurovita conta circa 350 mila clienti, le cui polizze dal febbraio scorso sono state bloccate in via precauzionale dall’autorità di vigilanza, per evitare il tracollo della compagnia finita sotto commissariamento. Il 29 marzo il governo ha disposto l’amministrazione straordinaria della compagnia, i cui requisiti di solvibilità erano finiti sotto i minimi regolamentari.
I clienti della società, nonostante il perdurare del congelamento sui riscatti dei capitali assicurati, potranno almeno trovare conforto nella certezza, ormai conclamata, che il piano di salvataggio c’è e che sarà messo in campo con l’impegno del sistema assicurativo e dei distributori delle polizze.
L’attesa dei clienti, dunque, dovrebbe concludersi con un lieto fine: ossia, senza alcuna perdita di denaro per i sottoscrittori delle polizze di ramo I.
Eurovita, le coordinate del salvataggio
I tratti del piano di salvataggio sono rimasti quelli descritti nelle indiscrezioni pubblicate nelle settimane scorse: le cinque grandi compagnie assicurative italiane (Generali, Intesa Vita, Poste, Unipol e Allianz) daranno vita, in modo paritetico, a una società di nuova costituzione (una newco) che acquisirà i dipendenti e le polizze dell’attuale Eurovita. Il controvalore del capitale impiegato nell’operazione sarà di circa 500 milioni, secondo quanto trapelato finora.
In via ufficiale, un comunicato di UnipolSai, che aderirà al consorzio di assicurazioni coinvolte nel salvataggio di Eurovita, ha chiarito che “l’operazione, che si articolerà in successive fasi, sarà subordinata all’ok delle autorità di vigilanza e rappresenta un segnale forte di impegno dei principali gruppi assicurativi operanti in Italia a tutela del mercato e della clientela di Eurovita”.
Costituire la newco permetterà, fra le altre cose, di mostrare al pubblico l’entrata in campo dei big del panorama assicurativo, in attesa che si possa procedere, in una seconda fase, al cosiddetto “spezzatino” della società, ossia la separazione delle attività in cinque porzioni che andranno alle azioniste della newco.
Al termine di questo processo i sottoscrittori delle polizze Eurovita, avranno in mano contratti assicurativi con una delle cinque grandi compagnie, potendo contare sulla loro solidità.
La sorte della vecchia Eurovita, forse la liquidazione coatta amministrativa
La vecchia Eurovita, secondo indiscrezioni pubblicate dall’agenzia Radiocor, potrebbe essere portata in liquidazione coatta amministrativa, anziché in fallimento. Nonostante i tempi più lunghi previsti per questa soluzione, si potrebbero tutelare non solo i sottoscrittori delle polizze, ma anche gli obbligazionisti subordinati che, complessivamente, hanno finanziato Eurovita per circa 160 milioni di euro. Già il 21 dicembre 2022, oltre un mese prima del commissariamento disposto dall’Ivass, Eurovita aveva posticipato il pagamento delle cedole di un prestito subordinato tier 2, così come nel febbraio 2023 (gli isin sono, rispettivamente, XS2019977557; XS2019977557).
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I riscatti, come si gestiscono le perdite (per il sistema)
Il tentativo è quello di mettere a punto una exit strategy efficace per contenere le perdite che le cinque assicurazioni subiranno in seguito all’ondata di richieste di riscatto che si prevede al termine del periodo di congelamento.
La questione riguarda, in particolare, le polizze di ramo I: il controvalore di questi prodotti è di 6 miliardi di euro solo fra i sottoscrittori italiani, somme che, in caso di riscatto, avranno diritto a riavere indietro (con relativi rendimenti). Il problema è che il portafoglio di titoli obbligazionari sottostanti è stato gravemente penalizzato dai rialzi dei tassi.
Le banche che hanno distribuito le polizze Eurovita, società che poteva contare su una vasta rete di vendita al dettaglio, saranno chiamate a sostenere il processo di riscatto erogando linee di credito. “Gli accordi definitivi con le banche distributrici necessari per tutelare gli assicurati di Eurovita saranno perfezionati, in collaborazione con le istituzioni, nei congrui tempi tecnici”, ha fatto sapere il comunicato di UnipolSai.
Le banche più piccole, che avevano sollevato rimostranze su questo schema, secondo quanto ha scritto Anna Messia su MF, sono state persuase con un sistema per il quale, “entro una determinata soglia, saranno direttamente le banche distributrici a predisporre le linee di credito, mentre se si dovesse superare quella percentuale, ci sarà un intervento in pool delle banche più grandi”.