Cala il fatturato globale del mercato in asta di arte contemporanea da 2,7 milioni di dollari a 2,3 milioni di dollari nel periodo da luglio 2022 a giugno 2023. Ma si tratta di un assestamento fisiologico dopo l’eccellente risultato dell’anno precedente secondo il commento di Thierry Ehrmann, CEO e fondatore di Artprice by Artmarket.com, che nel suo editoriale evidenzia come il mercato dell’arte contemporanea sia entrato in una fase di assestamento essenziale attesa da tempo. Si tratta di un passaggio di adeguamento dei valori degli artisti contemporanei rispetto a quelli dei grandi maestri antichi e dell’arte moderna. Il periodo considerato si caratterizza per un elevato numero dei lotti venduti nelle aste di tutto il mondo pari a 123 mila opere, record assoluto.
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L’arte contemporanea in asta
Considerando i due dati (fatturato globale e numero di opere) e comparandoli con l’anno precedente, emerge un allineamento verso il basso del valore delle opere passate di mano nelle aste, cui si accompagna un calo delle opere di fascia alta rispetto alle opere compravendute a cavallo tra il 2021 e il 2022. Il segmento di prezzo su cui infatti si sono concentrate la maggior parte delle transazioni è quello delle opere offerte a meno di cinque mila dollari, pari a quasi 99 mila opere d’arte contemporanea scambiate su un totale di 123 mila. Dall’altro lato si è registrata una diminuzione delle opere vendute sopra il milione di dollari passate da 372 per il periodo 2021/2022 a 290 per il periodo 2022/2023. Stati Uniti (-19%) e Regno Unito (-23%) sono i mercati che hanno incamerato la maggiore perdita di valore. I due Paesi insieme, però, continuano a rappresentare il 54% delle vendite totali di arte contemporanea. Tra Usa e Uk si conferma al secondo posto la Cina, con Taiwan che ha perso solo il 5% del fatturato rispetto all’anno precedente. Nel mercato cinese, le aste di Hong Kong rappresentano più di un terzo delle vendite totali pari a 414 milioni di dollari e a livello internazionale superano quelle di Londra di 45 milioni. Risultato questo secondo solo alle aste di New York.
Evoluzione annuale del fatturato delle aste di arte contemporanea.
Nel biennio 2022-2023, il mercato delle aste di arte contemporanea ha visto una correzione dopo il boom
post-pandemia, raggiungendo la quarta migliore performance nella sua storia.
Fonte: Artprice.com
L’arte ultracontemporanea in asta
Chiudiamo con il segmento dell’arte ultracontemporanea (realizzata da artisti con meno di 40 anni). In questo caso l’analisi va per anno solare e la comparazione tra il primo semestre 2023, pari a 127 milioni di dollari, con quello del 2022, pari a 206 milioni di dollari, evidenzia un calo del 38%. Se si guarda al periodo 2022-2023 la vendita di queste opere registra un totale di 273,5 milioni di dollari (circa il 12% del totale dell’arte contemporanea). La Cina con Hong Kong è leader delle vendite in asta per questo segmento con il 39% del mercato contro il 32% degli Stati Uniti.
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Le ragioni del calo di valore nelle aste d’arte contemporanea
Il calo di valore delle vendite è dovuto a una molteplicità di fattori. A partire dall’esaurirsi dello slancio post pandemia che ha beneficiato della vendita di collezioni di qualità museali e che ora riporta le transazioni alla normalità. Ma anche il contesto politico e economico generale ha condizionato il settore: la guerra in Ucraina, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno limitato la propensione all’acquisto e la spesa dei collezionisti e hanno aumentato la percezione del rischio di affidamento delle opere per la vendita.
I migliori 15 paesi per fatturato nelle aste d’arte contemporanea.
Fonte: Artprice.com
In copertina: Barbara Kruger, Untitled (Our prices are insane!) (1987). Courtesy: Phillips.