Mediobanca ha annunciato i risultati del primo semestre fiscale, chiudendo con ricavi e utili in crescita e segnando nuovi record. Performance solide che hanno spinto Piazzetta Cuccia a rivedere al rialzo le stime di fine anno, con ricavi attesi a 4 miliardi di euro (da 3,8 miliardi) e un utile netto previsto oltre 1,4 miliardi di euro.
Nel periodo giugno-dicembre, la banca guidata da Alberto Nagel ha registrato ricavi per 1,8 miliardi di euro (+7% su base annua) e un utile netto di 660 milioni di euro (+8%), con un Eps in crescita del 10% a 0,79 euro. La redditività misurata dal Rote è migliorata di 60 punti base, attestandosi al 14%.
Il wealth management ha raccolto 4,8 miliardi di euro nei sei mesi, con un forte sviluppo dell’area Private & Investment Banking, in cui Mediobanca rivendica la leadership in Italia.
L’ultimo trimestre ha segnato un’accelerazione dei ricavi del 14% (983 milioni di euro), trainata dalla crescita del Wealth Management (+10%) e, ancor di più, dal Corporate & Investment Banking (+46%). Mentre il margine di interesse si è mantenuto solido (+2%), Mediobanca ha registrato un record storico nelle commissioni nette, con un balzo del 36% a 316 milioni di euro, grazie agli ottimi risultati dell’advisory IB e alla progressione del Wealth Management.
"L’istituto ha confermato anche in questo semestre la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del Piano 23-26", ha dichiarato l'ad Nagel, "tutte le piattaforme distributive, fisiche e digitali, sono state potenziate, attraendo i migliori talenti; l'offerta di servizi è stata ampliata e riposizionata sempre più sul modello Private Investment Banking, con un ottimo riconoscimento da parte dei clienti nelle loro decisioni di investimento, finanziamento e consulenza ordinaria e straordinaria".
"La crescita sostenibile del business è ben avviata e procede a una velocità stabilmente superiore al passato. Mediobanca è concentrata sull'esecuzione del Piano One Brand - One Culture, che la colloca come operatore sempre più focalizzato sul Wealth Management, fortemente integrato con un Corporate & Investment Banking sinergico e diversificato. Remunerazione degli azionisti e creazione di valore collocano Mediobanca ai migliori livelli settoriali, in uno scenario di riduzione dei tassi di interesse", ha aggiunto l'amministratore delegato nelle dichiarazioni rese alle agenzie di stampa.
Mediobanca ribadisce le perplessità su Mps: “Manca razionale industriale nell’Ops”
Parallelamente alla pubblicazione dei risultati semestrali, Mediobanca ha ribadito la propria posizione sull'offerta pubblica di scambio lanciata da Mps, un "no" già espresso dal consiglio di amministrazione il 28 gennaio. La questione è anche di prezzo: Mps potrebbe anche tentare di ingolosire gli azionisti di Mediobanca offrendo un rapporto di scambio che valorizzi di più Piazzetta Cuccia - con l'obiettivo di mettere a segno un colpo contrario alle volontà del Cda. Su questo scenario di rilancio Nagel ha dichiarato: "Non temiamo nulla".
L'istituto ha ricordato come il Cda abbia ritenuto l’offerta priva di una logica industriale e finanziaria, e dunque distruttiva di valore per gli stakeholder di Mediobanca e di Mps.
Nel comunicato sulla semestrale, la banca sottolinea ancora "la mancanza di un razionale industriale per Mediobanca e Mps" e segnala inoltre "potenziali disallineamenti di interesse tra alcuni rilevanti azionisti presenti in Mediobanca, Mps e Assicurazioni Generali e gli altri azionisti di entrambe le realtà".