Utile netto settembre 2019: 271 milioni di euro
Crescita degli impieghi: + 6% rispetto a settembre 2019 e +1% rispetto al trimestre precedente a 45 miliardi
ROTE: 10%
Il margine di intermediazione è aumentato del 7,3% a 684,2 milioni di euro con margine di interesse a 359,1 milioni, in crescita del 4,4% e altri proventi a 154,9 milioni – in calo in questo caso dello 0,1%. Anche i costi sono più bassi delle attese e toccano quota 282,6 milioni, ma crescono del 4,1%. Il rapporto cost/income scende al 41,3%. Il cet1 phase-in è del 14,2%, in crescita dell’8% rispetto al trimestre precedente. Crescono del 3% rispetto al 2018 i dipendenti.
Il costo del rischio si mantiene su livelli contenuti e assorbe senza impatti significativi la nuova definizione più restrittiva di attività deteriorate, nello specifico le rettifiche su crediti salgono del 10,7% (da 58,8 a 65,1 milioni) e riflettono l’incremento del Consumer (65,4 milioni contro 56,9 milioni), in linea con l’ultimo trimestre. Per contro calano le rettifiche dello Specialty Finance (da 6,4 a 3,4 milioni) in quanto legate all’andamento dei sovraincassi su npl. Le riprese nette sul Wholesale restano stabili a 10,1 milioni, così come l’andamento deglialtri comparti.
Wealth management
La divisione Wealth Management chiude con utile netto di 19,7 milioni in aumento del 15,9% rispetto allo scorso anno (17 milioni) dopo ricavi per 140,2 milioni (in crescita del 3,5%) equamente distribuiti tra margine di interesse (+7,3%, a 68,9 milioni) e commissioni (stabili a 69,5 milioni).
Le masse della clientela crescono a 39,8 miliardi (+6% sull’anno e +2% sul trimestre) e sono suddivise in 11,1 miliardi facenti capo a CheBanca!, 17,5 miliardi relativi al Private Banking e 11,2 miliardi alle fabbriche prodotto.