Ce lo aveva detto già a Firenze, in occasione del Premio Rinascimento 2021: “La mia volontà è quella di donare la mia ricchezza a mani calde, non a mani fredde”, sottolineando la gioia di essere generosi quando si è ancora in vita. “L’arte del vivere viene dall’arte del dare”. Lei è Maria Manetti Shrem, collezionista e filantropa fiorentina, che lascia trentenne l’Italia per amore alla volta di San Francisco. Qui fonda Manetti Farrow, società di distribuzione di moda: l’intenzione è quella di esportare lo stile e il lusso italiani in un paese affamato di stile. Il successo è tale da meritarle l’appellativo di “Aldo Gucci in gonnella” da parte della moglie del figlio del fondatore (Guccio Gucci) del leggendario marchio fiorentino. La passione per la creatività non tarda a tradursi in attrazione per le arti: con suo marito Jan Shrem Maria inizia a collezionare pezzi d’arte moderna e contemporanea anche per adornare il parco di Villa Mille Rose, la sua dimora in stile toscano nella Napa Valley: “Ho iniziato scegliendo le sculture di Richard Long per Villa Mille Rose, che avevo realizzato in stile toscano a Oakville, nella Napa Valley. Poi ho continuato a collezionare Antony Gormley, Marc Quinn, Not Vital”, ci racconta. L’attività di collezionisti della coppia cresce di pari passo con quella di filantropi. E non di rado finanzia le sue attività di beneficenza, come sarà per i 17 pezzi che andranno ad arricchire il catalogo dell’asta che Sotheby’s terrà a New York il prossimo maggio. Su tutti, troneggia Femme nue couchée jouant avec un chat (1964) in cui Pablo Picasso ritrasse la sua moglie di allora, Jacqueline, sdraiata con il nuovo gatto di casa. Eccellente anche il Fontana, dipinto nell’ultimo anno di vita dell’artista.
Le domandiamo se sia difficile separarsene.
“Non è mai facile separarsi da pezzi bellissimi come questi, dopo aver vissuto in mezzo a loro per tanti anni, ognuno dei quali, a modo suo, ha portato a Jan e me tanta gioia”, ci ha risposto. “Sono sempre stati qualcosa di più di semplici opere d’arte appese a una parete o di sculture collocate in giardino, hanno alimentato la mia curiosità e mi hanno incoraggiato a scoprire di più. Ma ora devo lasciarli andare e, anche se mi mancheranno, so che trarrò gioia anche dal bene che ne deriverà. Voglio fare la differenza il più possibile durante la mia vita – dare con le mani calde, come dico io. È quello che sto facendo qui e spero che anche altri si sentano ispirati a farlo”.
C’è un’opera, tra quelle che saranno messe all’asta, che ama di più e se sì, perché?
“Sarebbe impossibile individuare l’opera che amo di più. In realtà, sono tutte speciali e ognuna ha una propria storia da raccontare. Con il tempo mi sono anche resa conto che, in più modi, queste opere si collegano anche alle altre passioni della mia vita, che si tratti di musica o di moda. Ed è proprio questo amore per l’arte, e per molte di queste opere, che ha fatto incontrare me e Jan. È una cosa bellissima”.
Picasso, Femme nue couchée jouant avec un chat (1964). Stima: 18-25 milioni di dollari
Nel giardino della loro casa di Mougins, Picasso e sua moglie Jacqueline si imbattono in un gattino nero, adottandolo subito. La bestiola sarà musa di una serie di dieci nudi reclinati, permettendo all’artista di alludere all’audacia di Manet. I dipinti di questa sequela appaiono raramente sul mercato: solamente tre sono rimaste in mani private, mentre un unico esemplare è apparso in asta negli ultimi 40 anni.
Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1968. Stima: 1,8 – 2,5 milioni
Eseguita nell’ultimo anno di vita di Fontana, questa tela sembra essere un riflesso dell’apprezzamento dell’artista per l’amico Yves Klein. I due si conobbero in occasione della prima mostra personale di Klein nel 1957: Fontana rimase affascinato dalla potenza e dalla vivacità dei Monocromi blu del giovane collega e ne acquistò subito uno. I due avrebbero poi realizzato insieme un progetto per la Biennale di Venezia del 1960.
Bruce Nauman, Green Passage with Four Corridors, del 1984. Stima: 250.000 – 350.000 dollari
Nauman fa parte della cerchia di artisti amici personali della Shrem. Contemporaneamente all’amore per gli oggetti smarriti, Nauman fu anche, incuriosito dall’idea di creare un'”architettura dell’esperienza”, in cui l’artista produce ambienti costruiti appositamente per sconvolgere e disorientare il visitatore. Si tratta di un raro studio preparatorio su larga scala per l’installazione seminale di Nauman.
Sono oltre 40 i programmi di beneficenza più recenti nei quali è coinvolta la coppia Shrem. Oltre ai principali centri di ricerca medico-ospedaliera (UCSF-neurologia e ortopedia, CPMC-cardiologia, Ospedale Pediatrico Meyer), figurano il Metropolitan Opera di New York, la UC Davis, l’Opera di San Francisco, la Royal Drawing School di Londra, il MoMA di San Francisco, il Festival Napa Valley, KQED e numerose iniziative e progetti a Firenze, tra cui Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Fondazione Palazzo Strozzi, l’Ospedale Pediatrico Meyer – uno dei più antichi ospedali pediatrici d’Europa. Proprio relativamente all’ospedale Meyer, la signora Manetti Shrem ha facilitato il dialogo fra la Fondazione Andrea Bocelli e Dolce & Gabbana per la costruzione di un nuovo edificio al suo interno.
È infine da annoverare il pioneristico museo didattico Jan Shrem and Maria Manetti Shrem Museum of Art presso l’Università della California di Davis, ospita artisti contemporanei che insegnano ai giovani talenti, “con lo spirito di una bottega dell’arte rinascimentale”. Il legame con la sua Firenze è sempre stato e continua a essere fortissimo. Lo scorso anno, nel momento in cui le sono state consegnate le chiavi della città, il sindaco Dario Nardella l’ha definita una moderna “Elettrice Palatina” al pari di Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima discendente del ramo granducale dei Medici, la quale lasciò in eredità allo Stato toscano i vasti tesori medicei. Non meno la ama la sua città adottiva, San Francisco. Qui Maria Manetti è stata insignita (dicembre 2022) dello “Spirito dell’Opera”: in suo onore la cupola del municipio cittadino è stata illuminata con il tricolore italiano, onorificenza mai tributata prima a nessun cittadino vivente che non fosse un capo di stato; sempre nel 2022 il sindaco di San Francisco ha proclamato il 22 giugno come la “Giornata della Filantropia Manetti Shrem” nella città e nella contea di San Francisco. E in questo 2023 le verrà conferita la Medaglia UC Davis, la più alta onorificenza del corpo universitario della California, già attribuita all’ex presidente Bill Clinton, al premio Nobel Charles Rice e all’artista Wayne Thiebaud.
Odilon Pégase di Odilon Redon. Stima: 30.000 – 50.000 dollari
Paul Gauguin definiva Redon “sognatore e visionario”. ll Pegaso, simbolo di libertà e creatività, è stato per molti anni emblema dell’azienda vinicola degli Shrem nella Napa Valley, Clos Pegase.
Maria Manetti e Jan Shrem