Global Thinking Foundation lancia Young 612, un progetto di educazione finanziaria completamente online dedicato ai più giovani.
Ce n’è un gran bisogno, in un Paese da sempre ultimo nelle classifiche sulle conoscenze in tema di finanza. Secondo l’ultima indagine Ocse-Pisa sulla Financial Literacy degli Under 15 uno studente italiano su cinque non possiede le competenze minime necessarie a prendere decisioni finanziarie responsabili e informate. Il più alto livello di competenza, che comprende la capacità di analizzare prodotti finanziari complessi, è padroneggiato solo da uno studente ogni venti, rispetto ai due studenti ogni venti dei Paesi industrializzati.
Non solo: non si riscontra alcun progresso rispetto alle rilevazioni precedenti, effettuate nel 2012 e nel 2015, mentre in media gli altri Paesi hanno migliorato di 20 punti le proprie competenze.
Una conseguenza del fatto che anche gli adulti italiani non sono particolarmente brillanti sui temi in oggetto – e dai genitori i ragazzini apprendono ciò che sanno di finanza, ci informa sempre Ocse. Consob rileva che il 21% degli intervistati ignori totalmente anche le nozioni finanziarie di base (inflazione, relazione rischio/rendimento, diversificazione, caratteristiche dei mutui, interesse composto), solo il 12% di loro mostra padronanza di quattro dei sette concetti presentati e appena il 2% definisce correttamente tutte le nozioni.
Il valore della conoscenza finanziaria si evidenzia in particolare nelle crisi: le famiglie più competenti sono anche quelle che riescono a gestire meglio le emergenze sul fronte dei soldi, che hanno minori difficoltà ad arrivare a fine mese e che più agevolmente riescono a procurarsi piccole cifre in tempi limitati (lo rileva una indagine di Doxa per il comitato EduFin).
Per tutte queste ragioni il progetto di Global Thinking Foundation, da sempre attenta alle categorie più fragili, con un focus particolare sulle donne, è rilevante. Il progetto dedicato ai più giovani si articola in tre iniziative, la prima dedicata ai bambini tra i 5 e gli 8 anni e si basa sull’apprendimento dell’economia sostenibile con i Lego, in collaborazione con Brick4kidz. I Global Goals – i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, vengono spiegati, in modo divertente, attraverso una serie di video. La seconda iniziativa, “Crescere Pari”, si concretizza in una APP sviluppata con il Museo dei Bambini di Roma Explora e il supporto di FEduF, ed è dedicata alla fascia 6-10 anni. Si tratta di un’esperienza digitale che prende spunto dal tema dei diritti, dell’uguaglianza e della lotta agli stereotipi di Pari, area di gioco fisica realizzata dal Museo dei bambini a Roma. Che sarà amplificata e riproposta con un percorso digitale che utilizza il gioco per far riflettere sui diritti e sui doveri per l’uguaglianza di genere. Infine, il terzo modulo è dedicato ai ragazzi tra 10 e 16 anni e approfondisce i “17 Passi verso la Sostenibilità” con Redooc.com: ai 17 Global Goals verranno associati contenuti didattici online, delle vere e proprie lezioni con domande interattive e quiz che permettono di accumulare punti.
“La più importante lezione del Covid è che l’istruzione è una priorità. Una comunità per crescere ha bisogno di educazione e lavoro. L’abbandono scolastico è un problema crescente, che colpisce il nostro Paese da Nord a Sud”, dice a We Wealth Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation. “I dati di Eurostat per il 2019 mostrano che la percentuale di giovani europei tra 18 e 24 anni che ha lasciato gli studi prima di diplomarsi è stata del 10,2%, ma la percentuale italiana è del 13,5%. In media il tasso di abbandono scolastico nel corso del ciclo di studi superiori in Europa è sceso dal 13,4% nel 2011 al 10,2% nel 2019. Il nostro Paese è tra i peggiori: sesto, con un tasso di abbandono del 13,5%, lontana dall’obiettivo del 10% che l’Ue si era data per il 2020”.
Inoltre i dati Istat del 2019 sulle prove Invalsi mostrano che il 34,4% degli studenti italiani che frequentano il terzo anno della scuola media non raggiunge un livello sufficiente di competenza alfabetica, non riescono cioè a decodificare testi semplici e con informazioni esplicite relative all’oggetto trattato, e per la matematica il dato è del 40,1%.
“La nuova iniziativa deriva da una riflessione: la povertà economica è direttamente correlata a quella di cultura finanziaria, due elementi che si alimentano reciprocamente. Il nostro impegno si colloca in un contesto, quello italiano, dove poche risorse sono allocate all’educazione, che è però un sistema cruciale per lo sviluppo di un Paese ed è cruciale dalla prima infanzia all’adolescenza”.
L’educazione finanziaria assume sempre più importanza anche nell’agenda del governo, come dimostrano i mesi dell’educazione finanziaria (ottobre 2020 è stata la terza edizione). “Quest’anno per il Mese dell’Educazione Finanziaria l’offerta delle iniziative si è dimostrata crescente e multitarget dall’avvio dell’iniziativa, e ha colto appieno la sfida emergenziale con tante proposte digitali – commentar Segre – Anche per noi una bellissima esperienza alla quale ci siamo preparati in anticipo avviando sin da gennaio la APP Consapevoli & Indipendenti con un processo di diffusione digitale massiva di tutti i materiali digitali sviluppati per donne e giovani. Con 36 ore di corsi on line con il Progetto Donne al Quadrato e 570 partecipanti, 14 eventi, dei quali 6 in loco, con 469 partecipazione fisiche, ed un totale di 11.700 partecipanti da remoto con la Mostra in 3D Libere di… vivere, la prima di questo genere focalizzata sulla prevenzione alla violenza economica, ci siamo impegnate a raggiungere la cittadinanza su più fronti, sia formativi che culturali”.
Secondo Segre “solo l’investimento nell’educazione per le nuove generazioni e nelle donne come colonna portante di una piena inclusione sociale e finanziaria potrà renderci più resistenti alle crisi e l’educazione finanziaria è un’arma fondamentale per raggiungere un obiettivo di riduzione del gap di conoscenze finanziarie del quale soffre il nostro Paese”.