Come per le liste americane con i fuggitivi più ricercati dall’FBI anche l’arte ha la sua lista con le opere e i beni rubati più ricercati dai Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale.
L’elenco aggiornato al 2022 è contenuto nel Bollettino delle opere d’arte trafugate n. 44 appena divulgato a cui si collega l’aggiornamento con le opere ritrovate. A parte i reperti archeologici, sempre molto presenti, e alcuni manoscritti, tra le opere pittoriche, grafiche e mosaici troviamo principalmente lavori del periodo tra il 1500 e il 1700. Arte classica eseguita su tela o tavola principalmente a tema religioso.
Alcune fra le opere trafugate più ricercate
Tra le opere più importanti presenti nella lista troviamo infatti il dipinto “La nascita di San Giovannino” attribuito a Nicolò Balestri e rubato nel 1967 dalla Chiesa di San Giovanni Battista di Argenta. Altro importante dipinto ricercato è “San Sebastiano curato dalle pie donne” attribuito a Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino, rubato nel 1974 dal Convitto Nazionale “Giuseppe Palmieri”.
Ancora nella lista è presente l’opera raffigurante “Immacolata Concezione” del pittore Giovanni Antonio Zadei (1729-1787), trafugata nel 2022 dalla Chiesa San Giorgio di Terzago – Calvagese della Riviera (BS).
Questo tipo di lavori, spesso sottratti all’interno di chiese e istituti religiosi, sono i più facili da rubare per la collocazione in luoghi poco sorvegliati e accessibili a molti. Tra le poche opere d’arte moderna sono presenti nella lista il dipinto “Uccello di campagna” di Filadelfio Fimi, l’opera “Figura seduto su tavolo” di Aligi Sassu e l’olio su tavola “Effetto di neve” di Giacomo De Chirico.
Se ci si sposta sulle “sculture” compaiono, nella lista dei Carabinieri, due opere in legno intagliato raffiguranti Re Salomone e Re Davide della bottega di Andrea Fantoni (1659-1734).
A mancare completamente nell’elenco dei beni più ricercati è l’arte contemporanea.
Più facile da falsificare ma più difficile da rubare, in quanto prevalentemente custodita in luoghi privati non aperti al pubblico e celate da grande riservatezza da parte dei collezionisti, sono sicuramente opere meno rare rispetto alle opere classiche.
La ricerca delle opere inserite nella lista si estende anche a livello internazionale soprattutto monitorando i cataloghi delle case d’asta, le vendite sulle piattaforme digitali e le indagini nel mercato nero.
I militari del TPC sono considerati all’avanguardia nel settore per l’attività condotta nel corso del tempo e per gli importanti risultati raggiunti nell’attività di recupero. Lo stesso bollettino con la sua pubblicazione annuale aiuta le ricerche grazie alle segnalazioni di appassionati e studiosi. Negli ultimi cinque anni sono stati infatti 130 i beni e le opere recuperate grazie alle segnalazioni ricevute.
Tra queste troviamo il dipinto raffigurante “San Gennaro” del XII secolo, rubato tra il 1969 e il 1970 in un’abitazione privata di San Lupo nel Sannio e recuperato nell’aprile 2022 a Malta presso una casa d’aste locale che lo aveva posto in vendita sul suo sito internet.