Un rarissimo collier firmato René Lalique ha conquistato l’asta di alta gioielleria del 29 e 30 maggio 2025 de Il Ponte Casa d’Aste con 315.000 euro, confermando l’amore dei collezionisti per i grandi nomi dell’arte orafa. Si tratta di un poetico girotondo di figure femminili su perle barocche e ametiste, rinvenibile nei cataloghi storici della maison.

René Lalique, Collier articolato in oro giallo raffigurante un girotondo di figure femminili rifinite con vetri lumeggiati in oro e argento su perle barocche e distanziate da ametiste cabochon, g 134,30 circa, lungh. cm 48,20 circa. Firmato Lalique, marchi di saggio francesi. In scatola originale R. Lalique, 40 Cours la Reine, Paris, con cifre. Pubblicato ne "Lalique par Lalique", Edipop Lausanne, ed. italiana Arti grafiche Giorgi&Cambi, Firenze 1976, p. 40, ill.
Venduto € 315.000
In generale, la casa d’aste milanese di recente proprietà francese mette per iscritto un fatturato complessivo di 4 milioni di euro, con il 90% di lotti venduti e una rivalutazione media del 132% rispetto alle stime iniziali. La maison ha confermato, ancora una volta, la performance del dipartimento, ritenuto particolarmente affidabile dai collezionisti, che hanno particolarmente apprezzato la selezione curata “con rigore, gusto e competenza, dove ogni pezzo ha saputo raccontare la propria storia, tra alta gioielleria, rarità museali e testimonianze di grande fascino collezionistico”, come dichiarato dalla casa d’aste.

A catalizzare l’attenzione del pubblico è stata la straordinaria raccolta di duecento lotti provenienti dall’antica Gioielleria Pasqui di Genova, il cui intero ricavato sarà devoluto in beneficenza. Un’eredità preziosa che attraversa un secolo e mezzo di arte orafa italiana e francese, dedicata alla memoria di Gianni Pasqui, figlio dei fondatori, raffinato innovatore e custode appassionato di una tradizione che ha saputo rinnovarsi senza mai perdere identità.
Non solo Lalique ma anche gli zar nell’ultima asta di gioielli de Il Ponte a Milano
A spiccare, la spettacolare spilla realizzata da Robert Schwan per Bolin, con smeraldo cabochon di oltre 17 carati e diamanti old mine, appartenuta alla Granduchessa Maria Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro II di Russia (lotto 1106, venduto € 85.680), che ha affascinato sia per la storia che racchiude che per l’equilibrio formale della sua composizione.

BOLIN - ROBERT SCHWAN
Spilla in oro giallo 585/1000 con smeraldo cabochon di ct. 17,70 circa e diamanti old mine per complessivi ct. 10,10 circa, diamante principale di ct. 3,40 circa, g 17,50 circa, lungh. cm 3,50 circa. Marchi russi di saggio e dell'orefice RS. Provenienza: Maria Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro II, moglie di Alfred Duca di Edimburgo. Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 145784 del 10/04/2025, Basel.
Venduto € 85.680
Hanno performato bene anche i diamanti, nonostante il loro mercato stia vivendo un momento di flessione. I collezionisti hanno prediletto soprattutto gli esemplari di taglio antico e di alta caratura, in linea con l’andamento delle case d’asta internazionali.
Per esempio, diamante in vecchio taglio di 12,55 carati (lotto 1089, venduto € 100.800) e quello rotondo di 4,30 carati (lotto 1082, venduto € 69.300) hanno confermato l’interesse per pietre di purezza e fascino senza tempo.

Diamante di vecchio taglio di ct. 12,55.
Accompagnato da diamond report GIA n. 2235440404 del 11/11/2024, New York.
Venduto € 100.800
Di grande impatto anche il collier tennis con oltre 35 carati di diamanti, dominato da una pietra centrale di oltre 4 carati (lotto 1087, venduto € 69.300), un gioiello apprezzato da una clientela esigente.

Collier tennis a scalare in oro giallo, argento e diamanti di vecchio taglio per complessivi ct. 35,00 circa, diamante principale di ct. 4,10 circa, g 47,20 circa, lungh. cm 34,80 circa.
Venduto € 69.300
Rarità assoluta anche la scatola da presentazione firmata Moulinié Bautte & Moynier, attiva a Ginevra nella prima metà dell’Ottocento, impreziosita da un cammeo inciso dal maestro Luigi Pichler: un piccolo scrigno di meraviglia e perfezione neoclassica, in cui alla raffinatezza dell’oggetto si unisce l’eccezionalità dell’intaglio artistico (lotto 1070, venduto € 63.000).

MOULINIE' BAUTTE & MOYNIER - L. PICHLER Scatola da presentazione rettangolare ad angoli arrotondati in oro a tre colori cesellato a girali floreali su fondo sablé, sul coperchio un intaglio in corniola raffigurante "Amore e Psiche" firmato L. Pichler, g 225,00 circa, lungh. cm 9,20, largh. cm 6,50, h cm 2,20 circa. Firmata Moulinié Bautte & Moynier, intaglio firmato L Pichler in greco, scatola con marchi svizzeri. in scatola originale
Venduto € 63.000
Oltre a Lalique, sempre elevato l’apprezzamento per le grandi maison come conferma la spilla Cartier Paris a forma di passerotto, in platino e oro con rubini, diamanti e uno smeraldo ottagonale (lotto 1072, venduto € 41.580).

CARTIER PARIS
Spilla in platino e oro giallo a guisa di passerotto con diamanti tondi e baguette, rubini ovali e smeraldo ottagonale, diamanti per complessivi ct. 3,00 circa, g 15,20 circa, lungh. cm 3,40 circa. Firmata Cartier Paris, marchi di saggio francesi e numero d'inventario.
Venduto € 41.580
Anche in questa occasione, come già visto nelle aste di Ginevra, non sono mancate le perle naturali. Si pensi agli orecchini pendenti in platino e diamanti old cut impreziositi proprio da perle naturali d’acqua salata a goccia di grandi dimensioni (lotto 1063, venduto € 56.700).

Orecchini pendenti in platino e diamanti di vecchio taglio per complessivi ct. 2,60 circa e perle naturali d'acqua salata a goccia di mm 11.05 - 12.10 x 15.85 circa e di mm 9.50 - 11.65 x 16.55 circa, g 16,00 circa, lungh. cm 3,90 circa.
Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 145783 del 10/04/2025, Basel.
Venduto € 56.700